salvatore furci lia vismara

DOVE PORTA IL RANCORE - IL COMANDANTE DEI VIGILI URBANI DI TREZZANO SUL NAVIGLIO, SALVATORE FURCI, VOLEVA INCASTRARE LA COLLEGA LIA VISMARA PER VENDETTA. ERA STATA LEI A LICENZIARLO ALLA FINE DI UN PERIODO DI PROVA: "MORTE MIA, MORTE TUA" - IL RACCONTO DELLA VISMARA: "MI RIPETEVA: 'TI ROVINO!'. LO CACCIAI PERCHE' INTRATTENEVA RAPPORTI STRANI CON GLI SPACCIATORI. IN TUTTO QUESTO TEMPO SONO ARRIVATI DI CONTINUO ESPOSTI ANONIMI CONTRO DI ME…"

1 - COCA NELL'AUTO DELLA COLLEGA ARRESTATO IL CAPO DEI VIGILI

Claudia Guasco per "il Messaggero"

 

Quando la sera del 3 gennaio Lia Vismara, comandante dei vigili di Corbetta, viene fermata con tre grammi di cocaina nell' auto mentre torna dagli allenamenti della squadra di pallavolo, il collega Salvatore Furci non trattiene l'esultanza: «Vabbuò dai, la giustizia con calma arriva», scrive in una chat.

 

salvatore furci

«L'ho già messo nel gruppo e tutti brindano», gli rispondono. La comandante viene denunciata per possesso di droga, l'analisi del capello dice che non fa uso di sostanze stupefacenti, lei querela i tre sottufficiali della tenenza di Bollate che hanno firmato il verbale e deposita un esposto contro Furci. Il quale, scrive ora il gip nell'ordinanza di custodia cautelare, «nutriva un intenso malanimo» verso Lia Vismara poiché «lo aveva licenziato il 15 aprile 2019 per il mancato superamento dei sei mesi di prova alla polizia di locale di Corbetta».

lia vismara

 

È una storia di rancore e vendetta quella che ha portato all' arresto di Furci, originario di Gioia Tauro, una laurea in Giurisprudenza, appassionato di moto e paracadutismo, attuale comandante a Trezzano sul Naviglio.

 

Ha fatto carriera, ma quella bocciatura a Corbetta continuava a bruciargli. Un' onta che voleva far pagare a Lia Vismara: con il complice albanese Mariglen Memushim, per gli investigatori colui che ha piazzato la droga e ha telefonato ai carabinieri fingendosi lo spacciatore che sarebbe stato pagato dalla donna con banconote false, ha fatto trovare cinque dosi di cocaina nella macchina.

salvatore furci 2

 

Le accuse per entrambi sono di calunnia aggravata e detenzione di stupefacenti. La ritorsione verso la comandante, scrive nell' ordinanza il gip di Milano Anna Magelli, è scattata di fronte al «suo diniego allorquando Furci le aveva chiesto di poter fruire di qualche giorno prima del licenziamento, per poter reperire un' altra occupazione ed evitare una brutta figura davanti ai suoi figli». Lei ha detto no, lui se l' è legata al dito.

«E ricorda bene che io ho un jolly che tu ben sai. Non tirare la corda. C' è un detto che dice morte mia morte tua, non farmi fare il kamikaze», è il messaggio inviato da Furci a dicembre su una chat creata da lui stesso il 16 aprile 2019, «all' indomani del suo allontanamento».

lia vismara 1

 

PERICOLOSITÀ SOCIALE

Secondo il giudice «numerose intercettazioni attestano come Furci - che per diversi anni ha svolto servizio presso l' Unità contrasto stupefacenti della polizia locale di Milano - anche a distanza di mesi dal suo licenziamento continuava a manifestare un' acuta ostilità nei confronti» di Lia Vismara e del sindaco di Corbetta, Marco Ballarini.

 

Le manette per Salvatore Furci sono necessarie avendo mostrato «un' allarmante pericolosità sociale, tenuto conto della disinvoltura con la quale lo stesso ha utilizzato la propria qualifica di pubblico ufficiale». Nel corso delle indagini, la squadra mobile ha inoltre accertato che il comandante «ha tentato di acquisire informazioni per il tramite di suoi conoscenti in servizio presso il Tribunale di Milano al fine di apprendere l' eventuale esistenza di procedimenti penali a suo carico per i fatti che hanno portato all' arresto».

