antonio de marco

COME NIENTE FOSSE - POCHE ORE DOPO I FUNERALI DI DANIELE DE SANTIS ED ELEONORA MANTA, ANTONIO DE MARCO HA PARTECIPATO A UNA FESTA CON I COLLEGHI. TUTTI DISCUTEVANO DELL’OMICIDIO E LUI HA FINTO DISINTERESSE, L’HANNO ANCHE VISTO BALLARE - LA SUA LUCIDITÀ CRIMINALE: CINQUE BIGLIETTINI CON IL METICOLOSO CRONOPROGRAMMA DELL'OMICIDIO E LA MAPPA DEL PERCORSO DA SEGUIRE PER EVITARE DI ESSERE RIPRESO DALLE TELECAMERE DI SICUREZZA…

ELEONORA MANTA E DANIELE DE SANTIS

1 - QUEL BALLO IN UN LOCALE E LE FOTO CON GLI AMICI POCHE ORE DOPO I FUNERALI

Michelangelo Borrillo per il “Corriere della Sera”

 

Ascoltava. Ma non partecipava. Capiva che si parlava del delitto. Ma non proferiva parola. Un po' perché era taciturno di suo, un po' di più perché si sentiva (ed era) parte in causa. Anche se in quel momento nessuno poteva immaginarlo. Poche ore dopo i funerali di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, la sera di sabato 26 settembre, Antonio De Marco ha partecipato a una festa con i colleghi del Vito Fazzi di Lecce, l'ospedale che frequentava per diventare infermiere.

ANTONIO DE MARCO

 

Tutti insieme, in un locale, per festeggiare il compleanno di una tirocinante. Antonio non ha amici stretti a Lecce - e anche a Casarano, il suo paese di origine, nessuno forse lo conosce a fondo - quando usciva frequentava solo i colleghi dei corsi di studi infermieristici. E quella sera, il sabato dei funerali, forse anche per continuare a interpretare il ruolo di persona non coinvolta (e probabilmente tranquillizzato dalle indagini che sembravano indirizzarsi verso un conoscente della coppia di nome Andrea), decise di non disertare la festa tra colleghi.

 

DANIELE DE SANTIS E ELEONORA MANTA

Del resto, una settimana trascorsa - da martedì in poi, dopo il lunedì del delitto - come se nulla fosse successo, tra corsi da infermiere, tirocinio e telefonate a casa dei genitori, non poteva che terminare con una festa il sabato sera, il più tradizionale appuntamento degli studenti nel weekend. Quel sabato, però, a poche ore dai funerali e a soli cinque giorni dal più efferato delitto che Lecce ricordi, non si poteva non parlare di Daniele ed Eleonora, dell'arbitro leccese e della sua fidanzata di Seclì, uccisi nel primo giorno di vera convivenza. Tutti ne discutevano, in quel locale.

 

Antonio - camicia blu con pallini bianchi - non affrontava l'argomento, origliava e passava oltre: ascoltava le conversazioni, ma non si intrometteva, nessuna opinione sul delitto, senza dare mai nell'occhio. Si comportava senza destare alcun tipo di sospetto: foto di gruppo, foto con singoli amici, finanche davanti alla torta della festeggiata, con il giardino del locale sullo sfondo.

 

ANTONIO DE MARCO

C'è anche chi, tra i partecipanti alla serata, ha visto Antonio ballare. Di certo il 21enne di Casarano sembrava sereno a tavola, tra un boccone e un sorso, così come lo ritraggono le foto scattate dai colleghi di corso e postate sui social, da Facebook a Instagram, nelle istantanee e nelle storie. Un comportamento, per l'aspirante infermiere, forse anche più «social» del solito. Perché in ospedale lo ricordano tutti come un tirocinante molto silenzioso, rispettoso dei colleghi e quasi sempre sulle sue, anche quando si trattava di scambiare due chiacchiere dinanzi alla macchinetta del caffè.

ELEONORA MANTA E DANIELE DE SANTIS

 

Un ruolo, da solitario, ben rappresentato dal video delle telecamere di sorveglianza che lo hanno ripreso, nella serata del duplice delitto, al rientro a casa a piedi. Con un coltello nello zaino. La settimana trascorsa facendo finta che nulla fosse successo si è interrotta esattamente allo scoccare del settimo giorno, nella serata del lunedì che ha cambiato la vita di Antonio, dopo che il precedente aveva stroncato quella di Eleonora e Daniele.

