serbia radmila selakovic

HANNO UN VACCINO IN SERBO PER TUTTI – DOPO IL CASO DEL CONTE SIMONE AVOGADRO DI VIGLIANO, CHE E' ANDATO A VACCINARSI IN SERBIA, CENTINAIA DI RICHIESTE PER IMMUNIZZARSI A BELGRADO. LA PUNTURA E’ GRATIS. E SI PUÒ SCEGLIERE IL TIPO DI FARMACO. LA SERBIA HA AVUTO LE FIALE DI ASTRAZENECA E HA STRETTO ACCORDI CON RUSSI E CINESI - LA CONSOLE: "SENZA APPUNTAMENTO INUTILE PARTIRE" - SI ALLARGA IL FRONTE DEL TURISMO VACCINALE. TENTATIVI ANCHE A SAN MARINO, VATICANO E QATAR, DUBAI E CUBA...

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ho-vaccino-serbo-voi-ndash-ci-mancava-gita-belgrado-265916.htm

 

 

Stefano Landi per corriere.it

 

serbia Radmila Selakovic

Tutte le strade portano in Serbia, nuova meta turistica primavera-estate. A tirare è la calamita dei vaccini: andata e ritorno con l’immunità, come ha fatto per esempio il conte Simone Avogadro di Vigliano. Negli uffici del consolato di Milano, come in quelli dell’ambasciata a Roma, sono giorni festivi. Eppure il telefono rimbomba. Le mail si intasano.

 

Scrivono a centinaia e tocca rispondere a tutti. «Avvocati, imprenditori, liberi professionisti, anche studenti che mettono a fuoco un nuovo orizzonte di viaggio. Scrivono persino medici o sanitari italiani che hanno saltato il primo giro riservato in Italia e che si informano, perché se costretti a vaccinarsi preferirebbero l’opzione Sputnik, emigrando nei Balcani», spiega Radmila Selakovic, da due anni console della Serbia a Milano.

 

 

Le richieste di prenotazione

Il boom di richieste negli ultimi giorni ha intensificato anche le telefonate con il ministero della Salute in patria. Dal consolato vogliono capire se a Belgrado sono pronti a gestire un’eventuale impennata di prenotazioni. «Chi scrive ci chiede la procedura, le tempistiche — continua Selakovic —.

serbia vaccini

 

L’iscrizione online non equivale a un appuntamento vero e proprio, ma è solo una richiesta di adesione che poi verrà gestita in base alla lista di attesa. Per ora i vaccini ci sono e sono gratuiti anche per gli stranieri con o senza permesso di soggiorno».

 

In Serbia vivono 7 milioni di persone. Così non è stato difficile avviare a ritmo sostenuto la campagna vaccinale. E avere scorte per invitare pure gli stranieri. Basta iscriversi sul portale del governo, al netto dello scoglio di una lingua non proprio intuitiva. Ma visto l’appeal riscosso dalla campagna presto la procedura potrebbe essere tradotta in inglese. Un portale talmente democratico da non chiedere nemmeno da dove vieni. Tutta la Serbia è paese. Ovviamente è stata una decisione che in patria ha fatto discutere. Ma l’età media del Paese non è così alta, per cui non è stato difficile mettere in sicurezza in anticipo anziani e fragili.

 

serbia dosi

Facendo leva sulle vaccinazioni per tutti, la Serbia sta costruendo (anche) una grande operazione d’immagine. Alla base della strategia c’è un’ottima diplomazia vaccinale che ha consentito l’abbondanza di dosi, in particolare di quelle cinesi, di gran lunga le più somministrate perché essendo alta l’offerta non tocca mettersi in fila. Così la Serbia è riuscita in poche settimane a diventare la mecca dei vaccini. E vista la partenza soft della campagna in Italia, in tanti si sono attaccati alla tastiera cercando in Rete percorsi di viaggio alternativi.

 

 

I tentativi a San Marino, in Vaticano e in Qatar

Dopo aver letto degli accordi con la Russia per Sputnik, c’è chi ha sperato nella pista di San Marino. «Invano ci hanno tempestato di domande, non solo dall’Italia, ma anche da Francia, Svizzera e dal resto d’Europa», raccontano dall’Istituto per la sicurezza sociale.

 

Qualche pertugio si è aperto in Vaticano, dove vengono vaccinati non solo i parenti dei residenti, ma anche chi entra per motivi di lavoro. Politica diffusa nel mondo, vedi Qatar, dove chi passa «vince» un vaccino. È successo ad esempio in occasione dell’ultimo Gran Premio. Ma a distanze e con costi siderali per l’Italia.

serbia

 

«Sistema semplice e veloce»

Il calendario dell’immunizzazione «Tutti vaccinati entro il 18 luglio»

Ora la Serbia dovrà misurare la tenuta dell’offerta nel caso si scateni un’invasione di pubblico. Dall’Italia però non è così facile: almeno fino al 30 aprile non ci sono voli diretti.

