nicola zingaretti regione lazio

GIALLO NATALE - AUMENTANO I RICOVERI E I PAZIENTI IN TERAPIA INTENSIVA E IL LAZIO RISCHIA DI FINIRE IN ZONA GIALLA DURANTE LE FESTIVITÀ NATALIZIE - ANCHE LOMBARDIA E VENETO SONO VICINE ALLA SOGLIA CRITICA - FIGLIUOLO SCRIVE ALLE REGIONI E PER L’ENNESIMA VOLTA CHIEDE DI ACCELERARE SULLE VACCINAZIONI, COMPRESE SOPRATTUTTO LE TERZE DOSI

LAZIO IN ZONA GIALLA

Mauro Evangelisti per "il Messaggero"

 

Ci sono tre grandi Regioni - Lazio, Veneto e Lombardia - che si avviano verso un Natale in fascia gialla.

 

Non è nulla di traumatico perché le limitazioni si riassumono nell'obbligo di mascherina all'aperto e riguardano solo la minoranza della popolazione, i non vaccinati.

 

alessio d amato nicola zingaretti foto di bacco

È comunque un sonoro campanello di allarme, perché l'inverno sarà ancora lungo e non sappiamo se l'incremento dei casi proseguirà fino a marzo.

 

Nel frattempo il commissario Francesco Figliuolo scrive alle Regioni e chiede di accelerare sulle vaccinazioni, terze dosi comprese. Indica dei target giornalieri per dicembre che oscillano tra le 300mila e le 450mila iniezioni su base nazionale.

 

francesco paolo figliuolo 3

Ma perché si avrà un giallo Natale? Sono utili alcuni dati per comprendere la situazione. Confrontiamo la situazione dei ricoveri per Covid di un mese fa con quella attuale.

 

29 ottobre: Lazio 48 pazienti in terapia intensiva e 370 in area medica; Veneto 30 e 166; Lombardia 46 e 297. Ieri: Lazio 97 pazienti in terapia intensiva e 735 in area medica; Veneto 88 e 467; Lombardia 99 e 817. In sintesi significa che, in un mese, i ricoveri sono più o meno raddoppiati nel Lazio e in Lombardia, quasi triplicati nel Veneto.

 

il presidente della regione lazio nicola zingaretti foto di bacco (3)

Visto che ciò che conta per l'indicazione dei colori è l'andamento dei ricoveri, questo ritmo di crescita, in assenza di misure di contenimento, porterà nel giro di due o tre settimane al cambio di colore. Quando l'incidenza è sopra i 50 casi ogni centomila abitanti, si guarda alle percentuali di occupazione dei letti che devono essere contemporaneamente sopra il 10 per cento in terapia intensiva e al 15 in area medica (non basta un solo valore oltre il limite).

 

luca zaia foto di bacco (8)

Oggi, secondo i dati di Agenas, il Lazio è rispettivamente al 10 e all'11 per cento, il Veneto all'8 per cento in entrambi i valori (ma su 52 nuovi pazienti entrati ieri in terapia intensiva in Italia, ben 12 erano nella regione governata da Zaia), la Lombardia al 6 e al 12. Secondo il matematico del Cnr, il professor Giovanni Sebastiani, «il fatto che entrambi i valori debbano superare i limiti, fa pensare che il passaggio di colore non avverrà prima di tre settimane». Dunque, proprio a ridosso del Natale.

massimiliano fedriga

 

Ad oggi la crescita generale del numero dei casi positivi è costante, si aggira ogni settimana attorno al 20-30 per cento. Non si vedono accelerazioni, ma neppure decelerazioni. «Si vede però - racconta Sebastiani - come l'onda si stia spostando da Est, scendendo lungo la costa adriatica, ma anche a Bolzano, che confina con l'Austria.

 

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

Se si osserva l'incidenza, provincia per provincia, è tutto molto chiaro: Trieste, la più a Est, ha il dato più alto, a 657 casi ogni centomila abitanti su base settimanale; segue appunto Bolzano con 515. Poi ci sono Gorizia, Forlì-Cesena, Rimini, Treviso, Padova, Venezia, Vicenza. Tutte ad Est. Dati alti anche ad Aosta e Imperia, ma siamo sempre al confine». Oggi in giallo c'è già il Friuli-Venezia Giulia, che ha pagato la vicinanza con la Slovenia ma anche la follia delle manifestazioni No vax; possibile il passaggio nella stessa fascia di colore già con il report di venerdì della Provincia autonoma di Bolzano (terapie intensive al 10 per cento, aree mediche al 18).

 

Anziano in terapia intensiva 3

Luca Zaia, governatore del Veneto: «Siamo ancora in piena pandemia: la settimana prossima potremmo rischiare di passare in zona gialla e dobbiamo tutti essere più prudenti e assumere comportamenti virtuosi». Sembra però più un modo per convincere i suoi cittadini a collaborare. Secondo Sebastiani «il passaggio in giallo del Veneto, sulla base dei numeri, non può essere immediato». Nel Lazio l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato, è prudente: «Il passaggio in giallo prima di Natale è possibile però il nostro Rt è in calo».

 

coronavirus terapia intensiva

Sotto osservazione: le Marche che ha le terapie intensive al 10 per cento ma le aree mediche in sicurezza all'8; la Valle d'Aosta, dove i pazienti in terapia intensiva sono ancora pochi, ma i posti in area medica sono occupati al 18 per cento; la Liguria con le terapie intensive al 10 per cento, ma le aree mediche all'8. L'Emilia-Romagna e la Campania hanno per ora valori più lontani dal giallo. Ma si rischia anche un Natale in arancione?

 

Per ora no, visto che nessuna Regione sembra vicina ai limiti più severi dell'occupazione al 20 per cento in terapia intensiva e del 30 in area medica, ma ovviamente molto dipende anche dalla prudenza e dal senso di responsabilità di ogni cittadino, nonché dall'efficacia dei controlli. C'è un altro valore che aiuta a comprendere l'andamento dell'epidemia: i pazienti che vanno in pronto soccorso con i sintomi del Covid.

mascherine abbandonate 9

 

L'Agenas elabora questo dato. Emerge, che in Friuli-Venezia Giulia il 12,3 per cento di chi va in pronto soccorso è un possibile caso Covid, in Veneto addirittura il 33,6, in Lombardia il 5,8, nel Lazio il 2,5. Tra le altre regioni l'Abruzzo è al 4,25 per cento di sospetti casi Covid sul totale degli accessi in pronto soccorso, l'Umbria al 2,2, le Marche al 10, la Campania all'11. Infine, sempre per avere ben chiaro che rispetto a un anno fa stiamo vivendo giorni meno drammatici grazie ai vaccini: oggi i ricoverati per Covid sono 5.804 (ieri accelerazione con altri 202 letti occupati), il 29 novembre del 2020 erano 36.632, il 600 per cento in più.

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....