benjamin netanyahu hamas hezbollah ismail haniyeh libano

DA GAZA AL LIBANO, “BIBI” PASSA DA UNA GUERRA ALL’ALTRA – NETANYAHU ANNUNCIA: “ISRAELE STA RIDUCENDO LE SUE OPERAZIONI NELLA STRISCIA. ABBIAMO SMANTELLATO LA BRIGATA RAFAH DI HAMAS” – ORA L'OBIETTIVO SONO GLI HEZBOLLAH ARMATI DALL'IRAN – IN CASO DI GUERRA APERTA, LE MILIZIE SCIITE POTREBBERO LANCIARE TREMILA MISSILI AL GIORNO E BUCARE L'“IRON DOME”, IL SISTEMA DI DIFESA AEREA ISRAELIANO – IL MINISTRO DELLA DIFESA, YOAV GALLANT, AVVERTE LA CASA BIANCA: “CI PREPARIAMO A OGNI SCENARIO SIA MILITARE SIA DIPLOMATICO”

1 - NETANYAHU: ORA TRUPPE VERSO IL LIBANO

Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”

 

benjamin netanyahu 5

La guerra sta finendo, anzi no. Porteremo a casa gli ostaggi, ma solo alcuni. Bibi Netanyahu la chiama già fase C, ed è l’epilogo di Gaza: «La fase più intensa sta per terminare», annuncia. E ora su qualcosa, qualcosina, si può anche negoziare. Sia chiaro, dice il premier israeliano, «il nostro obbiettivo rimane distruggere Hamas e non sono disposto a rinunciarvi».

 

Ma un cessate-il-fuoco e «un accordo parziale» per riavere almeno una parte degli ostaggi ancora vivi, perché no? Quanto alla pace, scordatevela. «Ci stiamo chiaramente avvicinando al punto in cui possiamo dire che abbiamo smantellato la brigata Rafah di Hamas», spiega il generale israeliano Herzi Halevi.

 

HEZBOLLAH

Ora però bisogna spostare le forze verso il Libano, aggiunge Netanyahu, «principalmente per scopi difensivi». Il piano d’attacco è pronto dal 18 giugno. E gli Hezbollah, coi loro 200-300mila missili a lungo raggio e i loro 100 mila uomini armatissimi, non s’illudano: «Possiamo lottare su più fronti: siamo preparati a questo».

 

[…]

 

Guerra, solo guerra. In questa fase, Mister Sicurezza non parla d’altro (anche se nella Striscia le temperature sopra i 30 gradi stanno aumentando il rischio d’epidemie gravi e ieri è stato ucciso un ufficiale medico che coordinava i soccorsi delle ambulanze, quelle che riescono a muoversi su una rete stradale distrutta al 65%: «La consegna degli aiuti a Gaza è impossibile», dice Josep Borrell, ministro degli Esteri europeo).

 

PROTESTE CONTRO BENJAMIN NETANYAHU

Nelle esternazioni di Netanyahu, una visione del dopoguerra esiste se non per chiarire che: 1) Israele manterrà il «controllo militare» di Gaza e un’amministrazione civile, «se possibile coi palestinesi locali», gestirà gli aiuti umanitari; 2) i coloni non torneranno mai nella Striscia, ma nemmeno vi rientrerà l’Autorità nazionale palestinese di Abu Mazen; 3) non è il momento dei mea culpa per il disastro del 7 Ottobre, «ci sarà tempo per discuterne una volta finito questo intenso conflitto».

 

 Non è poi molto chiaro che cosa sia «l’ accordo parziale» sugli ostaggi: forse una mezza gaffe, tanto da spingere il ministro della Difesa, Yoav Gallant, a precisare da Washington che «l’impegno è di riportare tutti alle loro famiglie, senza eccezioni». Lo scivolone del premier basta a scatenare la rabbia dei parenti. […]

 

2 - ISRAELE PUNTA A NORD

Estratti dell’articolo di Fabiana Magrì per “la Stampa”

 

Netanyahu Benny Gantz Yoav Gallant

[…] Il confine Nord di Israele, con gli Hezbollah sostenuti dall'Iran e dalle altre fazioni pronte a mobilitarsi nella regione, corre questo rischio. E se fino a oggi, in otto mesi e mezzo di scambi di colpi sui due versanti, sono morti 28 israeliani e 500 libanesi, per la maggior parte soldati e miliziani, si può immaginare quale potrebbe diventare la portata di un allargamento dei combattimenti.

 

Le dichiarazioni dei vertici militari israeliani lasciano intendere che l'esercito sia sul punto di alleggerire la propria presenza a Gaza. «Ci stiamo chiaramente avvicinando al punto in cui possiamo dire di aver smantellato e sconfitto la Brigata Rafah, nel senso che non può più funzionare come unità combattente», ha dichiarato il Ramatkal Herzi Halevi […]

 

ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU

Anche il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha detto in un'intervista televisiva a Canale 14 – quello a lui più favorevole – che «Israele sta riducendo le sue operazioni a Gaza». Ma il premier, in quella sede, ha poi aggiunto che il passo successivo potrebbe essere la preparazione del terreno, cioè l'invio di più truppe, al confine settentrionale, per affrontare il nemico libanese Hezbollah.

 

E il ministro della Difesa Yoav Gallant, in missione a Washington, ha parlato con i funzionari statunitensi (in particolare con Amos Hochstein, che dal presidente Joe Biden è stato incaricato del dossier Medio Oriente) del «passaggio alla fase 3» della campagna militare a Gaza, che «impatterà sugli sviluppi su tutti gli altri fronti», specificando che Israele «si sta preparando ad ogni scenario sia militare sia diplomatico» e riaffermando «il suo impegno a cambiare la situazione di sicurezza al confine» con il Libano.

