corea del sud legge marziale yoon suk yeol

COREA MARZIALE – SEUL È NEL CAOS DOPO IL TENTATO GOLPE DEL PRESIDENTE YOON SUK-YEOL: MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE, DOPO AVERE BOCCIATO CON UN VOTO LA LEGGE MARZIALE, PRESENTANO UNA MOZIONE DI IMPEACHMENT, CHE SARÀ VOTATA ENTRO LA FINE DELLA SETTIMANA – LO STAFF DI YOON SI È DIMESSO IN BLOCCO. I SINDACATI PROCLAMANO LO SCIOPERO A OLTRANZA – SI FA SENTIRE LA RUSSIA, ALLEATA DELLA COREA DEL NORD: “GLI EVENTI I NON ABBIANO UN IMPATTO SULLA SITUAZIONE NELLA PENISOLA” – L'INSTABILITÀ POLITICA DELLA COREA DEL SUD POTREBBE PORTARE CICCIO-KIM A UNA MOSSA AZZARDATA – VIDEO

 

COREA SUD, 'VOTO SU IMPEACHMENT YOON ATTESO IN SETTIMANA'

militari dentro il parlamento di seul

(ANSA) - PECHINO, 04 DIC - Sei partiti di opposizione in Corea del Sud hanno deciso di accelerare il passo per la messa in stato d'accusa del presidente Yoon Suk-yeol dopo il caos della legge marziale durata appena sei ore, con il deposito della mozione di impeachment in Parlamento e la sua votazione ritenuta "possibile già entro la fine della settimana". Lo riportano i media di Seul.

 

La mozione depositata fa aumentare le pressioni su Yoon, tra le spinte a fare un passo indietro 'volontario' e quelle per costringerlo a dimettersi, dopo la legge marziale di appena sei ore durante le quali i militari hanno accerchiato e sono entrati nel Parlamento prima del voto unanime di revoca del provvedimento d'urgenza da parte dei deputati. Mettere sotto accusa Yoon richiede il sostegno di due terzi del Parlamento, 200 sui 300 deputati totali, e poi il supporto di almeno sei giudici della Corte costituzionale. La mozione dovrebbe essere messa ai voti già venerdì 6 dicembre, ha riferito il deputato del partito Democratico Kim Yong-min, ma è anche possibile uno slittamento al 7 dicembre. (ANSA).

 

SEUL, MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE CHIEDONO DIMISSIONI YOON

Yoon Suk-yeol

(ANSA) - Maggioranza e opposizione in Corea del Sud trovano ancora un'inedita unità d'intenti nella richiesta di dimissioni del presidente Yoon Suk-yeol, dopo il caos della legge marziale dichiarata e poi ritirata. Lo riportato i media di Seul.

 

Il People Power Party, al potere in Corea del Sud ma senza una maggioranza in Parlamento, e il partito Democratico, che invece controlla l'Assemblea nazionale con le altre opposizioni, si sono ritrovati uniti nella richiesta di dimissioni del presidente Yoon Suk-yeol, in risposta al caos creato dalla legge marziale, dichiarata e ritirata dopo sei ore nel corso della notte.

 

protesta contro la legge marziale in sud corea 2

Dopo il voto parlamentare congiunto per bloccare la mossa presidenziale e la successiva dichiarazione di revoca approvata intorno alle 4.30 locali (20.30 di martedì in Italia) durante una riunione di gabinetto, le forze politiche hanno chiesto a Yoon di fare un passo indietro.

 

Il partito Democratico ha dichiarato oggi che i suoi deputati hanno minacciato l'avvio formale delle procedure per metterlo sotto accusa in assenza di dimissioni. "La dichiarazione di legge marziale del presidente Yoon Suk-yeol è stata una chiara violazione della Costituzione.

 

Yoon Suk-yeol

Non ha rispettato alcun requisito per dichiararla", ha reso noto il partito in una nota secondo cui "si è trattato di un grave atto di ribellione e fornisce una base perfetta per il suo impeachment". Per metterlo sotto accusa sarebbe necessario il sostegno di due terzi del Parlamento, ovvero 200 dei suoi 300 deputati. I democratici e gli altri piccoli partiti di opposizione insieme hanno 192 seggi: ma quando il Parlamento ha respinto la legge marziale di Yoon con la votazione unanime dei 190 presenti, circa 10 voti sono arrivati dal People Power Party.

