epidemia coronavirus

ERRARE È UMANO, PERSEVERARE È VIRUS – L’EPIDEMIA È ANCHE COLPA DI UNA SERIE DI ERRORI, DI GOVERNI E DI SINGOLI UOMINI, COMMESSI DAL DICEMBRE 2019, QUANDO IL VIRUS È COMPARSO A WUHAN, A OGGI – I TAMPONI NON FUNZIONANTI IN USA, L’INIZIALE SOTTOVALUTAZIONE DELLA CINA, CHE NON È STATA TRASPARENTE, LE RIUNIONI DELLA CHIESA IN COREA, GLI STRONZI CHE VIOLANO LA QUARANTENA IN ITALIA…

 

 

Sophia Ankel per www.businessinsider.it

 

li wenliang, il dottore che ha lanciato il primo allarme sul coronavirus

Questa settimana, il coronavirus ha iniziato a diffondersi rapidamente al di fuori della Cina, devastando i mercati e imponendosi come minaccia globale. Nel momento della stesura di questo articolo, sono 88.930 i contagiati e 3.043 i morti, soprattutto in Cina. Secondo gli esperti, siamo sull’orlo di una pandemia.

 

Molte compagnie, governi e autorità sanitarie hanno messo in atto misure radicali per fermare la diffusione del virus, come divieti di viaggiare, quarantene o cancellazione di eventi. Tuttavia, tali misure si basano sulla rigida osservanza dei protocolli. Che si sia trattato di noncuranza, problemi di comunicazione o incompetenza, la diffusione non è stata fermata. Ecco un elenco di circostanze in cui qualcosa è sfuggito al controllo.

il northbay vacavalley hospital

 

Avvertenza: si sa ancora poco del virus e di come si diffonda esattamente. Una singola falla potrebbe portare a milioni di contagi in più o a zero. Molti scienziati ritengono che il contenimento, anche se eseguito alla perfezione, sia in definitiva inutile.

 

L’insorgenza è iniziata nel dicembre del 2019, e all’inizio gli scienziati non si sono resi conto del disastro rappresentato dalla nuova malattia. In quel periodo, i funzionari cinesi hanno scoraggiato le “indiscrezioni” su un nuovo virus e punito un dottore che cercava di portarlo a conoscenza. In seguito, il dottore, Li Wenliang, è morto combattendone la diffusione a Wuhan.

un autobus che trasporta passeggeri della diamond princess

 

I social media cinesi traboccavano di sfoghi di dolore e di rabbia in seguito alla morte di Li, e molti post avevano l’hashtag “Vogliamo libertà di parola”, secondo Sinéad Baker di Business Insider.

 

Più in generale, la noncuranza ha rappresentato un problema. I funzionari di Wuhan ci hanno messo un po’ di tempo a capire la gravità dell’epidemia, scoppiata prima del periodo dei viaggi in occasione del capodanno lunare. Quando la città è stata messa in isolamento, si erano ormai registrati molti casi in altre località cinesi.

cdc atlanta georgia

 

Una volta chiarita la gravità dell’epidemia, il governo centrale cinese ha licenziato i funzionari di Wuhan e compiuto l’insolito passo di ammettere il proprio errore.

 

Lauren Frias di Business Insider ha riferito che l’ammissione è venuta dal Comitato permanente dell’ufficio politico, l’organismo più potente del Partito Comunista Cinese. In un documento ufficiale della riunione, pubblicato dall’agenzia di stampa Xinhua, il comitato ha detto che l’epidemia he denunciato problemi nella gestione della sua emergenza, che si prometteva di migliorare.

una viaggiatrice indossa una mascherina sanitaria al los angeles internation airport

 

Uno degli errori più vistosi è stato un gigantesco banchetto per più di 10.000 famiglie a Wuhan il 18 gennaio, in cui i partecipanti hanno portato cibo da casa per condividerlo.

 

Era ormai chiaro che l’epidemia era in corso: tre giorni dopo l’intera città sarebbe stata messa in quarantena.

 

“Un grande evento del genere all’epoca dell’epidemia denota una fondamentale mancanza di buon senso”, aveva detto Li Xinzhou, pneumologo di Shanghai, al Wall Street Journal.

operatori con equipaggiamento protettivo disinfettano la metro a seul

 

Errori furono commessi anche altrove. In Gran Bretagna, un insegnante di matematica che aveva vissuto a Wuhan, ma che era tornato a casa il 26 gennaio, ha detto di non esser stato sottoposto a test e che i funzionari gli hanno detto di non preoccuparsi a meno che “non gli colasse il naso”.

