italia rossa gialla arancione

GIALLO ITALIA - SE I CONTAGI CONTINUANO A CRESCERE AI RITMI DEGLI ULTIMI GIORNI, NEL GIRO DI UNA-DUE SETTIMANE MEZZA ITALIA FINIRÀ IN ZONA GIALLA, CON OBBLIGO DI MASCHERINA E BAR E RISTORANTI CHIUSI ALLE 18. È PER QUESTO CHE LE REGIONI PRESSANO IL GOVERNO PER CAMBIARE I CRITERI E PESARE I NUOVI POSITIVI RISPETTO AI VACCINATI - LA SIMULAZIONE DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA: ANCHE COSÌ, PREOCCUPANO SARDEGNA, SICILIA, VENETO E…

Pa. Ru. Per “La Stampa”

 

roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi 4

«Iniziare a richiudere mandando le regioni in fascia gialla basandosi solo sui contagi quando i ricoveri si contano sulle dita delle mani non ha senso». «Invece si, perché se aspettiamo di avere nuovamente gli ospedali pieni rischiamo di prendere provvedimenti quando è già tardi». Sui nuovi criteri che devono regolare il semaforo delle restrizioni esperti, partiti e regioni si dividono, mentre la curva dei contagi si impenna.

 

Tanto che se la crescita continuerà ai ritmi esponenziali degli ultimi giorni, tempo una, due settimane e mezza l'Italia tornerà in giallo. Prospettiva che infiamma la battaglia sui nuovi parametri che decidono i cambi colore, con le regioni in forte pressing per affiancare al parametro dei 50 casi settimanali ogni 100 mila abitanti, che oggi basta a finire in fascia gialla, anche quello dei posti letto occupati in terapia intensiva (20%) e nei reparti di medicina (30%).

 

coronavirus terapia intensiva

Criterio che per più di un esperto rischia però di ritardare gli interventi a frittata oramai fatta. La terza soluzione in realtà ci sarebbe e tempo fa l'hanno propugnata gli stessi governatori: «pesare» il numeri dei contagi rispetto alla quota di popolazione vaccinata in ciascuna regione.

 

Lo scenario tra sette giorni

Ed è appunto quello che ha fatto l'Altems, l'Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica, che in base al nuovo parametro ha poi calcolato la percentuale di rischio di finire in giallo da qui a una settimana.

tamponi

 

Che è del 32% per la Sardegna e del 31 per la Sicilia. Il che vuol dire mascherina tirata su anche all'aperto e bar e ristoranti al chiuso serrati dalle 18 da qui a 21 giorni. Seguono poi il Veneto con il 24% di possibilità a sette giorni, Lazio e Campania con il 20%.

 

Il Piemonte sarebbe al 15% di probabilità e la Liguria al 12%. «È chiaro però che se l'accelerazione dei contagi divenisse esponenziale i rischi di ingresso in zona gialla crescerebbero proporzionalmente» commenta Americo Cicchetti, direttore di Altems. «Alla luce di una progressione diseguale del piano vaccinale - commenta ancora il professore di economia e gestione aziendale - anche le soglie per l'ingresso nelle zone di rischio devono essere modificate.

 

roma vaccinazione anti covid 19 per i maturandi

Per questo abbiamo sviluppato una metodologia che fissa nuove e più alte soglie di incidenza dei casi per determinare l'ingresso nelle fasce di rischio, calcolate sulla base delle quote di popolazione immunizzata, poco suscettibile a sviluppare forme severe di malattia». «E i dati mostrano ancora una volta il volto di un'Italia con profili di rischio differenti» conclude il direttore di Altems.Che una simulazione l'ha fatta anche nell'ipotesi più «hard», che in realtà è in linea con l'incremento esponenziale dei casi di questi giorni.

ITALIA IN ZONA GIALLA - TUTTI A PRANZO FUORI

 

Con una crescita via via più alta dei contagi, la Sardegna avrebbe il 72% delle probabilità di tingersi di giallo tra una settimana e la certezza tra due. Stessa cosa la Sicilia, al 53% di possibilità già tra sette giorni, quando al 45% di rischio sarebbe il Veneto, al 43% il Molise, al 37% l'Alto Adige, al 35% la Lombardia, al 34% le Marche.

tamponi regno unito

 

In tutto sette regioni, quasi mezza Italia tinta di giallo da qui a due, tre settimane. Sempre meno però di quello che impiegherebbero le regioni con gli attuali parametri, che non prendono in alcuna considerazione i vaccinati e i guariti. Considerando infatti la popolazione vaccinata anche con una sola dose e i guariti dal Covid, l'incidenza dei casi settimanali per 100mila abitanti che fa entrare nella prima fascia di rischio da 50 contagi com' è oggi salirebbe a 83, ma con differenze da una regione all'altra.

 

zona gialla ristoranti aperti

Il Lazio allontanerebbe infatti la prospettiva di finire nel primo girone delle restrizioni a 89 casi settimanali, la Puglia a 86, la Lombardia a 84, mentre Toscana e Calabria finirebbero in giallo allo scoccare dei 77 casi settimanali, la Liguria a 80, il Piemonte a 81, l'Emilia Romagna a 82. Un nuovo modello Il parametro dei contagi «pesati» in rapporto alla percentuale di immunizzati alza dunque l'asticella che fa scattare il primo livello di restrizioni, ma rispetto al criterio dei posti letto occupati in terapia intensiva e nei reparti di medicina consentirebbe di chiudere comunque la stalla prima di aver lasciato scappare i buoi.

 

coronavirus terapia intensiva 2

Anche perché oggi come oggi il tasso di occupazione dei letti in terapia intensiva è al 2%, lontano anni luce da quel 20% che si vorrebbe introdurre per far scattare il semaforo giallo. Percentuale che potrebbe anche non essere mai raggiunta, visto che per ora i reparti tendono più a svuotarsi che a riempirsi. Ma ancora nessuno può dire se sarà così in seguito, perché l'aumento dei ricoveri segue solitamente di due o tre settimane quello dei contagi.

 

 E se è vero che i vaccini, anche con la Delta, proteggono quasi sempre dalle forme più gravi, altrettanto reale è l'aumento dei ricoveri registrato in Gran Bretagna e Israele, che pure hanno una più alta percentuale di vaccinati rispetto a noi, soprattutto tra gli over 50. Tutti elementi che pendono a favore del modello elaborato dalla Cattolica e chiesto fino a ieri a gran voce dalle regioni.

TEST SALIVARItamponi fai da te

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”