al jolani

AL JOLANI, OVVERO IL TERZO POLO DELL’ISLAM - IL CONQUISTATORE DELLA SIRIA HA FATTO TESORO DEGLI ERRORI DELLE PRIME DUE GENERAZIONI DI TERRORISTI: MAI METTERSI CONTRO L’OCCIDENTE (COME AL QAEDA) E MAI ECCEDERE IN BRUTALITA’ (COME ISIS) - LA SUA IDEA E’ DARE SERVIZI AL POPOLO; EVITARE DI ESSERE VISTI COME ESTREMISTI; MANTENERE FORTI RELAZIONI CON LE COMUNITÀ E CON GLI ALTRI GRUPPI COMBATTENTI; FOCALIZZARSI NELLA LOTTA CONTRO IL REGIME - PUNTA A UNO STATO ISLAMICO, IN CUI I VALORI DEL JIHAD VENGANO INTERIORIZZATI E NON SBANDIERATI - PER QUESTO FA PIÙ PAURA AI GOVERNI ARABI DEI TAGLIAGOLE DELL’ISIS: PUÒ DIVENTARE UN ESEMPIO CONCRETO PER I SALAFITI EGIZIANI, GIORDANI, IRACHENI E SAUDITI, PERCHÉ OFFRE UN’ALTERNATIVA VINCENTE AL SETTARISMO ARMATO…

Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per www.repubblica.it

 

al jolani

Abu Mohammed al Jolani non c’è più. Il leader jihadista che ha travolto il regime siriano non ha più bisogno di un nome di battaglia e ieri è entrato a Damasco con la sua vera identità: Ahmad al-Sharaa, ora osannato dalla folla come “il Conquistatore”.

 

«Questa vittoria, fratelli miei, è una vittoria per l’intera nazione islamica - ha dichiarato davanti ai suoi mujaheddin -. Questo trionfo segna un nuovo capitolo nella storia della regione». Ha pronunciato il discorso nell’antica moschea degli Omayaddi, la prima dinastia di califfi che tra il 661 e i 750 ha occupato le regioni più ricche dell’impero bizantino e di quello persiano.

 

al jolani bacia la terra davanti alla moschea omayyadi

Al-Sharaa ha studiato con attenzione la storia degli Omayaddi nel liceo di Damasco riservato ai figli della ricca borghesia e molti ritengono che sia l’ispirazione della sua strategia […] «Fratelli miei, ho lasciato questa terra più di venti anni fa e il mio cuore desiderava ardentemente questo momento», ha detto ieri il Conquistatore dopo avere baciato il prato davanti alla moschea. Ahmad al-Sharaa era diventato al Jolani nel 2003, quando a soli ventuno anni aveva raggiunto l’Iraq per combattere contro gli americani: un nome scelto in omaggio alla regione del Golan, da cui la famiglia dei suoi nonni era stata scacciata dagli israeliani dopo la guerra del 1967.

 

In questi due decenni di battaglie si è misurato con tanti nemici arabi, iraniani o occidentali. E ha fatto tesoro degli errori delle prime due generazioni di maestri del terrore, con cui ha collaborato passando da un conflitto all’altro: al-Zarqawi, al-Baghadi e al-Zawahiri. Il giovane stratega, ha solo 42 anni, invece è il capostipite di una terza generazione di jihadisti che potrebbe rivoluzionare il mondo musulmano.

al jolani 2

 

Al Jolani ha capito che la creatura di Bin Laden era finita nel momento in cui aveva attaccato gli Stati Uniti, distruggendo le Torri Gemelle, mentre a provocare la sconfitta del Califfato di Mosul erano stati l’assolutismo e la brutalità, che gli avevano inimicato tutte le popolazioni fino a provocare l’intervento del Pentagono. Come ha sottolineato Hassan I. Hassan, fondatore e direttore di Newlinesmag: «Venti anni dopo l’11 Settembre, l’America non ha distrutto i gruppi jihadisti, ma ha modificato in maniera sostanziale il modo in cui pensano».

 

al jolani

Al Jolani crede che le disfatte subite dagli eserciti islamisti possano essere riscattate aggiornando gli insegnamenti di un docente, Abu Musab al-Suri, che è stato tra gli ispiratori della rivolta soffocata nel sangue nel 1982 da Hafez al-Assad, il padre di Bashar: dare servizi al popolo; evitare di essere visti come estremisti; mantenere forti relazioni con le comunità e con gli altri gruppi combattenti; focalizzarsi nella lotta contro il regime.

 

al jolani

Così dal 2017 ha creato a Idlib il laboratorio del nuovo fondamentalismo, calibrato per conquistare la mente e il cuore prima dell’anima. Ha unito tredici formazioni in un’entità, politica e militare, poi ha costruito strade ed ospedali: l’embrione di uno Stato Islamico, in cui però i valori del jihad vengono interiorizzati e non sbandierati.

 

Ieri a Damasco ha ribadito il suo messaggio: vuole una Siria democratica, con spazio per ogni etnia e ogni religione. Sa che la gente è stufa di scontri: «Non c’è una sola famiglia in Siria che la guerra non abbia toccato. Il Paese è stato un parco giochi per le ambizioni iraniane, diffondendo settarismo e fomentando corruzione, ma ora viene purificato dalla grazia di Dio Onnipotente».

al jolani bacia la terra davanti alla moschea omayyadi

 

A Idlib il leader si è abituato a trattare con gli emissari di tutti gli altri Paesi della regione, turchi e sauditi, giordani ed emiratini: ha condotto negoziati nell’ombra con americani ed europei, persino con i servizi segreti italiani. Fa sapere sempre che non li considera nemici e non commetterà lo sbaglio di mettersi contro l’Occidente. Si è detto pronto a smantellare le armi chimiche catturate nelle caserme della dittatura: gli israeliani non si fidano e le stanno bombardando.

 

Il jihadista della terza generazione ha le idee chiare su come pacificare la Siria. Il suo fondamentalismo moderato, accompagnato dal buongoverno, è comunque rivoluzionario e fa più paura ai governi arabi che non i tagliagole dell’Isis: può diventare un esempio concreto per i salafiti egiziani, giordani, iracheni e sauditi, perché offre un’alternativa vincente al settarismo armato.

al jolani

 

[…] Il Conquistatore di Damasco adesso però dovrà misurarsi con un’impresa temeraria: tenere a freno la violenza delle due generazioni precedenti di jihadisti, terroristi liberati dalle prigioni del regime o membri delle bande tribali che si sono unite alla rivolta. Persone che […] vogliono subito vendette figlie del passato.

al jolani ai tempi di isis e intervistato dalla cnn

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…