funivia stresa mottarone 1

È GIÀ PASSATO (QUASI) UN ANNO DALLA TRAGEDIA DEL MOTTARONE E LA VERITÀ ANCORA NON SI È CAPITA - A UNA SETTIMANA DALL'ANNIVERSARIO, LE PERIZIE SONO VICINE ALLE CONCLUSIONI: LA FUNE SI ERA CORROSA DALL'INTERNO, PERCHÉ NESSUNO DAL 2016 FECE LA MANUTENZIONE PERIODICA, UN'OPERAZIONE CHE DOVEVA ESSERE ESEGUITA PER UN PAIO D'ORE OGNI TRE MESI - MA SE I FRENI AVESSERO POTUTO FARE IL LORO LAVORO, LA CABINA SI SAREBBE FERMATA: INVECE MORIRONO 14 PERSONE... - IL VIDEO CHOC DELL'INCIDENTE

 

Giuseppe Guastella per www.corriere.it

 

il forchettone dei freni di emergenza della funivia del mottarone

Come un cancro lento ed inesorabile, per quasi cinque lunghissimi anni la corrosione ha intaccato e indebolito il tratto più delicato della fune traente della funivia del Mottarone finché essa ha ceduto alla «fatica» e si è spezzata la mattina del 23 maggio 2021 staccandosi dalla cabina numero tre che, a causa dei freni d’emergenza disinseriti con i «forchettoni», è precipitata dopo una corsa impazzita uccidendo 14 passeggeri che volevano trascorrere la domenica al sole. Solo la manutenzione periodica avrebbe potuto prevenire la rottura, ma nessuno si è mai preso la briga di fare un lavoro che non dura più di un paio di ore.

 

strage funivia del mottarone 2

Gli esami dei periti

A una settimana dal primo anniversario della tragedia, le prime notizie che trapelano sui risultati degli esami fatti dai periti che stanno accertando le cause e i sospetti degli investigatori che indagano sul disastro puntano sempre di più sulla manutenzione che le Funivie del Mottarone avevano affidato con un contratto da 150 mila euro l’anno alla Leitner di Vipiteno, il gigante mondiale nel settore degli impianti a fune che è indagato nell’inchiesta per omicidio colposo plurimo, lesioni gravissime colpose e rimozione di sistemi di sicurezza con le stesse Funivie e 12 persone fisiche.

 

FUNIVIA STRESA MOTTARONE

I trefoli, la fune, la testa fusa

Gli esiti ufficiali della perizia disposta dal gip sui rottami della cabina arriveranno nelle prossime settimane, quando i tecnici avranno esaminato anche al microscopio elettronico i trefoli, i mazzi dei singoli fili d’acciaio che, intrecciati tra loro, costituivano la fune che trainava il carrello della cabina, al quale era agganciata attraverso la testa fusa, che è come un enorme pallino del filo del freno di una bicicletta.

 

funivia del mottarone 3

Alcune fonti sono già in grado di affermare che la fune si è rotta a meno di mezzo metro dalla testa fusa (che è integra) a causa della corrosione progressiva interna che la manutenzione avrebbe potuto individuare e fermare con un’operazione da fare ogni tre mesi smontando il manicotto che protegge la testa fusa, sostituendo il grasso in cui è immersa per proteggerla dalle infiltrazioni d’acqua piovana e verificando al tatto le condizioni della fune. Intervento che non è stato mai fatto dal 2016, quando fu realizzata la testa fusa, e che sarebbe avvenuto solo a novembre 2021 quando, passati 5 anni, doveva essere ricostruita.

 

Cosa ha corroso i fili

i forchettoni alla funivia del mottarone nel 2014 il video della tv tedesca zdf 2

Gli esami al microscopio elettronico diranno cosa ha corroso i fili, ma i tecnici hanno già un’idea su ciò che è successo. Lo conferma uno dei periti, il professor Antonello De Luca, il quale giovedì scorso, dopo l’ultimo sopralluogo sul Mottarone, ha affermato: «Oggi abbiamo un quadro più chiaro».

 

Funivia stresa mottarone 6

Federico Samonini, legale rappresentante della Scf Monterosa srl incaricata da Leitner di diversi interventi di manutenzione, tra cui il rifacimento delle teste fuse (non quella della cabina caduta), interrogato come indagato dal procuratore di Verbania Olimpia Bossi e dal pm Laura Carrera, il 18 febbraio afferma di aver osservato il moncone della fune rimasto attaccato alla testa fusa nei laboratori di Trento dove è in corso la perizia.

incidente funivia stresa mottarone 1

 

Da tecnico, dice che deve essere avvenuto «qualcosa dall’interno», «per me il manto esterno è sempre stato omogeneo e dall’interno ha cominciato a deteriorarsi, fino a quando non ha avuto più l’efficienza per sostenere» il peso della cabina.

 

il forchettone dei freni di emergenza della funivia del mottarone

Un agente «altamente corrosivo»

Bossi gli chiede cosa potrebbe essere successo, lui risponde che la corrosione potrebbe essere stata dovuta all’acqua che è penetrata nella fune e l’ha arrugginita oppure ai residui della realizzazione della testa fusa in cui si usa cloruro di zinco, un agente «altamente corrosivo» che va eliminato con un accurato lavaggio.

 

incidente funivia stresa mottarone

Ma se i freni avessero potuto fare il loro lavoro, alla rottura della fune i passeggeri avrebbero avvertito un forte scossone ed avrebbero avuto solo paura mentre la cabina scivolava qualche metro indietro prima di fermarsi.

 

FUNIVIA STRESA MOTTARONE PRECIPITAfilmato della funivia 5funivia del mottarone precipita funivia stresa mottarone FUNIVIA DEL MOTTARONE - FORCHETTONEincidente funivia stresa mottarone 3

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...