 

Qualora finisse sotto accusa, Yoon verrebbe privato dei suoi poteri fino al responso sul suo destino da parte della Corte costituzionale. Il People Power Party ha chiesto le dimissioni del presidente dopo che il suo leader Han Dong-hun ha sollecitato Yoon a spiegare una decisione di cui non era a conoscenza e di licenziare il ministro della Difesa Kim Yong-hyun, ritenuto il suggeritore della improvvida mossa. (ANSA).

 

LEADER MAGGIORANZA COREA,YOON DEVE RISPONDERE ATTO TRAGICO ++

protesta contro la legge marziale in sud corea 1

(ANSA) - Il leader del partito al governo in Corea del Sud ha definito "tragico" il tentativo del presidente Yoon Seok Yeol di imporre la legge marziale e ha chiesto che i responsabili ne rispondano. Lo riporta il Guardian mentre l'opposizione valuta la mozione di impeachment. "Il presidente deve spiegare direttamente e in modo approfondito questa tragica situazione" ha detto ai giornalisti il ;;leader del People Power Party Han Dong-hoon aggiungendo che "tutti i responsabili devono essere ritenuti rigorosamente responsabili".

 

MOSCA,'EVENTI A SEUL NON ABBIANO IMPATTO SU SITUAZIONE PENISOLA'

Yoon Suk-yeol

(ANSA) - La Russia guarda "con allarme" agli eventi in corso a Seul e spera che essi "non abbiano un impatto in generale sulla situazione socio-politica nella penisola coreana". Lo ha detto in un briefing la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. "La situazione nella penisola coreana è già complicata dalle azioni provocatorie degli Usa e dei suoi alleati", ha aggiunto Zakharova, citata dall'agenzia Tass.

 

BLINKEN, 'BENE IL RITIRO DELLA LEGGE MARZIALE IN COREA DEL SUD'

putin kim jong un

(ANSA) - Dopo la Casa Bianca, anche Antony Blinken ha espresso soddisfazione per il ritiro della legge marziale in Corea del Sud da parte del presidente Yoon Suk-yeol. "Le controversie devono essere risolte pacificamente", ha dichiarato il segretario di Stato americano. (ANSA).

 

RUTTE, 'MONITORIAMO QUANDO ACCADDE IN CORE DEL SUD'

(ANSA) - BRUXELLES, 04 DIC - "Seguiamo minuto per minuto ciò che avviene in Corea del Sud, che è un alleato chiave della Nato nell'indopacifico insieme a Giappone, Australia e Nuova Zelanda". Lo ha detto il segretario generale Mark Rutte precisando però di non voler commentare oltre al momento, dato che i sudcoreani stessi stanno cercando di "gestire la situazione".

 

COREA SUD: PREMIER INVITA MINISTRI AD ADEMPIERE AI PROPRI DOVERI

militari dentro il parlamento di seul 1

(ANSA) – Il premier sudcoreano Han Duck-soo ha detto di avere una certa responsabilità in merito alla situazione che circonda la dichiarazione di legge marziale da parte del presidente Yoon Suk-yeol, in qualità di capo del gabinetto. In una nota inviata ai media, Han ha rimacarto di aver chiesto "a tutti i componenti del governo di adempiere ai propri doveri e alle proprie responsabilità per il benessere della nazione e della sua gente".

 

Il premier ha anche dichiarato che collaborerà con il suo gabinetto "per servire il popolo con loro fino all'ultimo minuto", in merito alle indiscrezioni relative alle sue dimissioni. Resta da vedere, tuttavia, se tutti i ministri rimarranno al loro posto cisto che, secondo i resoconti dei media locali, tutti i componenti del governo, tra cui il ministro degli Esteri Cho Tae-yul e quello delle Finanze Choi Sang-mok, hanno espresso la loro volontà di dimettersi.

 

SEUL, COLLABORATORI DEL PRESIDENTE YOON OFFRONO DIMISSIONI

protesta contro la legge marziale in sud corea

(ANSA) - I collaboratori più stretti del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol hanno offerto le dimissioni dopo il caos provocato dalla dichiarazione e poi dalla revoca, appena sei ore dopo, della legge marziale nel corso della notte. "I collaboratori senior di Yoon si sono offerti di dimettersi in massa a causa della dichiarazione di legge marziale", ha riferito la Yonhap, senza fornire dettagli.

