respiro affannoso

FAI UN BEL RESPIRO, PROFONDO – COME COMPIERE UN ATTO NATURALE CHE È ALLA BASE DEL NOSTRO BENESSERE? NEL REGNO UNITO IL NATIONAL HEALTH SERVICE PROMUOVE ESERCIZI PER CAPIRLO PERCHÉ CHI NON SEGUE IL RITMO GIUSTO, SPESSO È STRESSATO E VIVE MALE - NELLA LISTA NERA DEI CATTIVI RESPIRATORI CHI È IN SOVRAPPESO E GLI ANSIOSI – IL PROBLEMA DELLE APNEE NOTTURNE

Giuseppe Del Bello per “Salute - la Repubblica”

respiro affannoso

 

Il primo dà il via, l' ultimo segna lo stop. Lungo come la vita, scandito da un ritmo diverso da persona a persona, il respiro è il virtuale filo conduttore dell' esistenza umana. " Fai un bel respiro, profondo. E poi lascialo andare". Quante volte ce lo siamo sentiti dire? Tante, da bambini.

 

La visita del pediatra non prescindeva mai dalla rituale auscultazione delle spalle e, quindi, dalla valutazione del respiro. E proprio dall' orecchio, più o meno fino del dottore, dipendeva il verdetto. Ma al di là dell' esame clinico, c' è un altro fronte che coinvolge la respirazione: come compiere al meglio un atto naturale ( il primo vagito fa fede) che nessuno ci ha insegnato e che invece è il cardine su cui si basa il benessere. A sottolineare l' importanza del buon respiro è The Guardian, il giornale britannico che ha dedicato un articolo a un' iniziativa del National Health Service. Cosa propone e invita a fare il servizio sanitario d' Oltremanica? Semplicemente, dopo una serie di indagini e interviste, promuove esercizi di respirazione per ridurre lo stress grazie ai cosiddetti " influenzatori del benessere".

 

respiro affannoso

«La respirazione cosciente sta raggiungendo il mondo - teorizza Geert De Vleminck, presidente della International breathwork Foundation - perché tutti sperano di trovare felicità, gioia, amore. E a rimanere in buona salute». E quando l' obiettivo non viene raggiunto, chi si trova in difficoltà diventa dipendente da droga, alcol, sesso, gioco d' azzardo, shopping frenetico e spasmodica cura del fisico. « Il respiro può influire su psiche e fisico - aggiunge De Vleminck, ricordando le sue notti insonni che lo avevano reso schiavo degli antidepressivi. «Fino quando non iniziai a respirare coscientemente. Un respiro che mi ha liberato da tanti traumi del passato».

 

Inspirare ed espirare, un automatismo istintivo. Ma che non esclude l' errore. «Con i ritmi frenetici odierni consideriamo il respiro - dice Giuseppe Fiorentino, direttore di Pneumologia all' Azienda dei Colli di Napoli - un atto meccanico.

respiro affannoso

 

Ma così rischiamo di limitarci a inspirazioni superficiali e rapide, senza sfruttare appieno la nostra capacità polmonare. Una respirazione sbagliata può sfociare in ansia e stress che, a loro volta come un boomerang, rendono difficile la respirazione » . Nella lista nera dei " cattivi respiratori" figura chi è in sovrappeso e l' ansioso di base. Ma cosa innesca il ritmico succedersi di espirazioni ed inspirazioni? Prima di tutto serve a scambiare le sostanze gassose con l' ambiente esterno: attraverso i polmoni il sangue espelle anidride carbonica e incorpora ossigeno (21 %). Dalla fisiologia alle discipline alternative del benessere psico- fisico, i passaggi dell' aria da " fuori a dentro" e viceversa si arricchiscono di particolari.

 

Dal punto di vista dello yoga, per esempio, oltre all' ossigeno si incamera energia vitale. « Il prana, in sanscrito significa due cose in contemporanea: - continua lo specialista - respirare e vivere. Pranayama comprende infatti prana (respiro o soffio vitale) e ayama ( controllo e espansione). È il controllo ritmico della respirazione in quattro fasi: inspirazione ed espirazione, intervallate da due pause. Questa metodica prevede respiri lenti, profondi e ritmici per favorire la concentrazione ed esercitare un maggiore controllo sulla mente, influendo sull' emotività e predisponendo il corpo alla meditazione».

 

respiro affannoso

E se all' improvviso si percepisce un respiro alterato? Può succedere in situazioni di ansia e stress, ma può pure essere la spia di patologie respiratorie e degli organi che consentono lo scambio di ossigeno e anidride carbonica. Le più comuni sono le Bpco o broncopneumopatie croniche ostruttive. «Spesso correlate all' inquinamento atmosferico - precisa Fiorentino - e a fenomeni allergici per le pollinazioni e per il tabagismo».

Si respira male di giorno ma anche di notte quando, durante il sonno, si registrano improvvisi stop.

 

Sono le apnee notturne: colpiscono chi russa e in genere è portatore di condizioni anatomiche particolari. « Questa patologia a lungo andare - sottolinea il professore - diventa responsabile di problematiche serie in altri organi, come cuore, rene e cervello. Quanta "fatica" ci costa respirare, può essere un campanello d' allarme legato a disturbi della sfera affettiva ed emotiva, da curare con varie tecniche.

Ma può anche essere il segno di patologia d' organo».

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