cospito

FATE SAPERE AI SINISTRATI CHE COSPITO È APPOGGIATO ANCHE DA BRIGATISTI E JIHADISTI – IN UN COLLOQUIO INTERCETTATO DALLA POLIZIA PENITENZIARIA, L’ANARCO-INSURREZIONALISTA SI È DETTO CONVINTO CHE ALLA SUA PROTESTA CONTRO IL 41-BIS “ADERIRANNO ANCHE I DETENUTI MUSULMANI JIHADISTI” – E LO SCORSO 29 DICEMBRE HA RICEVUTO UNA LETTERA DI SOSTEGNO DI CESARE DI LENARDO, IRRIDUCIBILE DELLA COLONNA VENETA DELLE BR – GIA’ A NOVEMBRE, COSPITO AVEVA ANNUNCIATO IL SUO PROGETTO DI UNO SCIOPERO DELLA FAME “SPETTACOLARE”

Estratto dell'articolo di Giacomo Amadori per “La Verità”

 

ALFREDO COSPITO NEL 2013 (A SINISTRA) E NEL 2022 (A DESTRA)

Con il suo digiuno per lo smantellamento del 41 bis e dell’ergastolo ostativo, l’anarco-insurrezionalista Alfredo Cospito sta realizzando una saldatura inquietante non solo con la criminalità organizzata, come denunciato dai politici di Fratelli d’Italia, ma anche con i residui delle vecchie Brigate rosse e persino con l’eversione jihadista.

 

Il 29 dicembre scorso dal carcere di Terni è partito un telegramma che ha fatto sobbalzare la direzione della casa circondariale. Il destinatario era proprio Cospito e a inviarlo era niente di meno che Cesare Di Lenardo, l’irriducibile della colonna veneta delle Br condannato all’ergastolo per il sequestro del generale americano James Lee Dozier. Nel messaggio si leggeva: «Caro Alfredo. Un abbraccio forte. Cesare e compagni».

 

ALFREDO COSPITO.

[…] il collegamento è sicuramente preoccupante perché rende evidente come la battaglia di Cospito sia stata abbracciata anche dagli estremisti di matrice marxista-leninista. Non basta. In un colloquio riportato dagli uomini del Gom (Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria), del 30 novembre scorso, Cospito avrebbe asserito che «alla protesta in corso aderiranno anche i detenuti “musulmani jihadisti”».

 

[…]  Timori per la piega che sta prendendo il digiuno del detenuto più celebre del momento sono espressi anche dagli uomini del Nucleo investigativo centrale che monitorano le numerose manifestazioni degli estremisti contro il 41 bis (200 solo nel 2022, quasi tutte organizzate dagli insurrezionalisti) e gli inviti alla rivolta sulla Rete. […]

 

ALFREDO COSPITO

Una teoria di minacce e proteste che ha portato gli uomini del Nic a mettere nero su bianco quanto segue: «Dal volantinaggio e dai documenti censiti sul Web nel mese di gennaio 2023 si registra che la portata e il livello di escalation della mobilizzazione, non solo afferente all’area anarchica, inducono a non escludere che nel prossimo periodo possano essere perpetrate azioni estemporanee, anche di tipo violento, nei confronti di target riconducibili all’amministrazione penitenziaria e/o al ministero della Giustizia.

 

[…] Dall’appunto di 61 pagine stilato dal Nic su Cospito e da altri documenti che La Verità ha potuto esaminare, emerge con chiarezza come l’attività preparatoria del digiuno-show fosse mirata a coinvolgere sia il mondo politico che media nazionali. Una missione portata agevolmente a compimento grazie ai soliti salotti e al Partito democratico.

 

alfredo cospito

Il direttore del gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria, i generale Mauro D’Amico ha scritto parole durissime il 30 gennaio 2023 al capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Giovanni Russo a proposito di Cospito e del suo «digiuno ad oltranza»: «Si precisa che tale manifestazione di protesta è stata premeditata dal detenuto il quale l’aveva infatti preannunciata ai familiari nei colloqui di giugno, luglio e settembre; all’inizio della protesta pesava 115 Kg (attualmente pesa 75 Kg). Stando a quanto dichiarato ai congiunti, il detenuto Cospito aveva iniziato a mangiare molto di più per rinforzare il suo fisico e prendere peso in vista di una «dieta» che sarebbe iniziata nel mese di ottobre. […]

 

Ma la parte più sconcertante della missiva è questa: «Nel colloquio tenutosi il 16 gennaio 2023 il detenuto ha definito il suo sciopero della fame come “il più falso della storia” e ha precisato di assumere una grande quantità di integratori e di stare fisicamente molto meglio; il detenuto ha affermato addirittura di aver notato un grande miglioramento dell’asma cronica che lo affliggeva».

 

alfredo cospito

D’Amico alla fine della lettera riassume la situazione senza nascondere un giudizio del tutto negativo sulla gauche caviar schierata con il terrorista: «Il Cospito appare come un detenuto carismatico, astuto ed opportunista. Con il giusto megafono mediatico la sua vicenda ha generato una mobilitazione che appare in continua crescita, anche grazie alla pubblicità e al sostegno di professionisti, giornalisti e personaggi pubblici che, per motivi ideologici (e non) soffiano da anni su una fiamma accesa che vorrebbe eliminare il regime differenziato[…]».

