taiwan drone

LA GUERRA SI AVVI-CINA! – LE FORZE ARMATE DI TAIWAN HANNO ABBATTUTO PER LA PRIMA VOLTA UN “DRONE CIVILE NON IDENTIFICATO” CHE SORVOLAVA L'ARCIPELAGO DI KINMEN, AMMINISTRATO DA TAIPEI MA DI FRONTE ALLE COSTE CINESI – DOPO LA VISITA DI NANCY PELOSI, C'ERANO STATI GIÀ OLTRE 20 INCURSIONI DI VELIVOLI A PILOTAGGIO REMOTO, SENZA LOGO MA QUASI SICURAMENTE TELE-COMANDATI DA PECHINO  – DOPO LE ESERCITAZIONI E LE PROVOCAZIONI, ORA NEL PACIFICO VOLANO PROIETTILI VERI…

1 - TAIWAN, ABBATTUTO PRIMO 'DRONE CIVILE NON IDENTIFICATO'

ARCIPELAGO DI KINMEN

(ANSA) - Le forze armate taiwanesi hanno abbattuto per la prima volta un "drone civile non identificato", parte delle operazioni per scoraggiare le incursioni sulla contea di Kinmen, il gruppo di isolette che si trova a pochi chilometri dalla Cina, dalle coste della provincia del Fujian. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Taipei in una nota.

 

L'esercito taiwanese ha abbattuto un "drone civile non identificato" entrato nello spazio aereo vicino all'isolotto di Shiyu, nella contea di Kinmen, a pochi chilometri dalla costa cinese, in linea con il nuovo protocollo di Taipei per frenare l'aumento di simili intrusioni. "Le truppe di stanza hanno seguito le procedure di messa in guardia senza alcun risultato.

 

TAIWAN DIFESE

Il drone è stato abbattuto dal fuoco difensivo", ha riferito il ministero della Difesa in una breve nota. L'episodio è avvenuto alle 12.30 locali (6.30 in Italia): le forze armate taiwanesi "continueranno a monitorare da vicino" la situazioni al fine di garantire la sicurezza, seguendo il nuovo programma di contenimento in 4 mosse basato su "avvertimento, segnalazione dell'incursione, espulsione del drone e abbattimento".

 

Pechino - che rivendica Taiwan come parte "inalienabile" del suo territorio da riunificare anche con la forza, se necessario - ha tenuto esercitazioni militari intorno all'isola dall'inizio di agosto in reazione alla visita a Taipei della presidente della Camera americana Nancy Pelosi.

 

ARCIPELAGO DI KINMEN TAIWAN

Il governo di Taipei ha promesso di non provocare o intensificare le tensioni, ma di recente ha mostrato particolare irritazione per i ripetuti casi di droni cinesi finiti nella contea di Kinmen, composto da isole controllate da Taiwan di fronte alle città cinesi di Xiamen e Quanzhou.

 

L'esercito di Taipei ha sparato martedì per la prima volta colpi di avvertimento contro un drone, poco dopo che la presidente Tsai Ing-wen aveva ordinato ai militari di prendere "forti contromisure" contro quelle che aveva definito come "provocazioni cinesi".

 

 

2 - TAIWAN SPARA SUI DRONI DI PECHINO

Lorenzo Lamperti per “il manifesto”

 

DIFESE TAIWAN

Dopo l'anteprima di martedì, il copione si ripete. Ma triplicato. Ieri l'esercito taiwanese ha sparato colpi in aria per disperdere tre droni. Ancora una volta i tre velivoli non armati si stavano muovendo sul piccolo arcipelago di Kinmen, amministrato da Taipei ma di fronte al Fujian cinese.

 

I tre droni civili sono stati segnalati in prossimità dei due isolotti di Dadan e Caoyu e di Lieyu, la più piccola delle due isole abitate di Kinmen e una sorta di "avamposto dell'avamposto" ai tempi delle crisi sullo Stretto d'epoca maoista. Dopo che i soldati taiwanesi hanno esploso i colpi di avvertimento i tre droni si sono allontanati in direzione di Xiamen.