 

Yoon, intanto, ha rinviato quella che sarebbe dovuta essere la sua prima apparizione pubblica dopo le turbolenze notturne: il meeting alle 10 locali in programma presso l'Ufficio presidenziale dedicato alla lotta alle droghe.

 

 

DALLE DITTATURE AL SOFT POWER OMBRE DEL PASSATO PER LA NUOVA COREA

Estratto dell’articolo di Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

 

È un brutto salto nel passato quello tentato da Yoon Suk Yeol nella notte di Seul. Una situazione che a noi occidentali pare fuori dal tempo, perché siamo stati conquistati dai prodotti della tecnologia sudcoreana, poi affascinati dalla sua musica giovanile e infine quest’anno, grazie al Nobel per la letteratura assegnato alla prosa sofisticata di Han Kang, abbiamo riconosciuto che la cultura coreana è molto più dei tormentoni del K-Pop.

 

elicotterri volano sopra il parlamento di seul

Tutto questo successo i sudcoreani lo hanno costruito negli ultimi trent’anni, perché il primo presidente civile, non militare o prestanome delle forze armate fu eletto dal popolo solo nel 1993. Agitando l’arma della «legge marziale» Yoon si è messo fuori dal tempo in un Paese moderno e strategico per l’Asia e l’Occidente. E fuori dalla realtà suona la giustificazione del presidente aspirante golpista per il suo gesto: ha sostenuto di voler «difendere la libertà minacciata da un’opposizione con simpatie per i comunisti nordcoreani».

 

[…]  Yoon si è tradito subito, quando nel discorso alla nazione ha elencato le sue lamentele verso l’opposizione parlamentare che fa semplicemente il suo lavoro: cerca di contrastare il governo.

putin kim jong un

 

L’annuncio di Yoon contiene falsità e illusioni, spiega il professor Andrei Lankov, uno dei più profondi conoscitori della politica e della società coreana: «I sudcoreani sono al 90 per cento critici del regime del Nord» e coloro che secondo il pronunciamento televisivo di Yoon sarebbero «filocomunisti», pensano solo che forse «una politica più morbida verso Pyongyang» potrebbe essere utile, assicura Lankov, che a Seul dirige il think tank Korea Risk Group.

 

[…]

 

Joe Biden - Fumio Kishida – Yoon Suk-yeol

Nel 2022 Yoon vinse le presidenziali con un vantaggio di poche migliaia di voti, lo 0,7 per cento sull’avversario del Partito democratico. Nel 2018 l’allora presidente Moon Jae-in, leader dei democratici, aveva puntato su un riavvicinamento con Kim Jong-un. Era volato a Pyongyang, aveva offerto alla Nord Corea massicci aiuti economici per stabilire un rapporto di convivenza pacifica.

 

Era stato il governo sudcoreano ad aprire la strada per lo show di sorrisi tra Donald Trump e Kim. Il negoziato fallì perché Kim non aveva alcuna intenzione di rinunciare al suo arsenale nucleare. Ma nel 2022 il conservatore Yoon fu eletto non per la sua maggiore durezza riguardo al Nord, la gente inseguiva soprattutto maggiore benessere economico.

 

vladimir putin e kim jong un litigano per entrare in limousine.

Yoon ha deluso le speranze, la sua popolarità è crollata anche a causa di scandali familiari che lui, ex magistrato, ha coperto. Lo scorso aprile l’opposizione liberaldemocratica ha stravinto le politiche e ora ha una forte maggioranza in Parlamento. Il presidente è (sarebbe) un’anatra zoppa fino al termine del suo mandato previsto nel 2027.

 

Da molti mesi Kim ha ripreso i suoi preparativi per soggiogare la Sud Corea. E la destabilizzazione politica di Seul, la ferita inferta dal suo stesso capo di Stato a una democrazia che davamo per pienamente matura potrebbe ispirare al dittatore nordista qualche mossa azzardata.

Joe Biden - Fumio Kishida – Yoon Suk-yeol

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…