 

Il riferimento è probabilmente alla delegazione di parlamentari Pd che si è presentato al carcere di Bancali il 12 gennaio: l’ex Guardasigilli Andrea Orlando, il tesoriere del partito Walter Verini, la capogruppo della Camera Debora Serracchiani e l’esponente sardo Silvio Lai che, come vedremo, è l’ufficiale di collegamento tra dem e Cospito.

 

alfredo cospito anarchico al 41 bis

Infatti il politico, prima della visita di gennaio, si era già presentato a Sassari il 26 novembre con un obiettivo mirato, «effettuare un colloquio» con il gambizzatore del manager Roberto Adinolfi. Un appunto del responsabile del Reparto operativo mobile, datato 30 novembre, svela i dettagli dell’incontro che invece di spaventare il dem, deve averlo incoraggiato a organizzare il tour di gruppo. Il colloquio si è svolto «di fronte al cancello della cella» ed è durato dalle ore 11:00 alle ore 11:20.

 

[…] il terrorista avrebbe informato Lai della sua «volontà di fare tutto il possibile affinché vi sia risonanza, anche internazionale, sul regime differenziato, auspicando» come conseguenza della protesta «la sua definitiva eliminazione». Nonostante tale inquietante disegno, dopo appena 45 giorni, con le vacanze di Natale di mezzo, Lai ha scortato al cospetto dell’anarchico i big del suo partito e questi si sono immediatamente spesi a colpi di tweet per realizzare i desiderata del lottarmatista.

 

corteo anarchici a torino per alfredo cospito

Il quale, il 3 ottobre, aveva già chiesto alla sorella Claudia di far sapere all’esterno che «dopo la dieta» sicuramente lo toglieranno dal regime speciale di cui all’articolo 41 bis. In quel colloquio aveva informato la parente di aver scritto più volte a un’associazione, al ministro della Giustizia Marta Cartabia, al garante locale dei detenuti, al mediatore europeo Robert Schumann, alla Corte di giustizia e al Parlamento europei.

 

Pensa in grande Cospito e puntualizza, diciassette giorni prima dell’inizio dello sciopero, che l’avvocato a giorni avrebbe fatto una conferenza stampa. Nonostante le sue buone intenzioni, in quel momento, però, non è ancora così convinto del successo dell’iniziativa. Anzi. Anche perché non gli arrivano lettere dall’esterno (in gran parte censurate): «Io spero che la gente venga [...] questa lotta che farò ha un senso se sono in compagnia, se sono da solo, nessuno se la fila, muoio in silenzio!».

 

SERRACCHIANI VERINI ORLANDO VISITANO COSPITO IN CARCERE

Tanto che, come annotano gli agenti, il detenuto, durante i comizietti tenuti nel piazzale davanti all’istituto non si alza quasi mai dalla branda da dove continua a guardare la tv. Il 12 gennaio (il giorno della visita dem) in un colloquio con il camorrista Francesco Di Maio, dà un giudizio tranciante sui vecchi compagni: «Questi vengono a rompere il cazzo, ma deve essere una lotta contro il regime 41 bis e contro l’ergastolo ostativo; non deve essere una lotta solo per me. Per me noi 41 bis siamo tutti uguali».

 

Pochi giorni prima, il 28 dicembre, parlando con un killer di ’ndrangheta, Francesco Presta, aveva spiegato: «Io sto male fisicamente, ma psicologicamente sono contento di quello che sto facendo, gliela faccio pagare, anche perché se nella situazione che sono mi succede qualcosa, questi qualcosa dovranno pur pagare. Fuori non si stanno muovendo solo gli anarchici, ma anche altre associazioni. Adesso vediamo che succede a Roma tra qualche giorno. In televisione non ne stanno parlando ancora molto».

ALFREDO COSPITO

 

Proprio la sera prima, il 27 dicembre, era iniziata una mobilitazione non violenta online organizzata dai Radicali e a cui hanno aderito, tra gli altri Luigi Manconi, lo scrittore Christian Raimo e l’ex campione di Mani pulite Gherardo Colombo.

 

Un evento a cui segue, il 7 gennaio, l’appello del quotidiano comunista Il Manifesto, che raccoglie giuristi, intellettuali e clerici. Si affollano il solito Colombo, Massimo Cacciari, Don Luigi Ciotti, padre Alex Zanotelli, Moni Ovadia, Luigi Ferrajoli, Nello Rossi, Livio Pepino, Giovanni Maria Flick e Gian Domenico Caiazza. Il 12 la delegazione del Pd va a baciare l’anello all’insurrezionalista. Il progetto anarchico procede a gonfie vele.

SERRACCHIANI VERINI ORLANDO VISITANO COSPITO IN CARCEREILARIA CUCCHI AL CARCERE OPERA DI MILANO PER VISITARE ALFREDO COSPITO SCRITTE ANARCHICHE IN FAVORE DI ALFREDO COSPITOalfredo cospito

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?