IL GIAPPONE NON SA COME GESTIRE L'ONDATA DI TURISTI-CAFONI - COMPLICI I SOCIAL E GLI ALGORITMI, IL SOL LEVANTE È DIVENTATO UNA DELLE METE TURISTICHE PIÙ VISITATE AL MONDO, MA I GIAPPONESI NON SONO CONTENTI: I VISITATORI NON RISPETTANO LA CULTURA E LE TRADIZIONI DEL POSTO - IMPOSTO IL DIVIETO DI ENTRARE IN CERTI QUARTIERI, PREZZI DIFFERENZIATI PER GLI STRANIERI E BLOCCO DELLA VISUALE DI CERTI SCORCI TIPICI CHE CAUSANO DISAGI AL TRAFFICO...

turisti in giappone 9

Estratto dell'articolo di Laura Imai Messina per "la Repubblica"

 

Contravvenendo al consiglio di Murakami Haruki che suggeriva di scegliere in autonomia le proprie letture in quanto «a leggere i libri che leggono tutti, si finisce per pensare come tutti», gli algoritmi interni ai nostri dispositivi […] ci ripropongono solo ciò che siamo, i nostri interessi, le fissazioni.

 

turisti in giappone 8

Non hanno come scopo una crescita bensì l’approfondimento di una dipendenza o, più banalmente, ci forniscono una costante conferma. Nel mio caso, l’algoritmo segue probabilmente il ragionamento per cui «visto che di Giappone spesso parla, di Giappone vorrà leggere e guardare», «se vive in Giappone ed è straniera, di stranieri in Giappone vorrà sapere». Da settimane, non mi vengono che segnalati strabilianti paesaggi nipponici, stupefacenti località nei dintorni di Tokyo, incredibili abitudini culturali, impensabili dolciumi e piatti locali. […]

turisti in giappone 7

 

Vista l’incapacità evidente del governo giapponese di fronteggiare l’emergenza dovuta all’abbondanza straordinaria di turisti e tamponare le ripercussioni economiche e sociali sul territorio, vi si affiancano notizie in lingua inglese in cui si parla di provvedimenti locali come la differenziazione dei prezzi tra residenti e visitatori stranieri, il blocco della visuale di certi scorci tipici che causano disagi al traffico (a Fuji- Kawaguchi-ko, nella prefettura di Yamanashi) o il divieto di ingresso a certe zone (come il quartiere Gion a Kyoto).

 

turisti in giappone 6

Complice, infatti, la debolezza costante (e preoccupante) della moneta nazionale, il Giappone da «troppo lontano» si è fatto «a portata di mano. […] Pare che il punto di fascinazione del Giappone sia anche questo, avvicinarsi a uno stile di vita che pare impossibile, dove l’onestà perlopiù vince, la fiducia nel prossimo ti permette di lasciare il cellulare o il portatile sul tavolino di un caffè quando vai alla cassa ad aggiungere un’ordinazione, o di perdere qualcosa di prezioso come un portafogli e ritrovarlo sempre.

 

turisti in giappone 5

L’onda anomala di turismo in atto al momento in Giappone, però, incrina in buona parte questa esperienza, in quanto tutti i luoghi di maggiore richiamo sono talmente ingolfati di gente da riuscire a vederli solo a patto di condividerli con una folla. In maggioranza di stranieri, il Giappone più autentico sfugge e si finisce per ritrovare esattamente (e solamente) ciò che si stava cercando, ovvero quel certo cibo, quel certo tempio, quel certo sentimento.

 

Tanto partire non significa più, come diceva Proust, un viaggio di scoperta, ma una semplice verifica, un andare a toccare con mano quel Giappone decantato così e cosà al solo scopo di apporre il proprio timbro, il proprio «è vero, è veramente così, l’ho visto, anche a me è successo». […]

 

turisti in giappone 4

Il Giappone è un insieme di minuscoli gesti, di movimenti microscopici, un battere e levare di silenzi, tali che più che un insieme di oggetti, cibi e colori, corrisponde piuttosto a una temperatura emotiva che si mantiene più o meno uguale in ogni situazione — e che magicamente tranquillizza chi la intuisce. Non vi sono scoppi emotivi, non vi è esibizione, e ciò che accade, capita con intensità proprio perché riparte ogni volta dallo stesso comun denominatore, da un livello che, secondo canoni occidentali, è assai più tiepido e regolare. Eppure, è nell’oscillazione minuscola che si avverte maggiore impeto. L’idealizzazione in atto non è del tutto campata in aria ma certo non priva di semplificazioni.

 

turisti in giappone 3

[…] Il consiglio allora a chi viene, in attesa che scemi l’onda anomala che oggi fa del Giappone la meta turistica per eccellenza, è soprattutto quello di rispettare la natura del luogo, di quanto è diverso, anche quando si distanzia da ciò che ci rassicura, proprio come un algoritmo impazzito che inizi a mostrarci la complessità del mondo, tornei di tiro a segno, disquisizioni su fisica quantistica o ricette di cibi verso cui non abbiamo mai mostrato alcun gusto.

 

turisti in giappone 2

Non fatevi protagonisti degli spazi, ricordate che l’armonia del Giappone, che possiede chiaramente un costo in termini di individualismo ed egoismo, consiste nel mettersi a lato, nell’osservare prima di agire, nel non ritenersi furbi nello scavalcare file o nell’ottenere qualcosa in via eccezionale.

 

[…] E allora non pomiciate in pubblico, appartatevi segretamente come fanno qui le coppiette, godete dell’assenza di dimostrazione per poi esplodere nella segretezza delle vostre stanze d’albergo. Non alzate la voce lì dove la gente tace, non parlate sui mezzi pubblici al cellulare, non ascoltate i vostri video o vocali senza cuffie, osservate l’ambiente così da capire come agire. L’osservazione e l’emulazione di chi è del posto sono sempre le migliori scelte.

turisti in giappone 1turisti in giappone 10

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…