mussolini guglielmo marconi

GUGLIELMO MARCONI ERA ANTISEMITA? – L'EX GIORNALISTA DELLA BBC ESTHER RANTZEN SOSTIENE (SENZA AVERNE LE PROVE) CHE L'INVENTORE DEL TELEFONO CACCIO' DALLA SUA AZIENDA IL PADRE, HENRY BARNATO, PERCHÉ EBREO: “QUESTA IMMAGINE POPOLARE BENIGNA DI LUI NEL VOSTRO PAESE MI HA SEMPRE STUPITA. HO SEMPRE SAPUTO CHE MARCONI FOSSE FASCISTA E ANTISEMITA” – IL PREMIO NOBEL ITALIANO FU GIÀ ACCUSATO DI AVER MARCHIATO CON LA LETTERA “E” I CANDIDATI EBREI A QUELLA CHE OGGI È DIVENTATA L'ACCADEMIA DEI LINCEI, CHE GLI AFFIDÒ MUSSOLINI...

novembre 1930 guglielmo marconi con mussolini il giorno dell insediamento come presidente dell accademia d italia

Antonello Guerrera per “la Repubblica”

 

«Certo che sono felice dello stop alla scultura di Guglielmo Marconi a Cardiff. Tutti devono sapere che allontanò mio padre dalla sua azienda solo perché ebreo». Esther Rantzen, 81 anni, è lapidaria. Ex celebre giornalista della Bbc, ha presentato il programma That' s Life! per due decenni ed è da sempre impegnata nel sociale, per i bambini e gli anziani soli.

 

Non a caso, è stata omaggiata dalla Regina Elisabetta II con le onorificenze "Officer" e "Commander of the British Empire", per poi essere nominata "Dame".

 

Ma "Dama" Esther Rantzen, nata in Hertfordshire il 22 giugno 1940, è anche la figlia di Henry Barnato Rantzen, morto nel 1992 all'età di novant' anni. Il dottor Rantzen era un ingegnere elettronico ed ebreo, come tutta la sua famiglia che ha vissuto almeno dalla metà del Diciannovesimo secolo nell'East End di Londra, a Spitafields, allora quartiere di folte comunità di ebrei, irlandesi ed ugonotti francesi.

 

mussolini, guglielmo marconi, francesco giunta e la marchesa maria cristina marconi

Henry Barnato Rantzen, da giovane ingegnere, ha iniziato a lavorare per la Marconi' s Wireless Telegraph Company. Ovvero, l'azienda del padre della radio e grande inventore italiano premio Nobel, fondata nel 1898 a Chelmsford, nell'Inghilterra che lo adottò, e specializzata in ricerca e produzione di dispositivi di trasmissione.

 

Fino a quando, secondo quanto ora rivela a Repubblica sua figlia Esther, «venne cacciato perché ebreo».

 

Sarebbe un'altra gravissima macchia sulla controversa immagine di Marconi, già accusato di fascismo e, dalla studiosa italiana Annalisa Capristo nel suo L'esclusione degli ebrei dall'Accademia d'Italia , di aver marchiato con la lettera "e" i candidati ebrei a quella che oggi è diventata l'Accademia dei Lincei, che gli affidò Mussolini.

 

Perciò, Cardiff ha deciso di revocare il progetto in onore dello scienziato. La signora Rantzen non può che condividere pienamente questa decisione.

 

guglielmo marconi nel suo laboratorio

Dama Esther, ci racconti.

«Mio padre era un uomo intelligentissimo. Ingegnere elettronico, viveva a Londra, iniziò presto a lavorare per Marconi, ma poi dovette abbandonare. Quando divenni grande mi disse il motivo: era ebreo e dunque non era gradito».

 

Venne licenziato?

«Venne allontanato o fu costretto a dimettersi, solo perché era ebreo. Non ho documenti che provino quale delle due, ma sul motivo lui non ha mai avuto dubbi e me lo ha sempre detto. Credo che accadde lo stesso anche ad altri colleghi della sua stessa religione».

 

Quando avvenne?

«All'inizio degli anni Trenta, io non ero ancora nata».

 

La questione sul "fascismo e l'antisemitismo di Marconi" è sempre stata molto controversa in Italia, lo sa?

ester rantzen

«Sì. Questa immagine popolare benigna di lui nel vostro Paese mi ha sempre stupita. Ho sempre saputo che Marconi fosse fascista e antisemita. La decisione del Comune di Cardiff è assolutamente corretta: in genere sono contro l'abbattimento di statue, ma bisogna dare un messaggio forte contro l'antisemitismo e non permettere che si glorifichino personaggi simili. Del resto, Hitler non mandò una corona di fiori al suo funerale? Marconi è stato un leggendario inventore, ma anche un essere umano ripugnante».

 

Suo padre come prese la defenestrazione dall'azienda?

«Era una persona stoica, non si è mai abbattuto. Con mia madre si sposò nel 1937, a 35 anni, accolsero un bambino ebreo in fuga dall'Europa. Poi, ebbero me e mia sorella Priscilla. Andò a lavorare per la Bbc, e lì costruì una brillante carriera, lavorando nel settore più innovativo. Curò persino il video dell'abdicazione di Edoardo VIII. Mi raccontava che a registrazione finita il sovrano uscente gli fece: "Ah, questo non farà piacere a Queen Mary!", ossia sua madre.

 

Certo, in quegli anni l'antisemitismo era molto esteso in Europa, e papà ne fu vittima anche alla Bbc. Ma, a differenza di Marconi, alla tv pubblica venne aperta un'inchiesta interna, il responsabile fu punito e i dirigenti si scusarono con papà».

 

esther rantzen 2

Dopo quasi un secolo, quanto è ancora minaccioso oggi l'antisemitismo nel Regno Unito?

«Siamo certo una società molto più tollerante, ma purtroppo l'antisemitismo è duro a morire. C'è ancora un subdolo pregiudizio verso gli ebrei, che si annida nell'atteggiamento verso Israele. Lo dico da ebrea non sionista, e critica verso molte politiche dello Stato ebraico. Purtroppo però è evidente, sia nell'estrema destra, sia in certa sinistra, come nel Labour di Jeremy Corbyn».

 

La rassicura ora il suo successore, Sir Keir Starmer?

«Sì. Conosco bene Keir, perché abbiamo lavorato insieme in passato per la protezione dei bambini. Si sta impegnando molto per riconquistare la fiducia della comunità ebraica. Ma mi spaventa ancora parte del partito e dei suoi iscritti».

 

Si è mai chiesta cosa sarebbe stata la sua vita se suo padre non fosse stato licenziato dall'azienda di Marconi?

«Ogni tanto sì. Forse neanche io avrei lavorato alla Bbc per 39 anni.

BUSTO GUGLIELMO MARCONI IMBRATTATO AL PINCIO

Quindi, in un certo senso sono grata a Marconi. Ma quella scultura a Cardiff proprio no, grazie».

guglielmo marconi guglielmo marconi guglielmo marconi guglielmo marconi

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…