manifestazione firenze ucraina pace

A FIRENZE UNA PIAZZA PIU' ATLANTISTA CHE PACIFISTA, MA QUANDO ZELENSKY CHIEDE LA "NO FLY ZONE" SCENDE IL GELO - TUTTI SI COPRONO CON LE PAROLE DI DRAGHI: "SAREBBE UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA DA PARTE DELLA NATO E RISCHIAMO LA TERZA GUERRA MONDIALE" - IN PIAZZA CON NARDELLA, RENZI, CALENDA ANCHE UN LETTA CON L'ELMETTO: "CON LA RUSSIA DOBBIAMO ESSERE ANCORA PIU' DURI"... - VIDEO

Il tuo browser non supporta il tag iframe

 

Da il Messaggero

 

Manifestazione a Firenze 7

Una piazza partigiana, per l'Ucraina e contro il pacifismo assoluto e l'equidistanza né con la Nato né con Putin. Chi ha visto la manifestazione arcobaleno dell'altro sabato a Roma, in piazza San Giovanni, super di sinistra e molto anti-americana, non può riconoscere parentele con questa che è molto Pd. Nardella, padrone di casa e artefice del successo dell'iniziativa, e Letta i protagonisti, anche se il sindaco parla dal palco («Fermatevi, diciamo alla Russia, prima che le macerie della guerra sommergano le possibilità diplomatiche») e l'altro no.

 

Manifestazione a Firenze 2

Ma il segretario dem riassume nella sua impostazione di interventismo non neutralista ai limiti dell'impegno militare anti-putiniano il sentimento che anima gran parte di questo popolo. Più atlantista che pacifista senza se e senza ma alla maniera del compianto Gino Strada o di Landini la cui piazza era quella di San Giovanni e però ha voluto essere, non da protagonista, anche in questa.

 

Insieme a quelle del Pd, a quelle pacifiste, a quelle dei sindacati, in mezzo a questa folla che canta John Lennon (e andando via tutti a intonare Imagine), tante bandierine gialle e blu dell'Ucraina. Ma che imbarazzo quando dal video Zelensky chiede di battersi a favore di un impegno militare più forte e della No fly zone.

 

Manifestazione a Firenze

Sotto il palco c'è un Pd alla Letta che vorrebbe armarsi più concretamente al fianco di Kiev e un Pd, quello per esempio del vicesegretario Provenzano e di altri più sensibili al pacifismo classico di sinistra (non è quello di Letta che pur sempre allievo di Nino Andreatta che fu tra l'altro anche ministri della Difesa).

 

L'INTERVENTISMO Insomma tutti con Zelensky in questa manifestazione ma fino a un certo punto: la sua richiesta di maggiore interventismo imbarazza e divide. E tutti si coprono con le parole di Draghi: «La No fly zone sarebbe una dichiarazione di guerra alla Russia da parte della Nato e rischiamo la terza guerra mondiale».

 

Manifestazione a Firenze 3

Qualcuno tra la folla si chiede: «Ma se Allende, bombardato mentre stava nel palazzo della Moneda, ci avesse chiesto di mandare gli aerei militari a difenderlo, glieli avremmo negati? Li dovremmo dare anche a Zelensky se fossimo coerenti e non paurosi di finire in guerra a nostra volta».

 

Sul palco, l'ambasciatore ucraino. In collegamento, il sindaco di Kiev, Leopoli, Atene, Madrid, gli italiani con Gualtieri (presente anche Zingaretti) particolarmente appassionato: «Siamo con le madri russe che non sanno perché i loro figli sino stati mandati a morire. Siamo con tutti gli ucraini e con i loro bambini vittime di questa guerra sciagurata».

 

Manifestazione a Firenze 4

Tutti i sindaci (c'è anche il bergamasco Gori) promettono accoglienza ai profughi. Zelensky racconta del sindaco di Melitopol, che è stato arrestato dai russi con l'accusa di terrorismo e torturato, e la piazza scoppia quasi in un singhiozzo. In molti si complimentano con Casini: «Grazie di esserci». Pier sotto al palco racconta di come sua nipote sia partita volontaria al confine con l'Ucraina e del perché lui abbia deciso di essere a Firenze a manifestare per la pace.

 

«Questa - spiega Casini - è una grande manifestazione in cui non si ha paura di esporre il giallo e il blu, non si ha paura di dire che ci sono degli aggrediti e degli aggressori, non si ha paura di dire che vanno fermati i russi e che in questo caso la Nato non c'entra assolutamente niente. Noi non possiamo più chiudere gli occhi, abbiamo avuto l'illusione come politici che Putin volesse stare con noi in una logica di appeasement, purtroppo i fatti ci smentiscono».

 

Manifestazione a Firenze 5

E ancora: «Putin non può accettare il contagio della democrazia». Arrivano due ragazzi russi che studiano a Firenze e sono baci e abbracci con i manifestanti. Viene proiettato un video del compianto David Sassoli che parla di Firenze, dell'Europa, della pace del «no al nazionalismo» e alcune signore un po' anziane scoppiano a piangere. Letta è particolarmente combat. E prima di tornare a Roma osserva: «Dobbiamo essere ancora più duri. Le sanzioni dovranno mettere in ginocchio a Putin». Ma alcuni nel Pd, i meno equidistanti, i poco pacifisti a parole, non sono sicuri che bastino le sanzioni.

Manifestazione a Firenze 8Manifestazione a Firenze 9piazza per la pace a firenzevideo zelensky in piazza a firenzepiazza per la pace a firenzevideo zelensky in piazza a firenzeManifestazione a Firenze 6

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."