la clinica per aborti galleggiante

UN GRUPPO DI MEDICI E ATTIVISTI AMERICANI HA ORGANIZZATO UN "LABORATORIO GALLEGGIANTE" PER OFFRIRE ABORTI A DONNE CHE VIVONO NEGLI STATI DOVE L'INTERRUZIONE DI GRAVIDANZA È VIETATA - IL BATTELLO NAVIGA NELLA COSTA DEL GOLFO, IN ACQUE IN CUI LA PROCEDURA È CONSENTITA - IL GRUPPO HA PRESO ISPIRAZIONE DA UNA ONG OLANDESE CHE FA LO STESSO IN ALTRI PAESI, COME MESSICO, GUATEMALA, POLONIA, MAROCCO, SPAGNA E IRLANDA...

LA CLINICA PER ABORTI GALLEGGIANTE

Letizia Tortello per “la Stampa”

 

Se non si può fare sulla terraferma, perché le leggi non lo consentono, si può fare per mare. La missione è garantire alle donne la libertà e la possibilità di scegliere l'aborto. Non solo nei casi in cui il rischio è la loro vita o quella del bimbo. Scegliere, anche dove i diritti si restringono. Come sta accadendo in molti Stati americani, dopo che la Corte Suprema ha ribaltato la sentenza Roe vs Wade, che dal 1973 consentiva di interrompere la gravidanza. L'America è solo l'ultima a usare l'inventiva per aggirare i divieti.

 

LA CLINICA PER ABORTI GALLEGGIANTE

Cliniche e Ong si riorganizzano, per allargarsi dove possono: dare supporto e non interrompere il servizio, è l'obiettivo. È il caso di Meg Autry, ginecologa e docente dell'Università della California a San Francisco, che insieme a un gruppo di colleghi sta organizzando un laboratorio galleggiante destinato a offrire aborti chirurgici e altre prestazioni a bordo di una nave nelle acque Usa della Costa del Golfo. Leggi che vietano l'interruzione di gravidanza sono oggi in vigore in Texas, Louisiana, Mississippi, Alabama, Oklahoma, Arkansas e Tennessee. La scure della Corte Suprema è arrivata il 24 giugno e ha portato con sé proibizioni o semi-divieti in sedici Stati.

 

LA CLINICA PER ABORTI GALLEGGIANTE

La «nave dei diritti» della dottoressa americana veleggerebbe in acque in cui la procedura è consentita. Autry l'ha definita «un'opzione per le pazienti che non hanno altre possibilità». Viaggiare alla ricerca di un medico che opera nei 20 Stati americani in cui è ancora legale l'aborto, o a Washington, comporta costi significativi e tempo da dedicare, lontano da casa, dalla famiglia e dal lavoro, con notevoli disagi.

 

Inoltre, bisogna essere accompagnate. «Una clinica galleggiante verso le coste degli Stati del Sud, i più restrittivi - ha detto la ginecologa - sarebbe più vicina e veloce». E ha costituito un'associazione senza scopo di lucro chiamata Prrowess, Protecting Reproductive Rights of Women Endangered by State Statutes, per «servire 20 pazienti al giorno, quasi gratuitamente».

 

L'unico freno sono i costi: l'impresa richiederebbe 20 milioni di dollari per essere avviata.

LA CLINICA PER ABORTI GALLEGGIANTE

È lo stesso spirito di tutela che ha spinto un'Ong olandese, Women on Waves, a navigare in acque internazionali davanti alle coste di Messico, Guatemala, Polonia, Marocco, Spagna e Irlanda, con un'imbarcazione che opera piccole significative campagne di qualche giorno per assistere le pazienti che non riescono ad abortire.

 

L'imbarcazione attracca, non senza tensioni con la capitaneria di porto locale, come è accaduto in Guatemala, carica le donne e va ad operare a oltre 12 miglia, dove la legislazione applicata è quella della nazionalità della barca. «Là dove le donne hanno bisogno, noi ci saremo», spiega a La Stampa Rebecca Gomperts, fondatrice dell'organizzazione No Profit e di Women on Web, il progetto parallelo che offre aiuto per l'interruzione di gravidanza sicura in telemedicina. Nel 2020, il Time ha nominato la dottoressa tra le cento persone più influenti.

PROTESTE CONTRO L ABOLIZIONE DEL DIRITTO DI ABORTO

 

Ogni anno, nel mondo vengono compiuti circa 73 milioni di aborti (la metà di questi è illegale), moltissimi in Paesi in via di sviluppo. Rappresentano il 60% delle gravidanze non volute, il 30% di tutte le gravidanze. L'Oms ha raccomandato la pratica in auto-cura fino alle 12 settimane, proprio perché spesso alle pazienti non è possibile accedere ad una clinica o trovare medici disponibili. Ma se l'Occidente rimette in discussione i diritti, dagli Stati Uniti a Germania e Italia, dove soffiano sempre più forti istanze anti-abortiste, altrove si registrano progressi nel senso della piena legalizzazione.

manifestazione pro aborto negli usa 4

 

A febbraio, la Colombia ha depenalizzato l'aborto nelle prime 24 settimane di gravidanza. A settembre 2021 era stato il Messico (ma la legge non è ancora entrata in vigore), poco prima l'Argentina. In Asia, hanno dato l'ok Thailandia e Corea del Sud. «Dopo la pandemia, ci stiamo concentrando molto sull'assistenza via web - continua Gomperts -, non importa dove la donna abiti, la aiutiamo in tele-cura». In passato, Women on Web aveva messo in piedi anche un sistema di droni che trasportavano le pillole anticoncezionali dalla Germania in Polonia.

manifestazioni pro aborto negli usa 28

 

 Ora, spiega, uno degli osservati speciali è l'Italia: «Vigileremo sul nuovo governo», commenta la dottoressa. Ospite di recente di un convegno a Roma sul tema, dove ha registrato «molta preoccupazione». Si dice pronta a «portare la barca dei diritti nel Mediterraneo, per offrire un'alternativa, qualora l'aborto venisse davvero limitato». Anche se, poi, resta fiduciosa: «Le organizzazioni delle donne in Italia sono molto attive, ci coordineremo con loro per capire come difenderle, qualora necessario».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”