 

DRONE

«Non hanno logo, non è possibile identificare né i droni né le loro intenzioni. Quello che si sa è che non portano armi», dice al manifesto un funzionario di Taipei sotto richiesta di anonimato. Prima di martedì c'erano già state 23 incursioni a Kinmen in meno di un mese, dopo la visita di Nancy Pelosi.

 

«All'inizio l'esercito ha mantenuto un atteggiamento molto prudente, considerando anche che i droni non sono armati, per evitare qualsiasi rischio di incidente. Ma il pattern è diventato troppo regolare per non adottare contromisure più serie», spiega il funzionario, che aggiunge: «Se Pechino ufficializzasse che si tratta di sue operazioni si sarebbe ancora più attenti nell'evitare escalation».

 

incrociatore statunitense nello stretto di taiwan

Un'ambiguità sulla quale l'altra sponda dello Stretto sembra voglia giocare, in accordo con la strategia d'estensione dell'area grigia. Obiettivo: degradare i sistemi di difesa e disturbarne il contingente militare, esercitando pressione psicologica sull'opinione pubblica. E, ovviamente, presentare un rebus sui protocolli di risposta.

 

Un conto sarebbe abbattere un drone civile e un altro abbatterne uno militare. Anche se in entrambi i casi si rischierebbe di infiammare la parte più nazionalista dell'opinione pubblica della Repubblica Popolare. Tanto che c'è chi teme l'azione di un "cane sciolto" civile volta a stimolare un incidente.

 

incrociatore missilistico usa

UNO NUOVO STUDIO di Erik Lin-Greenberg del Massachussets Institute of Technology evidenzia però che l'uso di droni invece di altri mezzi aerei potrebbe anche frenare possibili escalation. Proprio ieri, nessuna nave o aereo militare cinese ha oltrepassato la "linea mediana", dopo che i passaggi oltre il "confine" non ufficiale sullo Stretto erano quotidiani. Il volume resta però alto: «Se aerei e navi si avvicineranno oltre le 12 miglia nautiche dalla costa, eserciteremo il diritto all'autodifesa e al contrattacco», ha detto Lin Wen-Huang, vice capo dello Stato maggiore di Taiwan.

 

PRODUZIONE MISSILI TAIWAN

Per ora i mezzi cinesi non sono andati oltre le 24 miglia nautiche e la dichiarazione va contestualizzata: arriva nel primo briefing post Pelosi con la stampa internazionale. Sette navi cinesi addette al trasporto di truppe si stanno intanto spostando dal mar Giallo verso sud. «C'è l'alta possibilità di nuovi test al largo del Fujian o del Guangdong» dice Kuo Yu-jen dell'Institute for National Policy Research. «Più difficile che nell'immediato Taiwan venga di nuovo accerchiata. Non penso sia la priorità per Pechino in questo momento».

 

ESERCITAZIONI CINESI SULLO STRETTO DI TAIWAN

GIÀ, PERCHÉ mancano solo 45 giorni al XX Congresso in cui Xi dovrebbe ricevere il terzo mandato e potrebbe anche mantenere tutte le cariche. Secondo le ultime indiscrezioni giunte a Taipei, potrebbe aprirsi uno spiraglio per la permanenza nel Politburo di Li Keqiang, che da premier potrebbe passare alla presidenza del comitato permanente dell'Assemblea nazionale del Popolo al posto di Li Zhanshu. Wang Yang e Hu Chunhua papabili premier, col primo che sarebbe al momento favorito.

ESERCITAZIONI CINA TAIWANesercitazioni militari cinesi 1esercitazioni militari cinesi sullo stretto di taiwan 4esercitazioni militari cinesi 3ESERCITAZIONI CINA TAIWAN

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…