autobus bus covid coronavirus

INUTILE OGNI RESTRIZIONE ANTI COVID SE POI LA GENTE VIAGGIA SUI BUS IN CONDIZIONI RISCHIOSISSIME - A ROMA L’ATAC È IN AFFANNO: SERVIVANO PIÙ  CORSE E PERSONALE - VA MALE ANCHE LA ROMA-LIDO: OGNI GIORNO CI SONO 20 CORSE CANCELLATE, CON I PASSEGGERI ACCALCATI COME IN UN CARRO BESTIAME - TRA COMUNE E REGIONE HANNO FATTO UN PAPOCCHIO: CI SONO FONDI GIÀ STANZIATI E ANCORA DA SPENDERE - IL MINISTERO DEI TRASPORTI CHIEDERÀ CONTO DI COME SIANO STATI INVESTITI I 300 MILIONI LIBERATI PER LE REGIONI E I 150 AFFIDATI AI COMUNI A INIZIO SETTEMBRE…

1 - GLI SFOGHI DEI PENDOLARI: «QUALI DISTANZE OGNI GIORNO È UN VIAGGIO DELLA SPERANZA»

Flaminia Savelli per “Il Messaggero”

 

ROMA - ASSEMBRAMENTO NEL BUS

Bus affollati, ressa alle fermate e metro che funzionano a singhiozzo: nel momento più delicato del post lockdown per l' impennata della curva dei contagi, il sistema dei trasporti della Capitale mostra tutte la sua debolezza. Ancora ieri sulle linee Atac che collegano il centro con le periferie e sulle linee scolastiche i pendolari hanno viaggiato accalcati.

 

Con la capienza dei bus ben oltre l' 80%, come previsto dalle attuali norme anticontagio, e senza nessun controllo. Un' emergenza in tempi di mascherine obbligatorie e distanziamento sociale. Ma la municipalizzata deve fare i conti anche con i mezzi a disposizione - poco più di 1.400- e il personale contagiato, ieri salito a 28 tra agenti e macchinisti. Con il rischio che a pagare il conto più salato saranno, pure questa volta, i romani.

 

autobus a roma coronavirus

GLI AUTOBUS

Ancora ieri le vetture che servono il quadrante est della Capitale erano cariche di passeggeri. «È un carro bestiame, guardi», commenta Loredana, una pendolare, mentre scende alla fermata Arco di Travertino indicando il bus della linea 765. Che dalla stazione Laurentina e per le successive 28 fermate, ha caricato decine di passeggeri: «Ho paura certo - dice - ma devo andare a lavoro. Viaggiamo in queste condizioni e da mesi ci chiedono di rispettare il distanziamento: che senso ha?».

 

Con la lista delle linee affollate di Roma che si allunga ora dopo ora. La 30 tra l' Eur e piazzale Clodio, la 280 e la 23 tra l' Ostiense e il centro. Studenti e impiegati ammassati pure sulla 210, il servizio tra il quartiere Trionfale e la Cassia. «Da una settimana viaggiamo in queste condizioni, non capisco perchè non si possano aumentare i mezzi su questa linea» si domanda un alunno diretto al liceo di via Angelo Fava.

autobus a roma coronavirus 1

 

Lo stesso, sulla linea scolastica 765 che attraversa il quadrante sud, dall' Eur alla Laurentina. Ogni mattina e ogni pomeriggio, dalla riapertura delle scuole, il copione si ripete. Con decine di studenti dei diversi istituti del quartiere che si mischiano.

Anche qui: «Tutti indossiamo la mascherina, ma viaggiamo uno sopra all' altro» denunciano: «Se ci fossero più mezzi, questo non accadrebbe». Proprio sulla mancata programmazione dell' Atac, nelle ultime ore, si sono accese le polemiche dei sindacati.

 

LA METRO

«Un disastro annunciato» secondo L'Orsa, la sigla di categoria, perchè l' amministrazione avrebbe dovuto incrementare il personale da disporre per garantire più corse e più controlli che sono, di fatto, assenti. E proprio nelle zone più calde del trasporto capitolino. Cioè nei punti di raccordo delle stazioni delle metropolitane con i vagoni che scaricano centinaia di passeggeri all' ora. Come alla stazione Termini, dove per un ritardo, un guasto o una corsa saltata le gallerie e le banchine si ingolfano in pochissimi minuti.

autobus a roma coronavirus 2

 

È successo venerdì scorso quando per un guasto alla linea aerea il sistema è andato in tilt per tutta la mattinata bloccando per ore i passeggeri. Lo stesso sulla linea del ferro che collega il litorale alla città: la Roma Lido. Che segna il record negativo per corse cancellate. La media è di 20 al giorno. Il risultato? Pendolari costretti a viaggiare accalcati: «Lo chiamo il viaggio della speranza - commenta ironica Federica - vivo ad Acilia e lavoro a viale Marconi. Prima della pandemia facevamo i conti con i ritardi e i disagi.

