pnrr tirrenica

ITALIA DA RECOVERY - I FONDI DEL PNRR CI SONO, I BANDI PER LE OPERE NO. L’ALLARME ROSSO LANCIATO DAI COSTRUTTORI DELL'ANCE SUI RITARDI DI ENTI LOCALI E STAZIONI APPALTANTI – AL PALO LA TIRRENICA, L'ANELLO FERROVIARIO DI ROMA, LA TAV SALERNO-REGGIO CALABRIA, LA E-78 GROSSETO FANO. CI SONO PIÙ DI 82 MILIARDI CONGELATI. BRUXELLES HA STABILITO UNA RIGOROSA ROAD MAP. IL RISCHIO E' CHE...

Umberto Mancini per il Messaggero

 

PNRR

Allarme rosso dei costruttori dell'Ance sul Pnrr. Non perché le risorse messe a disposizione dal ministero delle Infrastrutture siano insufficienti, anzi il dicastero guidato da Enrico Giovannini è in anticipo sulle riforme e ha praticamente completato la sua missione, allocando il 99% delle risorse. In ritardo sono i bandi di gara per trasformare in cantieri i soldi stanziati.

 

«Il Mims - dice al Messaggero l'ingegnere Gioia Gorgerino, vice presidente dei giovani imprenditori dell'Ance - ha bruciato i tempi e stanziato i fondi necessari che però adesso vanno messi a terra dalle amministrazioni locali e dagli enti che hanno il compito di far marciare i vari progetti».

 

PNRR TIRRENICA

LE TAPPE Nonostante l'accelerazione positiva da parte del Governo ci sono tante criticità ancora da superare. «Penso - aggiunge l'imprenditrice - alla Tirrenica ancora al palo, all'anello ferroviario di Roma o della Diga Foranea di Genova che solo in questi ultimi giorni comincia a muovere i primi passi autorizzativi». E in stallo - aggiunge, citando solo le opere più rilevanti - ci sono la Strada statale 106 Ionica, la SS 275 Maglie-Leuca.

 

Così come la E78 Grosseto-Fano, la Tav Salerno-Reggio Calabria, il terzo lotto della Tav Brescia-Verona-Padova e la linea ferroviaria Ferrandina- Matera. E in effetti il rischio concreto è che dalla fase di programmazione e pianificazione non si passi rapidamente a quella dell'attuazione.

 

Gioia Gorgerino ance pnrr

Con tutte le conseguenze del caso. Bruxelles ha infatti stabilito una rigorosa road map proprio per evitare che gli ingenti fondi messi a disposizione dall'Europa con il Recovery restino nei cassetti inutilizzati. «Bisogna sbloccare le gare - spiega la Gorgerino - non possiamo più andare avanti così. Immaginare il rilancio dell'Italia grazie al Pnrr (che prevede per circa la metà interventi in infrastrutture pari ad oltre 108 miliardi di euro), quando non siamo ancora in grado di iniziare le opere già finanziate da anni è del tutto irrealistico.

 

Rischiamo di farci ritirare queste risorse dall'Europa, mettendo a rischio la nostra credibilità internazionale o peggio ancora, che queste finiscano ad imprese criminali». Il vero problema, ragiona l'esponente dell'Ance - è come far atterrare queste risorse. Si parla molto di governance ma poco di realizzazione pratica. Nel frattempo - prevede - in assenza di interventi si arriverà al 2023 ed i cantieri non saranno ancora aperti. Con tutte le conseguenze in termini di Pil, occupazione e mancato sviluppo.

 

stefano lucchini con enrico giovannini

È fondamentale insomma mettere a gara i progetti già esistenti oltre a quelli nuovi e superare la cosiddetta firmite che ha contagiato molte amministrazioni, ovvero la riluttanza dei funzionari a siglare i piani per le infrastrutture. Insieme all'altra odiosa pratica, tutta italiana, che fa rimbalzare da un ufficio all'altro le autorizzazioni necessarie al via libera finale. Insomma, stazioni appaltanti ed enti locali, insieme alle varie conferenze dei servizi, devono cambiare passo per sfruttare al meglio l'occasione storica offerta dal Recovery. Un tema che è sotto stretta attenzione da parte anche del ministero delle Infrastrutture che non vuole certo far scorrere il tempo inutilmente, tant' è che ha avviato da tempo una sorta di monitoraggio.

 

il convegno sulla comunicazione del pnrr

LE CIFRE Al momento, sempre secondo le stime dell'Ance, ci sono più di 82 miliardi congelati. Altrettanti miliardi, osservano, andranno messi con urgenza anche per l'attività di manutenzione e il recupero del territorio. L'Ance ha anche segnalato in una nota che la recente circolare dell'Agenzia delle Entrate con le indicazioni ai contribuenti e agli operatori sui nuovi obblighi relativi ai bonus edilizi «sembra escludere la possibilità per gli operatori di ricorrere ai prezzari Dei per attestare la congruità delle spese per tutti i bonus diversi dall'ecobonus anche al 110%». «Se così fosse - è intervenuto il presidente dell'Ance Gabriele Buia - sarebbe una grave lacuna che rischia di gettare ancora una volta i contribuenti e le imprese nel caos, con il rischio di bloccare o ritardare gli interventi». Il presidente dei costruttori chiede pertanto «un chiarimento immediato e un riferimento esplicito agli unici prezzari aggiornati attualmente disponibili sul mercato».

convegno sulla comunicazione del pnrrmario draghi all'evento lavoro ed energia per una transizione sostenibile 6enrico giovannini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…