later stephen king

IL KING DELLA PAURA - ESCE “LATER”, L’ULTIMO ROMANZO DI STEPHEN KING: UNA STORIA UN PO' PULP, CON SUSPENSE DA THRILLER, INCENTRATA SU UN LUNGO FLASHBACK DI UN RAGAZZINO CON POTERI SOVRANNATURALI CHE RIESCE A INTERAGIRE CON UNO SCRITTORE MORTO PER INFARTO - TEMI DOMINANTI? LA RICERCA DEL PADRE E AFFRONTARE LE PROPRIE PAURE (CHE VUOL DIRE CRESCERE E DIVENTARE ADULTI)

Riccardo De Palo per "Il Messaggero"

 

stephen king

«Credo che questa sia una storia dell' orrore. A voi stabilirlo», dice Jamie Conklin, il protagonista dell' ultimo romanzo di Stephen King, Later, che esce da oggi in contemporanea in Italia, Usa e Regno Unito.

 

Raccontato come un lungo flashback in prima persona, da un ragazzino, il nuovo lavoro dell' autore più saccheggiato dal cinema della storia è, per molti versi, insolito. Anzitutto per la lunghezza: appena trecento pagine per uno scrittore che, da sempre, ci ha abituato a tomi cospicui (dalle cinquecento pagine in su).

 

later stephen king

 E poi per il tema narrato: la madre di Jamie è un' agente letteraria - per quanto in difficoltà - e questo ha consentito all' autore di raccontare dall' interno i retroscena di certi meccanismi editoriali, non senza ironia. Il libro è infatti dedicato proprio a Chris Lotts, l' agente di King (ma anche di George R.R.Martin del Trono di Spade, dello scrittore di fantascienza Robert A. Heinlein e del Dalai Lama).

 

IL TALENTO

 Siamo a New York. Come molti altri analoghi personaggi di King, Jamie è un bambino con poteri soprannaturali (in particolare, vede i morti, e li costringe loro malgrado a dire la verità), il che può apparire fastidioso, o terrificante, ma che al protagonista appare naturale come «essere mancini o saper suonare un pezzo di musica classica a tre anni». Il suo dono particolare, che non può certo essere spiattellato in pubblico, porta anche a botte d' umorismo - «L' ho sentita», mi interruppe il signor Thomas.

 

stephen king 2

«Sono morto, mica sordo» - però, fondamentalmente, il ragazzo che si racconta (dall' età di sei anni in poi) ritiene la sua vita pari a quella di un romanzo di Dickens, «ma con più parolacce». Il suo talento lo porta, tra l' altro, a poter interagire con uno degli autori di punta della madre, Regis Thomas, appunto. Cioè proprio lo scrittore che consente alla famiglia «di pagare l' affitto», che ha avuto malauguratamente, e anzitempo, un infarto mortale.

 

IL CRACK

 Peccato che la madre, Tia, stia cercando di riprendersi dalla batosta subita dopo il crack finanziario del 2008, e che il nuovo, attesissimo romanzo della saga di Roanoke - ultimo di molti libri «pesanti come mattoni», con «un bel po' di scene spaventose», ricerche di tesori sepolti e tanto, tantissimo sesso - sia rimasto incompiuto.

 

STEPHEN KING 4

 Poiché il congruo anticipo è già stato speso, a Jamie non resta che farsi raccontare il resto della storia dal defunto, per consegnare al più presto il romanzo completo all' editore. La vicenda ricorda quella - molto più esilarante - di un racconto di Antonio Manzini (raccolto in Ogni riferimento è puramente casuale), in cui lo scrittore peruviano Javier Álvarez, divenuto una vera gallina dalle uova d' oro, muore anzitempo, e l' editore interdetto decide di tacere sulla sua dipartita, per affidare a un ghost writer i suoi prossimi bestseller.

 

I TEMI

bill skarsgard it clown stephen king

 Ma il registro di King non è quello della commedia, bensì del thriller, che stavolta vira anche sul crime. Luca Briasco, alla sua quinta traduzione di un' opera del re dell' orrore - dopo The Outsider, Elevation, L' istituto, Se scorre il sangue - definisce questo romanzo «mezzo pulp, mezzo Lovecraft», decisamente insolito rispetto al resto della sua produzione.

 

barrymore e stephen king

A ben vedere, però, i temi dominanti ci sono tutti. C' è la perenne ricerca del padre (cavallo di battaglia di tanta letteratura e dello stesso Dickens), che si dipana in un romanzo di formazione che ricorda, in piccolo, It. Il libro sulle prodezze del perfido clown Pennywise è citato anche in un dettaglio: il rito di Chüd, che viene utilizzato da Jamie (come dai ragazzi del club dei perdenti) per sconfiggere il mostro. King ama citare le proprie opere, ma sempre senza civetteria: lo fa anche scegliendo il nome di una località, Renfield, che ricorda il protagonista di un suo romanzo diventato un film, The Nigt Flyer, il cui nome a sua volta è ispirato a Dracula di Bram Stoker.

 

LA BATTAGLIA

 A ben vedere, i libri di King sono tutti, o quasi, incentrati su una battaglia contro un' entità spaventosa che emerge dagli abissi della psiche, per diventare un mostro in carne e ossa. King sa bene che sono l' infanzia e l' inizio dell' adolescenza, i periodi in cui esplodono i tormenti interiori. E affrontare le proprie paure significa anche perderle, significa crescere.

Stephen King ha ricevuto trenta no per Carrie

 

Così Jamie ama dormire con la luce accesa, ma (tranne un paio di eccezioni) non si spaventa quando vede persone che vive, a rigor di logica, non dovrebbero più essere. E la sua storia diventa un viaggio verso la conoscenza di sé, e delle proprie origini: «Avevo un debole per i padri, visto che il mio non sapevo chi fosse. Lo so, si dice che è impossibile sentire la mancanza di qualcosa che non si è mai avuto, e c' è un fondo di verità in questa teoria, ma io sapevo comunque che mi mancava qualcosa».

 

stephen king

La sua discesa agli inferi assume, a tratti, toni pulp, alla Tarantino (che non sveleremo). Ma il segreto è sempre quello di affrontare a muso duro le proprie paure. «Afferra il tuo demone e non mollare la presa per nessun motivo al mondo», dice un personaggio a Jamie.

 

ACCATTIVANTE

Stephen King riesce a confezionare, con grande ritmo (e per l' invidia di autori lenti per definizione come R.R. Martin), un romanzo dopo l' altro, riuscendo sempre a catturare i lettori nella sua tela, con un meccanismo a orologeria. Per il prossimo 3 agosto, ha già in cantiere il prossimo, Billy Summers, che racconta la storia di un killer di professione che uccide solo i cattivi e ha un piano per uscire di scena (ma qualcosa, ovviamente, va storto).

 

stephen king john mellencamp t bone burnett jpeg

È inoltre in lavorazione La storia di Lisey, una miniserie tratta dall' omonimo romanzo di King del 2006, che sarà prodotta da J.J. Abrams (quello di Lost) e diretta dal regista Pablo Larraín (Il club, Jackie), con Julianne Moore, Clive Owen, Jennifer Jason Leigh. In fondo la gallina dalle uova d' oro dell' editoria, ma anche di Hollywood, è proprio Stephen King, che si mostra capace di sana autoironia.

stephen king wes cravenstephen kingIT - STEPHEN KING nel libro di stephen king i preadolescenti facevano una orgiastephen king 3stephen kingSTEPHEN KING 1

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?