consoli console onorario

CRIMINALI CON IL PASSAPORTO DIPLOMATICO – VIAGGIO NEL MONDO (SOMMERSO) DEI CONSOLI ONORARI, CHE SI MUOVONO IN UNA ZONA GRIGIA. NON SONO AMBASCIATORI NÉ DIPLOMATICI, MA GODONO DI IMMUNITÀ, SFUGGENDO AI CONTROLLI DELLE AUTORITÀ – UN'INDAGINE GIORNALISTICA INTERNAZIONALE SOLLEVA IL VELO SU UN LUNGO CATALOGO DI CRIMINI CHE VANNO DALLO SPIONAGGIO AL TRAFFICO ILLEGALE – IL CASO DEL CONSOLE BIELORUSSO CHE HA TRAFFICATO ARMI CON LA GIUNTA MILITARE DEL MYANMAR O DEL LIBANESE CHE HA FATTO ARRIVARE MILIONI DI DOLLARI A HEZBOLLAH… – VIDEO

 

Stefano Piazza e Luciano Tirinnanzi per “Panorama”

 

The Shadow Diplomats Investigation

Myanmar, 2021. La giunta militare che ha destituito la presidente e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi ha bisogno di armi e mezzi aerei per fronteggiare i ribelli nascosti nella giungla. Ma non sa come procurarseli senza incorrere nelle sanzioni dovute all'embargo. Perciò si rivolge a una nazione amica che di sanzioni se ne intende parecchio, la Bielorussia di Aljaksandr Lukashenko. Il cui governo ha fama di operare spesso attraverso una rete para diplomatica non ufficiale di faccendieri.

 

Aung Moe Myint

Come del resto fa anche la Russia. Il nome di uno di questi faccendieri scoperti a delinquere è Aung Moe Myint: è lui che in maniera rocambolesca riesce a procurare missili e aerei per la giunta al potere in poche settimane. Ma come è stato possibile per Myint ottenere i contatti giusti e soprattutto i permessi per viaggi di affari per aiutare il contrabbando di armi asiatico?

 

myanmar GOLPE MILITARE

Semplice, era il console onorario della Bielorussia in Myanmar, abituato a muoversi in quella che si può definire zona grigia: quell'area del diritto internazionale dove operano appunto i consoli onorari. Non sono ambasciatori, né diplomatici, non percepiscono ufficialmente uno stipendio dallo Stato che rappresentano.

 

Sono invece cittadini privati che esercitano la loro funzione come attività secondaria. Però reggono un consolato onorario, godono di immunità e, perciò, viaggiano con privilegi e valigette diplomatiche, sfuggendo ai controlli delle autorità, garantiti dalle lacune della legge che persistono su queste figure ibride.

 

giunta militare in myanmar 8

Per tali ragioni, nella zona grigia i consoli onorari si muovono come meglio credono, potendo rappresentare - se onesti - le istanze dei cittadini e imprese, altrimenti favorendo relazioni economico -commerciali e consigliando aziende e soggetti privati ai quali rivolgersi per esigenze che non sono esattamente legali. Presso alcuni consolati si possono addirittura richiedere certificati notarili, e questo dà l'idea della larga discrezionalità dei quasi diplomatici. Dunque un consolato può anche essere il luogo perfetto per celare abusi di ruolo, affari dubbi e attività di copertura.

 

The Shadow Diplomats Investigation

Come lo spionaggio e il traffico illegale. A sollevare il velo su questa realtà sommersa è stata un'indagine di The Shadow Diplomats Investigation, network che coinvolge circa 160 giornalisti investigativi da 46 diversi Paesi. Ma gli scandali sono ben noti anche a varie magistrature, che negli anni se ne sono dovute occupare districandosi, non senza difficoltà, nelle maglie delle (poche) leggi in materia.

 

Come la magistratura turca, che ha censito sinora 328 consoli onorari in giro per il mondo (nonostante gli Stati riconosciuti dalle Nazioni Unite siano ufficialmente solo 193). Tra questi personaggi, figurano una ventina di politici, 14 dei quali provenienti dal partito del presidente Recep Tayyip Erdogan. Ben 50 di loro sono stati coinvolti per i seguenti reati: traffico di droga, esportazioni fittizie, gioco d'azzardo illegale, gare d'appalto dubbie. Però nessuno è stato sinora condannato in via definitiva.

 

The Shadow Diplomats Investigation

Ma nella rete consolare mondiale, con migliaia di operatori in tutto il globo, l'elenco dei reati è da capogiro. Tra loro figurano trafficanti di armi e droga, assassini, molestatori sessuali, truffatori seriali. L'indagine sui diplomatici ombra ha documentato almeno 500 episodi di illeciti comprovati. Come Ladislav Otakar Skakal: in qualità di ex console onorario italiano in Egitto, ha cercato di contrabbandare opere d'arte degli antichi Egizi in Europa. Nello specifico, ha fatto uscire dal Paese cinque mummie, una bara di legno e oltre 21 mila monete antiche.

