reddito di cittadinanza

DOPO TRE ANNI ANCORA CI FACCIAMO FREGARE SUL REDDITO DI CITTADINANZA - BECCATA UN'ALTRA TRUFFA MILIONARIA SUL SUSSIDIO: 960 PERSONE SONO INDAGATE A TORINO, DICHIARAVANO IDENTITÀ INESISTENTI E RISULTAVANO ABITARE TUTTI ALLO STESSO INDIRIZZO - TRA I COINVOLTI CI SONO 330 CITTADINI RUMENI: AVREBBERO SOTTRATTO ALLO STATO 1,6 MIIONI, A CUI SI AGGIUNGE UNA EROGAZIONE MENSILE DI CIRCA 166 MILA EURO - LA POLIZIA SI E' ACCORTA PER CASO QUANDO UNO DI LORO...

Da www.lastampa.it

 

reddito di cittadinanza alle poste

Una truffa milionaria ai danni dello Stato: ammonta a 1,6 milioni di euro a cui si aggiunge una erogazione di circa 166mila euro il danno arrecato alle casse dello Stato. L’ha scoperta dalla polizia municipale di Torino. Un’inchiesta gigantesca: sono ben 960 gli indagati, di cui 330 persone di nazionalità rumena.

 

falsi documenti per avere il reddito di cittadinanza 4

Tutto è partito da un controllo effettuato dagli agenti del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale a carico di un cittadino di nazionalità rumena sorpreso ad effettuare prelievi di denaro in uno sportello bancomat con carte di pagamento elettroniche diverse.

 

reddito di cittadinanza

Proprio il prelievo con le diverse carte di credito ha insospettito gli agenti che hanno fermato l’uomo per approfondimenti: aveva numerose carte postepay rilasciate per il Reddito di Cittadinanza intestate ad altre persone, non presenti sul posto. Una condotta vietata dalla norma che stabilisce la non cedibilità della carta di RdC a terzi.

 

Immediatamente sono scattati la segnalazione all'Autorità Giudiziaria, il sequestro delle carte di reddito di cittadinanza indebitamente possedute e l'avvio degli accertamenti e delle indagini per stabilire la validità delle carte sequestrate.

 

IL REDDITO DI CITTADINANZA

Dall'analisi dei dati forniti dall'INPS è emerso che tutti gli intestatari delle carte di RdC avevano dichiarato, in regime di autocertificazione, un Isee pari a zero e la residenza in Via della Casa Comunale 3, Torino.

 

Proprio la residenza, requisito fondamentale per ottenere e mantenere il Reddito di Cittadinanza, ha fatto sorgere alcuni dubbi sulla liceità delle dichiarazioni e a confermarne i dubbi è stato un accertamento al terminale anagrafico del Comune di Torino, ove le persone che avevano l’assegno sono risultati tutti "inesistenti", non solo a quell'indirizzo, ma su tutto il territorio comunale.

 

reddito di cittadinanza

Un ulteriore chiarimento dell'anagrafe comunale ha confermato l'impossibilità per un cittadino comunitario, come nel caso di una persona di nazionalità rumena, di ottenere la residenza in via della Casa Comunale 3, indirizzo virtuale creato dal Comune di Torino per dare una residenza ai rifugiati, persone straniere titolari di protezione internazionale e umanitaria.

 

Gli agenti del Reparto Operativo Speciale hanno interpolato i dati dell'anagrafe con gli elenchi forniti dall'INPS contenenti tutte le richieste di reddito di cittadinanza nelle quali era dichiarata una residenza in via della Casa Comunale 3 e hanno scoperto che ben 330 cittadini rumeni hanno dichiarato di essere residenti nella stessa via, elemento questo che ha rafforzato il sospetto di un accesso ai benefici del reddito di cittadinanza sulla base di una falsa autocertificazione.

 

giuseppe conte e luigi di maio con la card del reddito di cittadinanza

Come se non bastasse, le 330 persone controllate, in gran parte appartenenti allo stesso gruppo familiare, non sono risultate nemmeno residenti sul territorio nazionale: si tratterebbe di reddito di cittadinanza concesso a residenti in Romania che probabilmente non si trovano neanche fisicamente sul territorio nazionale, cosa che faceva ipotizzare una gestione dei fondi accentrata su pochi soggetti.

 

Ulteriori accertamenti eseguiti sui dichiaranti residenza in Strada Comunale 3 hanno rivelato un quadro di illegalità ancora più ampio, che non si limitava soltanto al gruppo dei 330 individui di nazionalità rumena.

 

card del reddito di cittadinanza

Interrogando i terminali anagrafici locali, l'anagrafe nazionale ed il sistema informatico delle forze di polizia, i 'civich' hanno filtrato altri 630 nominativi di varie nazionalità che hanno dichiarato dati falsi e residenze inesistenti per ottenere illegittimamente il sussidio economico a sostegno della povertà elargito dal Governo.

 

Anche per loro, così come per le 330 carte di pagamento elettronico intestate alle persone di nazionalità romena, la Procura della Repubblica di Torino ha disposto l'interruzione dell'erogazione del Reddito di Cittadinanza.

 

reddito di cittadinanza

Le indagini sono in corso, ma dall'analisi dei dati sui movimenti bancari delle 330 tessere incriminate forniti da Poste Italiane e a seguito di alcuni appostamenti effettuati dagli agenti del ROS per verificare il corretto utilizzo delle card RdC è già emerso che, oltre al prelievo in contanti agli sportelli bancomat consentito per un massimo di 100 euro mensili a carta per i nuclei familiari composti da un singolo individuo (incrementato in base al numero di componenti il nucleo), anche la quota di reddito destinata all'acquisto di generi di prima necessità veniva in realtà ritirata sotto forma di denaro contante presso esercizi commerciali consenzienti che, a fronte di un pagamento con card di 500 euro per una spesa fittizia, restituivano una cifra inferiore in contanti, diventando in tal modo un vero e proprio cash dispenser. In totale, sono 960 le persone sottoposte a indagine a cui è stato revocato il Reddito di Cittadinanza.

 

reddito di cittadinanza

A favore dei soli 330 cittadini rumeni, la somma elargita ammonta a circa 1.600.000 euro a cui si aggiunge una erogazione mensile di circa 166.000 euro. La somma complessiva, riferita alla totalità delle 960 persone attualmente sotto indagine, è approssimativamente stimabile in 6 milioni di euro già elargiti (500.000 euro corrisposti mensilmente) che rappresenta anche il risparmio annuo dello Stato derivato dall'interruzione dell'erogazione.

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