 

Oggi pure con la paura anche di contagiarci». Negli ultimi due giorni l' allarme assembramento è scattato anche alla stazione del piazzale Flaminio dove si sono ritrovati ammassati gli utenti della linea ferroviaria Roma Nord, che collega la capitale a Viterbo. Con treni cancellati tra Montebello e Riano: «Ormai è un incubo: il viaggio in piedi perchè i posti a sedere sono sempre tutti occupati. E con il timore di ammalarsi» commenta, amara, l' ennesima pendolare arrivata a Roma.

roma bus

 

2 - BUS, IL PIANO NON C'È INTERVIENE LA MINISTRA "FONDI INUTILIZZATI"

Lorenzo d' Albergo per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

Accalcati sulle banchine delle metro. Tutti assieme, all' unisono, all' assalto del primo autobus. Dopo le denunce dei pendolari - " salute a rischio" - raccolte da Repubblica. it e rilanciate sui social, sugli assembramenti a bordo dei mezzi di trasporto pubblico interviene il Mit. La ministra Paola De Micheli ha convocato le Regioni e le aziende dei trasporti per oggi pomeriggio.

 

Dal vertice si può uscire con due possibili scenari. Il primo prevede l' abbassamento della quota di passeggeri a bordo dei mezzi dall' attuale 80% a una percentuale compresa tra il 70% e il 50%, con il ritorno dei controllori a bordo ( anche in funzione anti- calca) e nuove risorse per permettere ad Atac di raddoppiare le corse sulle linee più affollate.

 

roma bus

Il secondo, a fronte delle proteste del mondo della scuola e dei medici, prevede che si continui su questa strada. Rafforzando, dove necessario, il servizio.Ed è questo il nodo su cui ha lavorato fin qui la Pisana. I dati che circolano negli uffici dell' assessorato ai Trasporti restituiscono un quadro complesso: rispetto al periodo pre Covid, è tornato a prendere bus e metro il 75% dei passeggeri.

 

Siamo sotto gli 80 punti percentuali fissati come capienza massima a livello nazionale. Ma il flusso non è lineare: ci sono picchi, orari di punta e tratte più affollate di altre. Un guaio, soprattutto se ci sono fondi già stanziati e ancora da spendere. Nell' incontro di domani il ministero dei Trasporti chiederà conto di come siano stati investiti i 300 milioni sdoganati per le Regioni e i 150 affidati ai Comuni a inizio settembre. «Per ulteriori somme - spiegano dal Mit - non ci sono arrivate richieste dal Campidoglio o da Atac».

 

metro roma

Ma tra palazzo Senatorio e la sua municipalizzata balla sempre un milione. Fondi che la Regione ha bonificato a Roma Capitale il 24 settembre per potenziare le linee più gettonate con bus in affitto ma che non sono ancora stati impiegati. « Ad oggi non sono stati ancora spesi » , spiegano fonti regionali. Dal Comune confermano: « È vero. Non abbiamo ancora concluso il monitoraggio con Roma Servizi per la Mobilità e Atac».

 

I tecnici capitolini e quelli dell' azienda di via Prenestina stanno finendo di individuare le linee più affollate. A quel punto il milione passerà dal Campidoglio ad Atac che con una gara in modalità Covid, veloce, cercherà vetture a noleggio. Proprio come i 70 Gran Turismo che presto verranno spostati su nuove tratte: stop alle semivuote navette che coprono lo stesso percorso delle metro A e B, i mezzi presi in affitto dal gruppo Cialone, lo stesso di Roma Tpl, verranno spostati in periferia.

 

metro roma

Una rimodulazione che non farà comunque sparire di colpo gli assembramenti. Sul punto l' assessore alla Mobilità del Comune, il grillino Pietro Calabrese, che si difende così: «Vediamo attese alle banchine anche a Parigi, Londra e Milano. Il problema è globale. La verità è che garantire il distanziamento fisico su bus, tram e metro non è sempre possibile » . Cosa fare allora? « Indossiamo sempre la mascherina » , è l' invito del pentastellato. Per il resto si spera in una nuova apertura di credito (letteralmente) del governo.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…