parenti delle vittime di amianto

GIUSTIZIA PER I MORTI DI AMIANTO - TORNA ALLA SBARRA IL 73ENNE STEPHAN SCHMIDHEINY, MILIARDARIO SVIZZERO EX PATRON DELL'ETERNIT DI CASALE MONFERRATO: È IL PROCESSO BIS, DOPO CHE LA CASSAZIONE NEL 2014 HA ANNULLATO LA CONDANNA A 18 ANNI PER EFFETTO DELLA PRESCRIZIONE - L'ACCUSA È CAMBIATA: ORA DEVE RISPONDERE DI OMICIDIO VOLONTARIO CON DOLO EVENTUALE - IL PICCO DEI TUMORI AI POLMONI NELLA POPOLAZIONE NON È ANCORA ARRIVATO...

Alberto Abburrà per "La Stampa"

 

stephan schmidheiny

Sono passati 35 anni da quando l'Eternit di Casale Monferrato ha chiuso i battenti, ma nella sede dell'Associazione famigliari e vittime dell'amianto (Afeva), il telefono non ha mai smesso di squillare.

 

Solo nell'ultima settimana hanno chiamato in tre e la diagnosi è sempre la stessa: mesotelioma, il tumore alla pleura. Nicola Pondrano, volto storico del sindacato e anima dell'associazione, ormai è tristemente abituato.

 

 

Guarda lo schermo su cui lampeggia un numero sconosciuto, sospira e racconta: «Le cure hanno fatto enormi progressi, ci sono storie incoraggianti di pazienti che resistono, ma questa rimane una tragedia enorme».

 

processo eternit

Lui che in Eternit era entrato da operaio alla fine degli Anni '70, la storia di quel posto la conosce bene e ogni volta che arriva una telefonata è come se si sentisse un sopravvissuto.

 

Non è il solo. Da quarant'anni Casale vive in un clima di psicosi perenne. Qui la paura non ha volto, forma, né odore. Ha solo un nome: asbesto o più comunemente amianto. Un nemico subdolo e invisibile le cui fibre sono mille volte più sottili di un capello.

 

parenti delle vittime di amianto

Un veleno che nasceva in fabbrica e si insidiava ovunque. Qui fino al 1986 c'era il più grande stabilimento europeo della Eternit e non è difficile capire perché, proprio qui, il tasso di queste neoplasie respiratorie sia ancora oggi venti volte superiore alla media italiana (rapporto Iss). In città tutti hanno almeno un parente, un amico, un vicino di casa che è morto.

 

eternit 4

Tutti hanno vissuto in prima persona le mobilitazioni e tutti sanno che domani si apre a Novara l'ennesimo atto della durissima battaglia per avere giustizia. Il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, che nel 1976 ha ereditato la guida dell'azienda, dovrà rispondere del decesso di 392 persone (62 ex dipendenti e 330 cittadini).

eternit 3

 

Si tratta del processo bis, dopo la sentenza della Cassazione che nel 2014 ha annullato la condanna a 18 anni per effetto della prescrizione. Quello era il maxi procedimento di Torino.

 

stephan schmidheiny 1

Nel frattempo l'accusa è cambiata: allora si procedeva per disastro colposo, oggi per omicidio volontario con dolo eventuale. Negli occhi dei famigliari delle vittime c'è ancora tutta la delusione per quell'epilogo.

 

eternit 2

«Una giornata che non si può dimenticare, fu una pugnalata nel cuore» ricorda Giuliana Busto che ora è la presidente di Afeva. «Dopo la lettura della sentenza la sala fu invasa dalla rabbia. Rientrati a Casale abbiamo trovato una delegazione di cittadini e studenti che ci offrivano solidarietà. È stato un duro colpo, ma la nostra battaglia è subito ricominciata».