 

David Marland viveva a cinque minuti da un mercato di animali vivi e di pesce a Wuhan che è stato l’epicentro della trasmissione del virus. Ha detto al giornale britannico Daily Telegraph di essere preoccupato per le raccomandazioni ufficiali ricevute.

 

una veglia per li wenliang a hong kong

Ci sono stati anche problemi quando i primi evacuati statunitensi da Wuhan sono tornati a casa. Sembra che gli operatori sanitari che li hanno accolti il 29 gennaio non avessero equipaggiamento protettivo e formazione adeguati.

 

È l’affermazione di un informatore del Department of Health and Human Services, che non è stata resa pubblica fino a quasi un mese dopo, in un articolo del Washington Post.

 

Per più di una settimana, la peggiore area attiva del coronavirus al di fuori della Cina è stata una singola nave da crociera, la Diamond Princess. Tutta l’imbarcazione è stata posta in quarantena, e sempre più persone a bordo hanno iniziato ad ammalarsi.

 

evacuati dalla diamond princess

Morgan McFall-Johnson di Business Insider ha riferito che fin dall’inizio della quarantena i passeggeri hanno lamentato una mancanza di informazione sulla nave, come anche preoccupazioni per il fatto che la rilevazione della temperatura fosse eseguita poco correttamente.

 

In seguito, un funzionario del Ministero della salute giapponese ha ammesso di avere avuto problemi ad accettare l’idea. Un esperto indipendente ha detto che la situazione era “lacunosa” e i problemi “assolutamente prevedibili”.

 

soldati alla zona rossa turano lodigiano

Durante una conferenza stampa del 24 febbraio, Yosuke Kita, un capo coordinatore presso il Ministero della salute giapponese, ha detto: “Lo ammetto, la nostra politica di isolamento non è stata perfetta. Nessun luogo è perfetto, eccetto all’interno di un ospedale”.

 

“Tutta l’idea della quarantena della nave è stata mal concepita, e il gran numero di contagi che ha generato era assolutamente prevedibile”, ha detto a Business Insider il dott. Amesh Adalja del Johns Hopkins Center for Health Security.

 

Alla fine, le autorità hanno permesso alle persone di lasciare l’imbarcazione. Però almeno 23 di loro non sono state correttamente testate per il virus, portando alle scuse imbarazzanti da parte del Giappone.

 

Il ministro della salute giapponese Katsunobu Kato ha chiesto scusa dopo che una donna sulla sessantina, risultata negativa ai test e lasciata andare, si è rivelata in seguito affetta dal virus.

 

Il Guardian riferisce che era già tornata nella sua casa nella periferia di Tokyo. Secondo il giornale, Kato ha detto che il ministero stava cercando di raggiungere gli altri passeggeri per ripetere il test.

controlli all'aeroporto di mosca

 

“Ci scusiamo profondamente pet la situazione causata dalla nostra omissione. Prenderemo tutte le misure necessarie, come controlli doppi, per evitare che ciò si ripeta”, ha detto.

 

Un altro errore relativo alla nave è avvenuto quando la Gran Bretagna ha rimpatriato i suoi cittadini all’estero. Quattro persone sono state autorizzate a tornare a casa anche se i loro test si trovavano ancora in laboratorio. Erano tutti affetti dal virus.

un uomo attraversa un grande viale a wuhan

 

Gli altri evacuati britannici arrivati insieme ai passeggeri infetti hanno espresso la propria rabbia perché chi era risultato positivo aveva avuto il permesso di volare.

 

In un messaggio WhatsApp visto da Sky News, uno di loro ha scritto: “Li hanno lasciati volare senza i risultati, ponendoci così a rischio di essere contagiati”.

 

passeggeri a bordo della diamond princess

Errori nei test hanno riguardato anche gli Stati Uniti. Una donna di San Diego, sotto quarantena dopo essere arrivata da Wuhan, è stata accidentalmente dimessa nonostante mostrasse sintomi del virus.

 

La paziente è stata dimessa dall’UC San Diego Health Center dopo che i test iniziali non l’avevano diagnosticata infetta, ha riferito Business Insider.

 

Ma quando la paziente ha iniziato a mostrare sintomi ed è risultata positiva, è stata rimandata in osservazione e isolamento.

 

In una dichiarazione via e-mail, pubblicata dal San Diego Union-Tribune, l’università ha detto che sebbene l’evacuata contagiata fosse stata dimessa accidentalmente, tutti i protocolli corretti erano stati eseguiti.

operatori sanitari incontrano gli evacuati da wuhan

 

“La paziente ha lasciato l’UC San Diego Health nello stesso modo in cui è arrivata, con tutte le precauzioni possibili”, si diceva.