 

All'uscita dall'ospedale, con gli stessi colleghi della festa, prima di entrare in auto con una tirocinante che lo avrebbe riaccompagnato a casa, Antonio ha visto arrivare i carabinieri. In quel momento, sotto la pioggia, ha capito che poteva smettere di far finta che non fosse successo nulla: «Da quanto mi stavate seguendo?». Anche i colleghi hanno intuito. E da allora è stato un continuo togliere foto con Antonio dai social. «Sì, sappiamo chi è, ma non lo conosciamo». Che poi è tutta la verità, nient' altro che la verità.

ANTONIO DE MARCO

 

2 - IL CRONOPROGRAMMA, LE CHIAVI, LA VARECHINA IN CINQUE FOGLIETTI IL PIANO DI DE MARCO

A. Cell. per “il Messaggero”

 

Cinque bigliettini manoscritti con il meticoloso cronoprogramma dell'omicidio e la mappa del percorso da seguire per evitare di essere ripreso dalle telecamere di sicurezza. Antonio De Marco aveva pianificato tutto, studiando per giorni, forse settimane, le mosse di quello che doveva essere un delitto perfetto. Il suo piano, secondo la ricostruzione dei magistrati, prevedeva anche la tortura delle due vittime. Il 21enne, infatti, aveva pronte delle fascette per legare la coppia, oltre a candeggina, soda e varechina per ripulire tutto. Ma alla fine più di una cosa è andata storta.

 

LA RICOSTRUZIONE

daniele de santis eleonora manta

De Marco, secondo quanto viene fuori da quei cinque foglietti, ha sottovalutato la portata e la definizione di alcune telecamere, che lo hanno comunque ripreso anche se sul marciapiede opposto e che hanno consentito agli investigatori di ripercorrere a ritroso tutto il tragitto fino alla sua nuova casa alla ricerca di altre immagini ancora più nitide. Una perizia calligrafica su altri biglietti, e la comparazione con i contratti d'affitto degli inquilini dell'appartamento, hanno fatto il resto, consentendo alla fine di identificarlo. Un ruolo lo ha anche avuto la reazione dell'arbitro e della fidanzata, che evidentemente il 21enne pensava di poter gestire meglio.

 

LE URLA

ANTONIO DE MARCO

Quella sera Eleonora e Daniele sono comunque stati presi alla sprovvista. Nessuna lite poi degenerata, nessuna discussione ha preceduto le coltellate. Hanno aperto la porta al loro assassino (o quest' ultimo, molto probabilmente, ha aperto da solo, visto che aveva conservato le chiavi) e sono stati subito travolti dalla furia omicida. Prima di morire i due ragazzi hanno implorato pietà, hanno supplicato l'assassino di risparmiarli.

 

«Che stai facendo? Ci stai ammazzando», dice Eleonora, le sue parole riportate agli investigatori dai vicini che hanno sentito tutto e, in parte, hanno assistito al duplice omicidio dallo spioncino della porta. Ma le grida disperate dei due hanno attirato l'attenzione di alcuni testimoni, tra i quali un uomo che stava portando fuori il cane e che è stato in grado di descrivere l'assassino. Non solo.

antonio de marco daniele de santis eleonora manta

 

Sul posto, il killer ha lasciato tracce che si sono poi rivelate fondamentali per le indagini: frammenti di guanti in lattice macchiati di sangue, una mascherina nera, un passamontagna ricavato da calze in nylon, oltre ai cinque foglietti manoscritti con le indicazioni per raggiungere l'abitazione e i le modalità con cui portare a termine l'omicidio. A quel punto, il suo piano, così come lo aveva concepito, è andato in fumo.

 

IL DESIDERIO DI VENDETTA DI ANTONIO DE MARCO

LA VIA D'USCITA

Per Antonio De Marco è stato relativamente facile fuggire. Sebbene almeno un testimone ne abbia seguito i movimenti mentre usciva dal palazzo di via Montello per addentrarsi nelle strade semibuie, nessuno in quel momento si è azzardato a fermarlo: in mano aveva ancora il coltello, una lama lunga 15-20 centimetri. Quando la prima pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri di Lecce raggiunge il luogo dell'omicidio, De Marco è già a un centinaio di metri di distanza.

 

Nonostante i suoi tentativi di organizzare al meglio la fuga, numerose telecamere di videosorveglianza lo hanno ripreso. Le ultime immagini, quelle registrate in via Fleming, sono quelle che si sono poi rivelate fondamentali per le indagini. Riguardando quei nastri gli inquirenti hanno capito che l'uomo in fuga abitava in uno di quegli edifici. Una volta capito quale, sono riusciti a risalire al nome dell'inquilino: un nome che era già comparso nell'elenco degli affittuari dell'appartamento di via Montello. E hanno chiuso così il cerchio.

antonio de marco 2antonio de marco

 

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO