alibi testaccio

FAR WEST A TESTACCIO - VENERDI' SERA DUE UOMINI SONO ARRIVATI IN SELLA A UNO SCOOTER E HANNO SPARATO SUI RAGAZZI IN FILA PER ENTRARE ALLA DISCOTECA "ALIBI" - FERITO UN 25ENNE CAPOVERDIANO: "LI HO VISTI ARRIVARE, HANNO SPARATO NEL MUCCHIO, ALL'IMPAZZATA" - L'OBIETTIVO PERO' NON SAREBBE STATO IL RAGAZZO, GIOVANE INCENSURATO, MA UNO DEI BUTTAFUORI, UN BULGARO DI 26 ANNI CHE NEI GIORNI SCORSI - IL QUESTORE CHIUDE L'ALIBI PER 30 GIORNI

Alessia Marani, Flaminia Savelli per "il Messaggero"
 

Sparatoria davanti alla discoteca Alibi a Roma

«Li ho visti arrivare, hanno sparato nel mucchio, all'impazzata». S. D. S. 25enne capoverdiano, è fortunato perché può raccontare ai soccorritori quel che gli è accaduto venerdì sera intorno alle 23.30 mentre era in fila con altre persone davanti alla discoteca Alibi di Roma. In due sono arrivati in via di Monte Testaccio, strada dei locali nei pressi dell'ex Mattatoio, in sella a uno scooter, i caschi integrali ben calati sui volti, quello dietro ha puntato la pistola e ha aperto il fuoco.
 

Sparatoria davanti alla discoteca Alibi a Roma 2

Un proiettile ha raggiunto il capoverdiano al ginocchio, poi l'arma si è inceppata, un bossolo è caduto a terra e sarà ritrovato più tardi dai poliziotti della Scientifica. La vittima, sotto choc, è stata portata dall'ambulanza in codice rosso all'ospedale San Giovanni dove in nottata è stata operata per rimuovere l'ogiva e ripulire la ferita. Il ragazzo ora sta meglio, sull'accaduto indagano gli agenti del Commissariato Celio e della Squadra mobile.
 
Ma non sarebbe il venticinquenne, giovane incensurato, semplice cliente in fila, secondo gli inquirenti, il vero obiettivo dei sicari. L'ipotesi è che nel mirino vi fosse, piuttosto, uno dei buttafuori del locale, un bulgaro di 26 anni che si sarebbe contraddistinto per la fermezza e veemenza con cui nei giorni passati avrebbe allontanato elementi «non graditi» per il loro comportamento al locale teatro negli ultimi tre mesi di risse, aggressioni e persino di un tentativo di violenza.
 

Sparatoria davanti alla discoteca Alibi a Roma 3

In particolare, i fari di chi indaga sarebbero puntati su un episodio del 12 giugno, quando una cliente contattò il numero unico per le emergenze 112 riferendo di essere stata aggredita all'interno del locale proprio dagli addetti alla sicurezza. Insomma, il sospetto è che l'agguato di venerdì possa essere una rappresaglia, del tipo di quella che nel marzo del 2017 portò all'arresto, questa volta in zona Eur, di un rampollo rom che per vendicarsi di un affronto subito sparò e per poco non ammazzò uno dei bodyguard.
 

Sparatoria davanti alla discoteca Alibi a Roma 4

LE PROTESTE I residenti di Testaccio, vista l'escalation di violenza conseguenza della malamovida, avevano chiesto e ottenuto, recentemente, di partecipare con le forze dell'ordine e il Municipio a un tavolo sulla sicurezza, «un tavolo fallimentare a questo punto», commenta amareggiato Yuri Trombetta rappresentante del comitato di quartiere.
 
Ieri è stato ascoltato a lungo dagli agenti del Commissariato Celio il titolare del locale: «Ho dato la massima disponibilità agli investigatori - dice - ho fornito tutti gli elementi che mi sono stati richiesti. Sono il primo a essere sconvolto per quanto accaduto». Nel pomeriggio, alla luce del ferimento del capoverdiano, il questore Mario Della Cioppa, ha intanto disposto la chiusura del locale per 30 giorni. Un provvedimento che arriva dopo una decisione quasi analoga - allora lo stop fu per 20 giorni - presa ad aprile. Ora all'entrata del locale compare il cartello con la dicitura chiuso con provvedimento del questore.
 

Sparatoria davanti alla discoteca Alibi a Roma 5

I PRECEDENTI «Il vero nodo da sciogliere è proprio sulla organizzazione della strada dei locali. In questo momento ce ne sono dieci in appena 150 metri - aggiunge Trombetta - Abbiamo chiesto controlli sulle licenze e sulla sicurezza. So che sono stati eseguiti, eppure questa è ancora la situazione».
 
Lo scorso ottobre una studentessa americana della John Cabot University aveva denunciato di essere stata drogata all'interno del locale e poi stuprata. Una vicenda su cui sono tuttora in corso le indagini della Procura di Roma: da quanto accertato, la giovane aveva trascorso inizialmente la serata con alcune compagne di college, poi era rimasta sola ed era stata agganciata da un ragazzo.
 

Sparatoria davanti alla discoteca Alibi a Roma 6

Ancora all'Alibi: l'11 giugno una turista spagnola denuncia un episodio simile. Mentre era con un'amica ed era annebbiata dall'alcol, due ragazzi l'hanno avvicinata e accompagnata fuori dal locale. Una volta all'esterno, si sono avvicinati al parcheggio tentando di spingerla dentro una macchina per violentarla. A quel punto, però, è intervenuta l'amica che, non vedendola più tra i tavoli, si è allarmata e ha chiamato la polizia. 

ALIBI TESTACCIOALIBI TESTACCIO

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...