mario draghi condizionatori condizionatore gas

COME SIAMO UMANI NOI ITALIANI – DUE ITALIANI SU TRE SONO DISPOSTI A RINUNCIARE AI CONDIZIONATORI PER SCEGLIERE LA PACE. ALESSANDRA GHISLERI E LE PREOCCUPAZIONI SULLA GUERRA: “IL 46,9% DEGLI ITALIANI TEME L'AUMENTO DEI PREZZI, IL 24,7% CHE IL CONFLITTO POSSA COINVOLGERCI IN MANIERA DIRETTA, IL 14,9% È CONSAPEVOLE CHE POSSA ESSERE STRAVOLTO IL PROPRIO STILE DI VITA. A OGGI IL SACRIFICIO SUI CONDIZIONATORI NON APPARE COSÌ COMPLICATO COME POTREBBE SEMBRARE, SOPRATTUTTO PER I PIÙ ANZIANI E FORSE CI RENDE PIÙ PARTECIPI RISPETTO AL…”

Alessandra Ghisleri per "La Stampa"

 

MEME SU PACE E ARIA CONDIZIONATA

In poco meno di due mesi e mezzo coloro che si dichiarano pessimisti rispetto alla propria situazione economica, finanziaria e lavorativa sono cresciuti di ben 10 punti percentuali passando dal 53,4% al 63,4 per cento. Se si analizza nel dettaglio il dato si scopre che la preoccupazione cresce maggiormente nei partiti di centro destra (Forza Italia 77,0%, Lega 57,8% e Fratelli d'Italia 71,5%), mentre 1 elettore su 3 del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle rimane più ottimista e fiducioso nel futuro.

 

Geograficamente nelle isole, soprattutto in Sicilia, l'apprensione sale fino a sfiorare il 70,0% (68,5%). Le donne risultano più ansiose da questo punto di vista (65,5%) rispetto agli uomini (61,2%), un'agitazione che cresce con il crescere dell'età. Infatti se tra i 18 e i 24 anni coloro che si dichiarano fiduciosi nel futuro sono il 35,4% tra gli over 65 anni sono solo il 19,8 per cento. Il 66,7% è consapevole che questo conflitto peserà sulle sue condizioni economiche.

alessandra ghisleri

 

Gli italiani si sentono lucidi e convinti che con le ultime annotazioni del nostro Presidente del Consiglio si sia data una chiara indicazione per un futuro di razionamento dell'energia (69,3%) e chissà cos' altro. L'85,1% dichiara in maniera netta che l'Italia sarà interessata da una grave crisi energetica nei prossimi mesi. Non si tratta più infatti di una semplice percezione o di una mera sensazione o un "sentito dire": l'incremento dei prezzi, non solo dell'energia, ma anche dei prodotti alimentari - ad esempio -, non è più solo una voce, è ormai provato in maniera diretta da tutti coloro che si recano a fare la spesa.

 

MEME SU ARIA CONDIZIONATA E PACE

La situazione è complessa e gli analisti ci dicono che non trae origine esclusivamente dal conflitto in terra Ucraina, ma da una sovrapposizione di più fenomeni. Già l'impatto della pandemia si è fatto sentire soprattutto sui redditi delle famiglie meno fortunate; oggi con la guerra alle porte dell'Europa quello spirito fiducioso della ripresa che ci ha avvolto fino alla fine del 2021, va perdendosi davanti alle terribili immagini cruente trasmesse ventiquattro ore su ventiquattro dalla tv, dai social e che vengono ampiamente descritte e approfondite nei quotidiani. Abbiamo paura! È inutile negarlo.

 

alessandra ghisleri foto di bacco (1)

Il 46,9% degli italiani teme l'aumento dei prezzi, il 24,7% che il conflitto possa coinvolgerci in maniera diretta, il 14,9% è consapevole che possa essere stravolto il proprio stile di vita (8,5%) a partire dai figli che non potranno avere le stesse possibilità che hanno avuto i loro genitori (6,4%).

Eppure, gli italiani si dimostrano generosi e coraggiosi, da una parte perché il 60,3% condivide risoluzioni ancora più severe contro la Russia con un emendamento che possa prevedere un embargo completo sulle importazioni di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas. Mentre dall'altra, ancora una volta, il 65,3% si dichiara disposto a ridurre il riscaldamento o il condizionatore nelle proprie abitazioni.

 

Ad oggi forse, ai nostri occhi, questo sacrificio non appare così complicato come potrebbe sembrare, soprattutto per i più anziani (71,2%); e forse ci rende più partecipi rispetto al dolore di un popolo che sta combattendo per la propria terra. Tuttavia, nell'interpretazione del fenomeno questo impegno appare sicuramente con meno responsabilità dirette rispetto al conflitto.

MEME SU DRAGHI E IL CONDIZIONATORE

 

Su questo punto i cittadini infatti rimangono fermi sulle loro posizioni e ancora una volta si sono espressi contrari all'invio di nuove armi in Ucraina (45,7% contrari e 40,1% favorevoli). Per la prima volta dopo tanto tempo gli italiani si trovano di fronte ad un bivio: da una parte sostenere la lotta per la libertà di un popolo sovrano, dall'altra difendere la propria condizione economica. Libertà e benessere sono due parole che hanno accompagnato buona parte della nostra vita e che oggi non camminano più insieme.

MEME SU DRAGHI E IL CONDIZIONATOREMARIO DRAGHI ghisleriMEME SU DRAGHI E IL CONDIZIONATOREalessandra ghisleri foto di bacco (2)ALESSANDRA GHISLERI A L'ARIA CHE TIRA LA7ALESSANDRA GHISLERIMEME SU DRAGHI E IL CONDIZIONATORE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…