 

benjamin netanyahu Benny Gantz

A riportare il focus sulla Striscia, con Gallant, è stato il capo degli Esteri Usa, Antony Blinken. «Israele deve proporre un robusto piano per il dopo guerra a Gaza», ha ribadito il segretario di Stato americano, evidentemente non soddisfatto della visione recentemente espressa da Netanyahu – «Gaza va smilitarizzata, sotto un'amministrazione civile con la sponsorizzazione e l'assistenza dei Paesi arabi» –, sapendo di trovare invece facile sponda nel ministro israeliano. […]

 

3 - LO SPETTRO DELL'ATTACCO DA NORD CON TREMILA MISSILI AL GIORNO "HEZBOLLAH ARMATO DALL'IRAN ORA PUÒ BUCARE L'IRON DOME"

Estratto dell’articolo Paolo Brera per “la Repubblica”

 

scontri hezbollah israele colpi di mortaio

In caso di guerra aperta con Hezbollah, nei primi dieci giorni Israele potrebbe essere colpita da tremila lanci al giorno di missili, razzi e colpi di mortaio. E se la guerra continuasse, nei successivi due mesi le milizie sciite sarebbero in grado di riversare su Israele una media di almeno mille lanci al giorno, senza contare quelli che sparerebbero in Libano per fermare l'invasione.

 

Sono numeri impressionanti quelli rivelati a Repubblica dal centro di ricerca Alma, specializzato in analisi sul Medio Oriente. L'aspetto più preoccupante è l'effetto di questa pioggia di missili: «Il numero di lanci giornalieri efficaci — cioè le armi ad alta precisione che riusciranno a bucare l'Iron Dome e a colpire gli obiettivi, spiega il direttore del dipartimento di ricerca, Tal Be'eri — sarà molto più grande rispetto a quanto visto finora sul fronte settentrionale o nella Striscia di Gaza».

 

HEZBOLLAH

Domenica il capo di Stato maggiore americano, il generale Charles Brown, ha confermato la preoccupazione del Pentagono. Gli Stati Uniti, ha spiegato, stavolta non sarebbero in grado di aiutare il loro principale alleato a difendersi con la stessa efficacia con cui lo hanno fatto durante l'attacco iraniano di aprile. Il sostegno di Teheran e la contiguità geografica tra Libano e Israele renderebbero tutto molto più difficile. Washington, ha ribadito, continua a sconsigliare di aprire un nuovo fronte entrando in forze nel Libano.

 

[…]

 

scontri hezbollah israele colpi di mortaio

«Tre anni fa — spiega Be'eri — avevamo dati solidi per stimare il possesso da parte di Hezbollah di circa 2.000 droni, ma l'arsenale è aumentato ad almeno 2.500: è una valutazione per difetto». Affrontarli sarebbe una sfida molto difficile per l'Idf: «Probabilmente Hezbollah sarebbe in grado di ottenere diversi successi».

 

[…]  Nei giorni scorsi il Telegraph ha pubblicato un'inchiesta, basata su varie fonti aeroportuali, secondo cui molti carichi di casse di armi e munizioni sono arrivate recentemente dall'Iran a Beirut, ammassate in infrastrutture civili dell'aeroporto. «I trasferimenti a Hezbollah attraverso il corridoio iraniano sono continui — conferma Alma — e gli iraniani hanno trasformato il Centro ricerche siriano Cers in un cardine del corridoio».

 

hassan nasrallah

L'obiettivo di studiare e produrre armi sofisticate e precise per Hezbollah, che comunque le produce e rinnova anche in proprio.

Il ritmo del riarmo è tale che Alma sta riaggiornando le stime sul numero di razzi e missili di precisione in possesso dei miliziani sciiti. «Riteniamo ne abbiano alcune migliaia — spiega — su un totale di 75mila tra razzi e missili».

 

Il "progetto di precisione" di Hezbollah va oltre i Fateh-110, missili balistici iraniani con un raggio di precisione di dieci metri, «in grado di centrare un'auto parcheggiata a Tel Aviv». Sono stati aggiornati anche «altri tipi di missili e vari razzi».

 

antony blinken benjamin netanyahu

Per contrastare l'avanzata dell'Idf Hezbollah utilizzerebbe granate di mortaio e missili anticarro, droni e razzi a corto raggio di grosso calibro. Gli Rpg russi sono stati aggiornati dagli iraniani aggiungendo sistemi penetranti per forare le armature; e termobarici per aumentare i danni: «Gli iraniani ne hanno rifornito sia a Hamas che a Hezbollah».

 

I miliziani sciiti libanesi stanno aggiornando anche i missili iraniani chiamati "annientatori", già usati nella guerra tra Iran e Iraq, per trasformarli in razzi più precisi e sicuri: possono raggiungere fino a 125 chilometri. […]

 

YOAV GALLANT 1

Un'altra grande minaccia viene dai tunnel: non è lo stesso scenario di Gaza, perché nella Striscia sono scavati nella sabbia e qui nella roccia: «Crediamo che Hezbollah stia imparando lezioni e le stia mettendo in pratica». Ha diversi tipi di tunnel: quelli strategici, progettati per trasferire attrezzature, veicoli e soldati; quelli offensivi, che si avvicinano al confine e vengono usati per colpire alle spalle; e quelli tattici, nei villaggi e nelle basi militari, per muovere gli ufficiali. Poi ci sono «i tunnel esplosivi, realizzati con supporto iraniano e nord coreano: attendono solo di essere fatti saltare in aria».

hassan nasrallah 4

[…]

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...