 

Ladislav Otakar Skakal opere trafugate

La merce era stata imballata in un contenitore diplomatico che riportava il suo nome e la qualifica diplomatica, e poi spedita a Salerno, dove le autorità italiane hanno scoperto la refurtiva (grazie a un banale errore di documentazione).

 

Nel 2020 Skakal è stato condannato a 15 anni di carcere da un tribunale del Cairo, ovviamente in contumacia: si ritiene che oggi si nasconda ancora in Italia.

 

Tuttavia, è dal Libano che arrivano le storie più inquietanti. In una di queste protagonista è Mohammad Ibrahim Bazzi: doppia cittadinanza libanese e belga, di mestiere fa affari per conto di Hezbollah, il partito di Dio il cui braccio armato è considerato gruppo terrorista da numerosi Paesi nel mondo, tra cui Ue, Israele e Stati Uniti. Quest'ultimi hanno messo su Bazzi una taglia da 10 milioni di dollari, considerandolo terrorista e trafficante internazionale.

 

The Shadow Diplomats Investigation

Nominato console onorario per il Libano nello Stato africano del Gambia nel 2005 sotto il regime dell'allora presidente Yahya Jammeh, Bazzi ha finanziato Hezbollah convogliando milioni di dollari verso il gruppo armato attraverso sospette attività commerciali.

 

Considerato uno stretto collaboratore di Jammeh - a sua volta accusato di corruzione e abusi dei diritti umani nel 2019 è stato riconosciuto - da una commissione governativa - colpevole di sottrazione di denaro pubblico in favore di Beirut e di aver girato tangenti all'ex presidente. Da allora, è persona non grata in Gambia, mentre in seguito a una vasta operazione di intelligence da parte della Cia è stato sanzionato anche dal governo statunitense, senza però che siano state rese pubbliche le prove documentali dei traffici scoperti.

taglia usa su Mohammad Ibrahim Bazzi

 

Si sa solo che il console Bazzi possedeva o controllava un numero impressionante di società di copertura: Global Trading Group NV, Euro African Group LTD, Africa Middle East Investment Holding SAL, Premier Investment Group SAL Offshore e Car Escort Services S.A.L. Off Shore. Tutte società oggi sottoposte a sanzioni, ma attraverso le quali Bazzi ha fatto in tempo a fornire milioni di dollari a Hezbollah. Sia Bazzi sia l'ex presidente Jammeh hanno sempre negato di aver commesso illeciti.

 

console Mohamed Ibrahim Bazzi

La creatività dei libanesi legati alla rete terroristica di Hezbollah non ha limiti. A dimostrarlo, altre due vicende: quella del console onorario Ali Myree, di fatto operatore alberghiero e rinomato uomo d'affari, che dagli anni Novanta ha sviluppato grandi interessi nel Sud Sudan. Arrestato nel 2000 in Paraguay per reati connessi alla pirateria, Myree è stato accusato di aver venduto milioni di dollari in software contraffatti, i cui proventi erano destinati a finanziare il partito politico e gruppo militante libanese.

 

Faouzi Jaber

Ancora più sbalorditiva la storia di Faouzi Jaber, contrabbandiere di armi con la passione per la diplomazia: a ogni nuovo acquirente, infatti, prometteva di aiutarlo a diventare un console onorario. Ti farò diventare console nel tuo Paese. E lo saranno anche i tuoi amici perché quando viaggiamo questo aiuta. Se concludiamo l'affare avrai un pass diplomatico sono alcuni degli estratti di intercettazioni federali del governo americano.

 

Ad Accra, capitale del Ghana, Ja ber si faceva chiamare eccellenza ed era solito ricevere i suoi acquirenti al Golden Tulip Hotel (oggi Lancaster Accra), proponendo neanche troppo segretamente la vendita di missili e granate da usare contro le forze americane, per un controvalore di milioni di dollari. Chi altro sa che sto con Hezbollah? era solito esordire in queste riunioni. Jaber sin dall'autunno 2012 era riuscito a diventare un agente di primo piano dell'organizzazione terroristica libanese sostenuta dall'Iran. E grazie alle sue entrature in qualità di console, avrebbe aiutato molti acquirenti di armi ad assicurarsi davvero le ambite posizioni di diplomatici speciali.

 

Faouzi Jaber arrestato

Sino a oggi sono oltre 30 i consoli onorari sanzionati dagli Stati Uniti e da altri governi, tra cui 17 arrestati mentre ricoprivano ancora la carica. Alcuni risultavano essere membri della cerchia ristretta del presidente Vladimir Putin, inseriti nella lista nera dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

PASSAPORTIThe Shadow Diplomats Investigation

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?