 

eternit 1

Giuliana ha perso un fratello che nel 1988 aveva 33 anni: vita da sportivo salutista, lavoro in banca; è morto senza aver mai varcato i cancelli di quella fabbrica maledetta. «Sono passati tanti anni, il nostro desiderio di verità è rimasto intatto. Siamo testardi e continueremo a combattere affinché vengano dimostrate le responsabilità».

 

stephan schmidheiny 2

Il grande accusato è sempre lui, Schmidheiny, che nel frattempo ha compiuto 73 anni ma esattamente come allora si dichiara innocente. «Non c'è stato né dolo né colpa - ribadisce Astolfo di Amato, il legale che lo difende in Italia -. La sua condotta è sempre stata perfettamente adeguata alle conoscenze dell'epoca».

 

Un parere opposto a quello dell'avvocato Maurizio Riverditi che insieme ad altri quattro colleghi assiste le parti civili: «All'epoca dei fatti si sapeva che la concentrazione di fibre di asbesto nell'aria era altamente nociva e cancerogena - spiega -. Così come era nota la pericolosità della frantumazione a cielo aperto dei materiali contenenti amianto e la diffusione sul territorio del polverino».

 

schmidheiny

Come nel 2014, sul procedimento aleggia lo spettro della prescrizione, specie se il capo d'imputazione dovesse essere riformulato. Sette anni fa i giudici hanno considerato la data della chiusura della fabbrica, il 1986, come il momento in cui il reato di disastro cessava di essere perpetrato. Ma che i danni provocati dallo stabilimento siamo proseguiti anche oltre il 1986 è ormai acclarato.

 

schmidheiny

Dopo lo stop alle lavorazioni la struttura è rimasta in uno stato di abbandono fino al duemila quando il Comune ha bonificato l'area. Nel frattempo da porte e finestre è uscito di tutto e la città era lì a due passi.

 

Ancora oggi il problema è tutt'altro che risolto. Solo a Casale si stimano cinquanta nuovi malati all'anno per un totale di circa tremila casi da quando si è in grado di ipotizzare un conteggio.

 

eternit casale monferrato

E il peggio non è ancora arrivato perché il tempo di incubazione della malattia è molto lungo, fino a 40 anni dall'esposizione. «Le stime dicevano che il picco di diagnosi sarebbe arrivato quest'anno - aggiunge Bruno Pesce, altro uomo simbolo delle battaglie casalesi -. Adesso però si parla di 2022 o forse oltre. Poi la curva dovrebbe iniziare a scendere, aspettiamo tutti quel giorno».

 

eternit casale monferrato

Di certo il problema non si risolverà prima della fine del secolo, non prima di aver rovinato altre esistenze di quelli che oggi sono bambini e ragazzi. Assunta Prato è un'insegnante in pensione che di mesotelioma ha perso il marito. Ora si occupa di formazione predicando un ricambio generazionale che sarà il futuro di questa storia di attivismo e civiltà.

 

processo eternit casale monferrato 5

«La risposta dei ragazzi è straordinaria» racconta mentre le si illumina il volto. «Decine di loro hanno accettato di seguire un percorso extra scolastico sull'amianto e i rischi correlati. Poi ci sono laureati che partono da Casale e offrono la loro esperienza in giro per il mondo».

 

romana blasotti pavesi

Certo, il tempo passa e anche i protagonisti di queste battaglie invecchiano. La «pasionaria» del primo processo, Romana Blasotti Pavesi, oggi ha 92 anni. L'età e il peso di cinque lutti da amianto (marito, figlia, sorella, nipote e cugina) l'hanno costretta a farsi da parte.

 

processo eternit casale monferrato 1

Nel 2014 dopo la sentenza si era congedata con voce tremante: «Non ho più le lacrime per piangere, ma non può finire in questo modo». Ecco, a sette anni da quel giorno la storia riparte: il tempo dirà se davvero doveva finire in quel modo.

processo eternit casale monferrato 2processo eternit casale monferrato 3STRAGE ETERNITprocesso eternit casale monferrato 10

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO