drone tb 2

KIEV SEMINA IL CAOS TRA I RUSSI CON I DRONI - LA RESISTENZA UCRAINA, PARTITA IN SVANTAGGIO RISPETTO ALLA POTENZA DELL’ESERCITO RUSSO, HA RECUPERATO TERRENO: HA PRIMA CREATO TEAM SPECIALI DOTATI DI PICCOLI DRONI PER AZIONI DIETRO LE LINEE E POI HA ALZATO IL LIVELLO DOTANDOSI DI MACCHINE PIÙ GRANDI - LA TURCHIA HA VENDUTO MOLTI DEI SUOI TB 2, ALTRI SONO STATI FORNITI CON I PACCHETTI D'AIUTI DELL'OCCIDENTE – MA LE INCURSIONI CON I DRONI NASCONDONO I MAGRI RISULTATI SUL CAMPO, COME LA MANCATA OFFENSIVA SU KHERSON…

Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

DRONE Ghost Phoenix

I droni sono come una fionda, possono far male al gigante. Lo insegna il conflitto in corso con l'ultimo strike messo a segno dagli ucraini nella base russa di Sebastopoli. Il loro velivolo ha volato sulla Crimea occupata, ha superato le difese nonostante la bassa velocità ed ha finito la sua traiettoria su un edificio del sito militare. E poco importa se la versione di Mosca sostiene di averlo abbattuto, la sua missione l'ha comunque portata a termine, ha raggiunto il bersaglio.

 

Skyeye 5000

Per gli esperti potrebbe trattarsi di uno Skyeye 5000, prodotto in Cina per l'impiego civile, con una capacità di carico di 20 chilogrammi, e un costo al di sotto dei 10 mila euro. Oppure di un PD-2 locale, con carico di 3 chilogrammi e raggio operativo di 200 chilometri circa. Parliamo di prezzi minimi rispetto alle conseguenze: l'esplosione, la colonna di fumo, la sfida nel cuore della Marina russa in un settore critico, l'imbarazzo delle autorità davanti agli occhi dei cittadini. Kiev, ma anche gli invasori, hanno trasformato mezzi per il mercato industriale e persino amatoriale, in armi «economiche».

 

Droni su raffineria russa 3

Soluzioni in corsa per aumentare le possibilità di spiare e attaccare. Spinti dalle necessità, hanno cercato ovunque e il mercato cinese è stato pronto a rispondere con un'offerta ampia. La resistenza, partita in svantaggio rispetto alla potenza del neo-zar, ha recuperato terreno. Ha creato team speciali dotati di piccoli droni per azioni dietro le linee, quindi ha alzato il livello dotandosi di macchine più grandi.

 

La Turchia ha venduto molti dei suoi TB 2, altri sono stati forniti con raccolte di fondi all'estero, altri ancora sono arrivati con i pacchetti d'aiuti garantiti dall'Occidente. I velivoli radiocomandati sono diventati i protagonisti di missioni in profondità: uno sarebbe stato usato per centrare una raffineria a Rostov mentre il TB2 si è distinto nelle operazioni a sud con un ruolo diretto o semplicemente per distrarre lo schermo dell'aggressore.

 

DRONE TB 2

Le installazioni della Flotta del Mar Nero sono entrate nel mirino. Già settimane fa un ordigno volante - forse manovrato da sabotatori - aveva rovinato la festa della Marina esplodendo nel cortile della caserma e costringendo i militari a cancellare la cerimonia. Sabato il raid documentato anche da video circolati poi sul web, presunto attacco coinciso con la conferma del cambio della guardia proprio ai vertici della Flotta.

 

L'ammiraglio Viktor Sokolov ha preso il posto di Igor Osipov, l'alto ufficiale che ha dovuto subire molte umiliazioni. Il Moskva affondato, un'unità d'assalto anfibio distrutta così come un paio di vedette, l'abbandono dell'Isola dei Serpenti e la rinuncia ad uno sbarco sulla costa di Odessa con le unità sempre molto al largo per stare lontane dai missili anti-nave.

L'Ucraina prosegue nella strategia di logoramento, con gli strike e i bombardamenti mirati con conseguenze su logistica e rifornimenti proprio in Crimea.

 

DRONE TB 2

I collaboratori di Zelensky hanno ribadito che queste missioni proseguiranno a lungo, vogliono portare il «caos» e alimentare il senso di insicurezza. Rientra in questo quadro un attentato (fallito) contro il sindaco pro-russo di Mariupol. Da notare: l'intensificarsi delle incursioni è stato accompagnato da articoli ampi sui media occidentali a rimarcare le nuove difficoltà della Russia.

 

In questa fase gli ucraini hanno ripreso l'iniziativa e hanno imposto la loro narrazione. I raid servono anche a questo: bilanciano i magri risultati per la resistenza sul terreno e «nascondono» la mancata offensiva su Kherson. Gli osservatori segnalano peraltro un rallentamento delle operazioni da parte degli invasori che hanno provato ad avanzare nel settore orientale con qualche «guadagno tattico» minore. In compenso hanno rivendicato l'uccisione di un centinaio di nemici, compresi 20 volontari americani, nell'area di Kharkiv. L'alternanza di giudizi è una costante in un conflitto dove i fronti cambiano di poco.

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?