 

Anche negli USA, un ospedale ha ignorato per molti giorni una paziente poi rivelatasi il primo caso di “community spread” nella nazione perché non soddisfaceva i suoi criteri per effettuare il test.

 

Secondo il Washington Post, i membri dello staff del NorthBay VacaValley Hospital nella California del nord non ha sottoposto la donna al test perché non era stata in Cina di recente né aveva avuto contatti con nessun altro caso confermato.

un commerciante in un mercato di hong kong

 

Quattro giorni dopo, il 15 febbraio, è stata riammessa in seguito al peggioramento delle sue condizioni.

 

Da allora l’ospedale ha detto che stava “meticolosamente rintracciando” chiunque era stato in contatto con lei nel caso di contagio.

 

 Più o meno nello stesso periodo, una paziente londinese ha infranto il protocollo presentandosi in ospedale con una vettura Uber il 13 febbraio. A due membri dello staff con cui era venuta in contatto è stato chiesto di restare a casa per 14 giorni.

un matrimonio di massa della unification church di gapyeong

 

Anche se è poco probabile che l’autista di Uber abbia contratto il virus, la donna ha disobbedito ai consigli ufficiali non chiamando un’ambulanza né impiegando un veicolo privato per recarsi in ospedale, secondo quanto riferito da Business Insider.

 

È poi emerse che alcuni kit per il test sul coronavirus non funzionavano per niente. Gli operatori sanitari delle Hawaii hanno annunciato che i CDC hanno inviato loro attrezzature difettose.

 

Secondo il New York Times, oltre alle Hawaii, i CDC hanno ammesso il 12 febbraio che alcuni kit per il test sul coronavirus inviati ai laboratori in giro per il paese non funzionavano correttamente.

 

Non è chiaro come mai molti di questi fossero difettosi, cosa che ha accresciuto la preoccupazione circa l’efficacia dell’impiego del test per tracciare la diffusione della malattia, ha riferito Rosie Perper di Business Insider.

 

Sembra essere stato un problema più diffuso, con i CDC che hanno ammesso di avere perduto settimane preziose nel tentativo di mettere a punto un proprio test.

 

persone in coda per comprare mascherine a bangkok, thailandia

Un’indagine ProbPublica ha scoperto che i CDC non hanno seguito le linee guida per i test dell’Organizzazione mondiale della sanità cercando di creare un proprio test più complicato che potesse identificare anche virus simili. Non ha funzionato come previsto.

 

Secondo ProPublica, la mancanza di test affidabili ha impedito agli operatori locali di compiere i primi passi cruciali nell’affrontare una possibile epidemia.

diamond princess

 

In Corea del Sud, una chiesa molto discussa ha comunque celebrato matrimoni di massa il 20 febbraio, nonostante l’aumentare dei casi.

 

Secondo Business Insider, durante la cerimonia, ai 6.000 membri della Shincheonji Church of Jesus è stato chiesto di “togliersi le mascherine durante i momenti di preghiera”.

 

La Corea del Sud ha ora la seconda quantità di casi al di fuori della Cina, molti dei quali collegati alla chiesa.

 

Era già ovvio che il virus era un grande problema per la Corea del Sud.

un dottore visita una paziente a wuhan

 

Il giorno del matrimonio, gli operatori sanitari avevano annunciato che il numero dei casi era aumentato a 104.

 

I capi della chiesa non si sono fermati, nonostante la cancellazione di altri festival, concerti e cerimonie di laurea in Corea del Sud.

 

Nel frattempo, la diffusione del coronavirus in Europa si è intensificata quando l’Italia ha riferito una impennata nei casi.

 

Le due regioni più contagiate sono Lombardia e Veneto, ha riferito Business Insider. L’Italia ha registrato il maggior numero di contagi al di fuori dell’Asia.

 

university hospital lewisham a londra

Un po’ di colpa è stata addossata a un errore da parte di un ospedale lombardo, che ha permesso al primo paziente sospettato di muoversi liberamente al suo interno per 36 ore.

 

Secondo un rapporto del Corriere della Sera, l’uomo di 38 anni era in accettazione presso un pronto soccorso di Codogno il 19 febbraio per problemi respiratori.

 

Nel periodo di 36 ore in cui ha aspettato di essere visitato, il paziente è entrato in contatto con lo staff ospedaliero e con famigliari e amici in visita.

 

coronavirus roma

Business Insider ha riferito che il primo ministro Giuseppe Conte, ha ammesso l’errore dell’ospedale lombardo.

 

Ha detto ai giornalisti: “La gestione da parte dell’ospedale non ha seguito del tutto correttamente i protocolli raccomandati in questi casi, e ciò ha certamente contribuito alla diffusione”.

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