 

salvatore furci 1

2 - "IL CAPO DEI VIGIL I NASCOSE LA DROGA NELLA MIA AUTO COSÌ HO OTTENUTO GIUSTIZIA"

Monica Serra per "la Stampa"

 

«Mi ripeteva: «Ti rovino! Tu e il sindaco perderete la faccia». Ma non potevo immaginare arrivasse a un complotto mafioso di questo tipo». Lia Gaia Vismara, la comandante della polizia locale di Corbetta, comune dell'hinterland milanese, è «contenta che sia stata ristabilita la verità dopo mesi di falsità e menzogne».

 

Dopo tutto il «fango» che gli è stato gettato addosso quando, la notte tra il 3 e il 4 gennaio 2020, era stata trovata dai carabinieri con 3 grammi di cocaina nascosti nella sua auto. Quella droga non era sua, lo aveva detto dal primo istante. Ma, almeno all'inizio, non aveva immaginato che a piazzargliela in auto per incastrarla fosse stato l'ex collega Salvatore Furci, attuale comandante dei vigili di Trezzano sul Naviglio, che ieri è stato arrestato con un complice albanese, per calunnia e spaccio di droga aggravati dagli «abietti e futili legati a dissapori sorti in ambito lavorativo».

la comandante lia vismara

 

Le indagini, condotte dalla squadra mobile e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, raccontano la «allarmante pericolosità sociale del pubblico ufficiale» che ha organizzato la «trappola» solo per «vendetta».

 

Comandante Vismara, perché Furci ce l'aveva con lei?

«Da Milano era arrivato a Corbetta nel novembre 2018. Doveva fare sei mesi di prova ma io l'ho allontanato dopo cinque. Non mi piaceva il suo modo di agire al lavoro, cercava e intratteneva rapporti strani e ambigui con gli spacciatori, non adottava cautele e io non riuscivo a fidarmi».

 

Quando ha iniziato a minacciarla?

«Dopo un paio di mesi. C'era in ballo l'incarico di vice comandante e lui puntava a ottenerlo, ma io non ne volevo sapere. Così il rapporto si è incrinato e sono iniziate le accuse, le aggressioni verbali».

 

lia vismara di corbetta

 Ha ricevuto pressioni da parte di qualcun altro?

«No, ma Furci era una persona pericolosa e preoccupante, in grado di agire nell'ombra, di crearsi intorno in maniera subdola una rete disposta a fare cose spiacevoli pur di assecondarlo».

 

Le faceva paura?

«No, le sue mi sembravano parole di uno stupidotto ignorante a cui non dare peso. Tant' è che mi sono limitata a fare il mio lavoro e non ho segnalato nulla alla procura».

 

Poi però la situazione è esplosa

«Si, la sera del 3 gennaio dello scorso anno: dopo un brindisi con i compagni della squadra di pallavolo con cui mi allenavo, sono stata fermata dai carabinieri».

 

Che cosa è successo?

il comandante salvatore furci

«Mi ero appena messa in auto, stavo andando via. Mi si è lanciata addosso una macchina bianca con quattro uomini che mi ha molto spaventata: ho capito solo dopo fossero carabinieri in borghese. Volevano perquisire l'auto, quando ho aperto lo sportello sono andati a colpo sicuro: la soffiata era precisa».

 

Hanno perquisito anche il suo appartamento?

«L'ho chiesto io col mio avvocato quando siamo arrivati in caserma. Ero certa di non aver nulla da nascondere e volevo rimanesse agli atti».

 

Anche il pm Prisco quando ha ricevuto la denuncia dei carabinieri contro di lei ha intuito subito che qualcosa non quadrasse.

«Certo, e ha iniziato a indagare prima ancora che io presentassi un esposto contro Furci. Il clima a Corbetta era già avvelenato, erano usciti diversi articoli di giornale che erano stati veicolati ed evidentemente hanno insospettito anche il magistrato».

 

Ma l'ostilità di Furci non è cessata neanche quando è andato via?

«In tutto questo tempo sono arrivati di continuo esposti anonimi a giornali e partiti d'opposizione che non facevano altro che gettare ombre su di me e sull'amministrazione del sindaco Marco Ballarini che mi ha sempre supportata. Non ci è stato risparmiato nulla.

 

È soddisfatta della decisione presa dai magistrati?

«Ristabilisce la verità e mette fine a maldicenze e insulti. Non tutti sarebbero riusciti a resistere davanti a tante pressioni. È un merito che oggi, finalmente, ci viene riconosciuto».

Ultimi Dagoreport

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALLA MATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…