 

Tocca fare scalo a Vienna, Zurigo o Budapest. Oppure mettersi al volante o prendere uno di quei pullman a fari spenti nella notte. Dai Paesi confinanti invece, prove tecniche di assalto sono già andate in onda il giorno che si scatenò il panico per la sospensione di AstraZeneca. La Serbia lanciò un appello e in un weekend arrivarono in 22 mila da Bulgaria, Macedonia e Montenegro. «Senza appuntamento è inutile partire: le frontiere sono chiuse e serve aver fissato la prenotazione», aggiunge il console. Eppure la coda si sta facendo consistente.

 

 

conte Simone Avogadro di Vigliano

 

2 - DALLA RUSSIA AGLI EMIRATI PARTE IL TURISMO DEI VACCINI

Grazia Longo per "la Stampa"

 

L'espressione può suonare strana ma rende bene l' idea: turismo vaccinale. È l' ultima tendenza per chi non vuole aspettare il proprio turno in Italia e preferisce correre subito a immunizzarsi contro il Covid. Le possibilità sono molteplici e varie: dalla vicina, e tutto sommato economica, Serbia fino a mete più esclusive per super ricchi come Dubai o il Texas e Paesi a costo medio tipo la Russia e Cuba.

 

Per chiunque intraprenda scelte di questo genere l' imperativo è aggirare l' ostacolo dell' attesa per l' agognato vaccino concedendosi al tempo stesso una vacanza. Si va dai pacchetti«all inclusive» a soluzioni più articolate.

 

In Serbia, ad esempio, l' iniezione è gratuita e c' è anche la possibilità di scegliere la casa farmaceutica tra Pfizer, Astrazeneca, Moderna, il vaccino cinese e lo Sputnik V russo. È sufficiente scaricare il modulo sul sito dell' ambasciata italiana (l' unico limite è che è tutto scritto in serbo), e ci si può prenotare.

Una volta fatto il vaccino, si ottiene un Qr code che, aperto dal telefonino, vale come primo prototipo di passaporto vaccinale. A parte che a Belgrado si può arrivare anche in automobile, le agenzie di viaggio mettono a disposizione pacchetti da 231 a 1. 000 euro a settimana.

 

Vaccino covid

Vaccino gratuito anche a Cuba, con l' optional di godersi una vacanza caraibica: si può spendere a partire da 949 euro a settimana, ma occorre avere tanto tempo libero (a meno che non si preferisca viaggiare avanti e indietro dall' Italia) perché il vaccino cubano, il Soberana 2, attualmente nella fase finale della sperimentazione, si somministra in 3 dosi a due settimane di distanza. Quindi per ora si può prenotare il viaggio ma non ancora partire. Da una stima ufficiale Cuba potrebbe produrre fino a 100 milioni di dosi di vaccino per garantire l' immunità di gregge, per poi metterlo a disposizione dei turisti e delle nazioni interessate. Attualmente, però, il farmaco non è ancora stato distribuito alla popolazione locale.

 

Per chi invece non ha voglia di temporeggiare fino al termine di giugno, quando l' Ema dovrebbe approvare il vaccino russo Sputnik V, c' è la possibilità di apprezzare le bellezze di Mosca e San Pietroburgo e volare a immunizzarsi lì. I pacchetti viaggio oscillano da 1. 999 euro a 2. 999 euro. Quest' ultima chance consente un soggiorno di 22 giorni, in tempo quindi anche per la seconda dose, il richiamo.

vaccino covid

 

Il capitolo extra lusso prevede, invece, come meta Dubai: sono in vendita pacchetti turistici per soggiorni di tre settimane per poter accedere alle due dosi necessarie del vaccino Pfizer o Sinopharm. Il costo della formula «all inclusive» è di circa 45.000 euro.

E sono già in molti coloro che hanno aderito.

 

Oppure si può costituire una società a partire da un capitale di 4 mila euro. O anche, come spiega Pietro Paolo Rampino, vicepresidente della Camera di Commercio Italo-Araba, «si può conoscere qualcuno negli Emirati Arabi Uniti disposto ad assumere, per ottenere legalmente un visto e quindi avere poi accesso all' inoculazione gratuitamente».

Per super ricchi c' è anche la destinazione a stelle e strisce in Texas: nella cittadina di Lubbock, arrivano costantemente turisti per vaccinarsi in piccoli jet privati. Il pacchetto tutto incluso si aggira intorno ai 34 mila euro.

VLADIMIR PUTIN COL VACCINO SPUTNIK

 

E c' è chi si spinge fino alla vicina Gran Bretagna dove però non basta essere turisti: per essere vaccinati occorre però essere residenti. Ma basta aggirare le regole, farsi intestare una bolletta e il gioco è fatto. A rischio di multa, però, se si viene scoperti.

 

Mentre per chi, invece, non ha voglia di aspettare il proprio turno ma neppure di viaggiare, c' è l' opzione dark web. Sui siti dell' internet oscuro - al quale si può accedere solo attraverso un programmino particolare, da caricare su di una chiavetta Usb - si possono, infatti, acquistare dosi di AstraZeneca, Sputnik, Sinopharm e Johnson & Johnson. Il costo varia tra i 500 e i 750 dollari (circa 423 e 635 euro). Mentre se, soprattutto in prospettiva di una vacanza, ci si vuole limitare al possesso di una falsa certificazione di vaccinazione, è sufficiente spendere, sempre nel dark web, 150 dollari (127 euro).

 

 

sputnik

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”