fregata emilio bianchi zaki regeni egitto italia

I CITTADINI PENSANO ALL'ETICA, GLI STATI ALLA COTICA – COME GIÀ PER REGENI, NEMMENO IL CASO ZAKI FERMA IL BUSINESS DELLE FORNITURE MILITARI TRA ITALIA ED EGITTO - ALLA VIGILIA DEL DIBATTITO IN PARLAMENTO PER CONCEDERE LA CITTADINANZA AL RICERCATORE INCARCERATO DA AL SISI, IL CAIRO STA PER RICEVERE LA SECONDA NAVE MILITARE DALL’ITALIA…

Giordano Stabile per “la Stampa”

 

PATRICK ZAKI GIULIO REGENI MURALE MURALES

Alla vigilia del dibattito parlamentare sulla concessione della cittadinanza a Patrick Zaki, l'Egitto si appresta a ricevere una seconda nave militare dall'Italia. Tutto come previsto dai contratti firmati un anno fa, ma anche una coincidenza spiacevole sottolineata dalle ong pacifiste e in difesa dei diritti umani.

 

spartaco schergat 1

Sono stati gli attivisti a notare gli ultimi movimenti «sospetti» della fregata ex Emilio Bianchi, adesso ribattezzata Bernees, nel porto della Spezia. La scorsa settimana c'è stato il cambio di bandiera, mentre in quelle precedenti si è provveduto a smontare gli armamenti a tecnologia più sensibile, come i sistemi di guerra elettronica, jammers ed Recm Nettuno-4100.

 

giulio regeni

La nave, della classe franco-italiana Fremm, sarà riarmata secondo le esigenze della Marina egiziana, come è già avvenuto con la Spartaco Schergat, ribattezzata Al-Galala, partita dal porto spezzino lo scorso 23 dicembre e arrivata ad Alessandria il 30 dello stesso mese. Le tensioni sul caso Zaki, come su quello Regeni, non hanno quindi fin qui rallentato la collaborazione militare fra Italia ed Egitto, che per Il Cairo è fondamentale soprattutto sul fronte marittimo.

 

La nuova flotta egiziana è destinata a dominare il Mediterraneo orientale, dove è in costruzione una seconda base aeronavale, vicino al confine libico, dopo quella di Ras Banas nel Mar Rosso. Ed è in competizione sempre più serrata con quella turca, che attende per il prossimo anno il varo della sua prima portaerei, la Anadolu.

 

la cerimonia di consegna della prima fregata fremm all egitto

Gli egiziani seguono anche molto da vicino lo scontro fra Roma e Ankara, dopo le dichiarazioni del premier Draghi. Puntano anche all'acquisto di elicotteri e caccia Aermacchi e di certo si sono appuntati il "congelamento" dei contratti della Leonardo in Turchia. Il dilemma fra affari e difesa dei diritti umani è sempre più acuto.

 

«La conclusione di questo affare con la consegna della seconda Fremm suscita ancora più sdegno perché arriva pochi giorni dopo l'ennesimo, crudele, rinvio di altri 45 giorni della detenzione preventiva di Patrick Zaki», ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: «Chiediamo che vi sia un cambio di passo e che il Parlamento italiano faccia sentire la propria voce per frenare questa collaborazione con un Paese responsabile di gravissime violazioni dei diritti umani».

 

al sisi

Per Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne di Rete pace disarmo, la vendita di queste navi configura invece «una perdita economica non indifferente». La coppia di navi sarebbe costata allo Stato italiano 1,2 miliardi di euro inclusi gli interessi pagati sui mutui, ma «l'accordo di rivendita avrebbe un valore di soli 990 milioni di euro».

 

Lo "sconto", se davvero c'è stato, fa parte di una competizione serrata per aggiudicarsi contratti in quello che è diventato uno dei mercati più ricchi e in espansione. L'Egitto, con l'appoggio finanziario degli Emirati, punta a trasformarsi in una media potenza militare, e ha speso decine di miliardi negli 8 anni della presidenza di Al-Sisi.

patrick george zaki 2

 

La Francia si è presa la fetta più grossa e ha già piazzato una fregata Fremm, le due portaelicotteri della classe Mistral in precedenza destinate alla Russia, 4 corvette Gowind, e 36 caccia Rafale, mentre la Germania ha concluso accordi per 2,6 miliardi e ha venduto tre fregate leggere Meko A-200 e tre corvette A-100. Ma anche la Russia è in campo e ha piazzato 24 dei suoi temibili caccia Su-35, nonostante i moniti degli Stati Uniti, che hanno minacciato sanzioni al Cairo.

fregata emilio bianchi PASSAPORTO DI GIULIO REGENI AL SISI GIUSEPPE CONTEroberto ficofregata emilio franchi 2AL SISIpatrick george zaki 3giulio regeni 3giulio regeni 1spartaco schergatgiulio regeni paola regeniPATRICK GEORGE ZAKIpatrick george zaki 4

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...