ebrei big

LA DISUMANIZZAZIONE DELL'EBREO INIZIÒ CON TRE ANIMALI - PARAGONANDOLI A CANI, TOPI E SCARAFAGGI, LA PROPAGANDA ANTISEMITA BRUTALIZZÒ IL POPOLO EBRAICO PONENDO LE BASI DELLA SOLUZIONE FINALE NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO - UN LIBRO RIPERCORRE LA "RADICE ZOOLOGICA" DEL NAZISMO: I PRIGIONIERI IDENTIFICATI COME PARASSITI DA STEMINARE CON IL FAMIGERATO ZYCLON B DELLE CAMERE A GAS, LA DEMONIZZAZIONE DI "TOPOLINO" DELLA DISNEY...

Roberto Righetto per “Avvenire

 

libro sulla disumanizzazione degli ebrei

«Penso ancora adesso che una delle radici del nazismo fosse zoologica»: la frase di Primo Levi è giustamente riportata in esergo nel volume Cani, topi e scarafaggi. Metamorfosi ebraiche nella zoologia letteraria di Luca De Angelis, un'accurata indagine sul processo di disumanizzazione dell'ebreo, avvenuto in Europa già in età moderna, che ha costituito il prodromo ai campi di concentramento.

 

Oltre a Primo Levi, molti sono gli scrittori citati, Kafka e Svevo in primo luogo, i quali intuirono il nesso fra animali ed ebraismo propagandato dall'antisemitismo. Gregor Samsa trasformato in scarafaggio nel famoso racconto La metamorfosi del 1913 è il modello del parassita che i nazisti identificarono con i prigionieri ebrei e che vollero liquidare con il famigerato Zyclon B, veleno con cui si combattevano allora gli insetti nocivi e fastidiosi come le pulci e gli scarafaggi appunto.

 

ebrei raffigurati come topi

«Le metafore zoomorfiche dell'antisemitismo - commenta De Angelis - evocano l'atmosfera di quotidiano terrore nell'universo concentrazionario», sottolineando come ad Auschwitz la parola Mensch, uomo, non esisteva e al suo posto si usasse Hund, cane.

 

Aggiunge l'autore del saggio: «Le figure del cane e del parassita rimandano a due classici epiteti oltraggiosi e disumanizzanti in bocca agli antisemiti». Scegliendo le sembianze di un Ungenziefer, Kafka in un certo senso scelse di appuntare addosso al suo personaggio la stella gialla: tragica anteprima della Shoah. Un nomignolo, quello del parassita, attribuito agli ebrei già nell'800, in un processo di annientamento che fu prima ideologico e poi fisico.

 

ebrei paragonati a topi

Ma gli ebrei nel clima di poco precedente al dominio del Terzo Reich furono definiti anche "popolo dei topi", tanto che gli ideologi del Fuhrer imbastirono una vera e propria campagna contro il successo in Germania di Topolino.

 

Sull'organo della Pomerania del partito nel 1931 uscì una stroncatura del cartone disneyano in cui si poteva leggere: «Mickey Mouse è l'ideale più penoso mai esistito. Il parassita sporco e pieno di sudiciume, il maggiore portatore di batteri del regno animale non può costituire il tipo ideale di animale. Basta con la brutalizzazione giudaica della gente! Abbasso Mickey Mouse! Indossate la svastica!».

 

ebrei come scarafaggi

I nazisti non solo si opponevano all'industria culturale americana che sviava pericolosamente le coscienze dei giovani tedeschi, ma degradavano il topo disneyano a ratto, animale a cui associavano gli ebrei. Se ne accorse Walter Benjamin, che in un articolo divenuto famoso prese le difese di Topolino.

 

Che l'armamentario ideologico e propagandistico di cui si servì il nazismo fosse all'opera già da tempo è dunque un fatto e tra i profeti dell'incubo che si realizzò durante la seconda guerra mondiale vi furono Heine e Roth, oltre ai citati Kafka e Svevo.

 

auschwitz

Tutti respirarono un clima di profonda ostilità antigiudaica. Il poeta renano già nell'800 racconta di una «metamorfosi canina» e non si liberò mai dalla «paura dell'antisemitismo», sentendosi sempre un emarginato.

 

Così più tardi Italo Svevo, che subì di persona vari episodi di antisemitismo in quella Trieste che nel 1938 sarebbe stata scelta da Mussolini per lanciare anche in Italia le leggi razziali.

 

adolf hitler

Ma già ai primi del '900 sul giornale - ahimé d'impostazione cattolica - 'L'Amico' si potevano leggere inviti a rendere Judenrein la città giuliana, la cui aria era «ammorbata di microbi semiti».

 

Il documento più impressionante riportato dal saggio di De Angelis - che in verità avrebbe potuto inserire una disamina più attenta della letteratura cristiana sulla questione da lui analizzata - è il film documentario del 1940 Der ewige Jude di Fritz Hippler, che mette sullo stesso piano gli ebrei e i ratti.

 

Dice la voce narrante: «Come il ratto è il più infimo tra gli animali, l'ebreo lo è altrettanto tra gli esseri umani». Le immagini mostrano i tuguri in cui vivono gli ebrei, sporchi e disgustosi, e puntano il dito contro quegli ebrei che si sono voluti integrare nella società tedesca, infettandola e rendendola impura. Il disegnatore Art Spiegelman, autore del fumetto Maus, ha definito il film «l'opera più sconvolgente sull'antisemitismo».

 

FOTO A COLORI CAMPI DI CONCENTRAMENTO

Allo stesso modo un libello del filologo Hans Friedrich Karl Gunther, negli anni Trenta, auspicava la morte di tutti gli ebrei come obiettivo finale, cui si poteva arrivare prima togliendo loro i beni, poi costringendoli ai lavori forzati in campi realizzati ad hoc. Dove? In Polonia, come sarebbe effettivamente accaduto ad Auschwitz.

 

FOTO A COLORI CAMPI DI CONCENTRAMENTO

Uno dei punti di partenza di questa volontà di annientamento viene fatto risalire da De Angelis al Mercante di Venezia di Shakespeare. Ampio è stato il dibattito fra gli studiosi a proposito dell'antisemitismo del Bardo, ma in questo caso ci permettiamo di dissentire: il famoso discorso in cui Shylock si difende dalle accuse («Non ha occhi un ebreo?...») è un invito palese a considerare e preservare l'umanità del personaggio e, nonostante sia spesso ritratto come una figura odiosa e paragonato a un lupo feroce, questa perorazione alfine rimane impressa in maniera indelebile nel lettore e nello spettatore.

 

FOTO A COLORI CAMPI DI CONCENTRAMENTO

Lo sfogo di Shylock riecheggerà poi nel Processo di Kafka: «Non siamo degli esseri umani? Non ci rassomigliamo tutti?». Anche questo romanzo prefigura, come bene ha rilevato il critico letterario Giacomo De Benedetti, «le persecuzioni, le condanne emanate in nome di un principio gratuito, i campi della morte».

 

Il tutto a partire da un pregiudizio folle e insensato, come dimostra il libro di De Angelis, che si può sintetizzare in una verità profonda contenuta in un pensiero di Elie Wiesel: «Tutte le catastrofi sono iniziate dalle parole».

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...