natalia aspesi philip roth

“LA CANCELLAZIONE DELLA STORIA FAREBBE AFFOGARE IL PRESENTE NEL VUOTO DA CUI NON SAPREMMO DIFENDERCI” – NATALIA ASPESI SI CUCINA UNA PALADINA DEL POLITICAMENTE CORRETTO CHE L’HA ACCUSATA PER UN ARTICOLO SULL’AUTORE DELLA BIOGRAFIA DI ROTH E SUGLI OSCAR ADDOMESTICATI AL COLORE DELLA PELLE: “PERCHÉ NON CHIEDETE IL ROGO DI ROMANZI SCRITTI DA NAZISTI, ASSASSINI, UXORICIDI, TERRORISTI? CERTE BATTAGLIE FUNEREE CHE METTONO SULLO STESSO PIANO LO STUPRO E LE MOLESTIE MI PARE ABBIANO FERMATO SOLO LE MOLESTIE MA NON ANCORA LO STUPRO…”

Dal “Venerdì di Repubblica”

 

Lettera di S.N.

 

natalia aspesi 1

Prendiamo una sola edizione del vostro quotidiano: venerdì 23 aprile. Quel giorno su Repubblica e il Venerdì escono diversi articoli a firma di Natalia Aspesi. Su Repubblica esce Fateci leggere la vita di Roth in cui Aspesi poco sottilmente ironizza sulle allieve del biografo Blake Bailey che anni dopo parlarono delle molestie subite dal loro docente, screditandone la testimonianza anche in virtù dell' avvenenza dello stesso Bailey (la non inespugnabile teoria è che un bell' uomo non può essere un molestatore, ma, al più, molestato dalle studentesse innamorate o a caccia di privilegi).

 

la biografia di philip roth

Il tempismo di Aspesi è eccezionale, in una settimana in cui le prime pagine sono tutte dedicate al caso Grillo. Sarà piacevole per tutte le donne vittime di violenza trovare su un quotidiano nuovi spunti per coloro che screditano la loro esperienza e spiegano loro in quali tempi e con quali modi avrebbero dovuto gestire l' abuso che hanno subito.

 

Ma spostiamoci sul Venerdì dove Aspesi, nella sua posta del cuore, sceglie di parlare sul "caso Hunziker", minimizzando la portata del siparietto portato avanti su Striscia la notizia ai danni delle persone cinesi e asserendo che «i cinesi sono una comunità chiusa che forse ci disprezza». C' è bisogno di sottolineare le ragioni della fallacia dell'assunto?

 

Ma le opinioni di Aspesi sono a quanto pare, trasversali: dopo letteratura e società, girando pagina, si parla di cinema. Il suo impegno reazionario a questo punto si dipana in un pezzo dal titolo Così inclusivi, così noiosi, in cui l' argomento cardine è questo: le nuove regole "politicamente corrette" (qualunque cosa significhi) di Hollywood renderanno assolutamente noiosa l' esperienza in sala.

frances mcdormand, chloe zhao mollye asher dan janvey oscar 2021

 

Aspesi asserisce che quello di quest' anno è «l' ultimo Oscar ancora timidamente libero», trascurando di informarsi sul fatto che i nuovi criteri di candidatura al titolo di miglior film (e solo a quello) partiranno dal 2024 e non cambieranno di fatto praticamente nulla. Tranne che forse alcune categorie marginalizzate troveranno spazio sullo schermo e nella troupe.

L' unico film di quest' anno che Aspesi abbia gradito è Mank perché parla di un mondo che non esiste più.

 

Natalia Aspesi

Insomma il mondo della segregazione razziale, della sudditanza delle donne all' uomo, dello sciovinismo spiccio. La domanda è, avete ancora una linea editoriale? Se sì, è questa oggi la vostra linea editoriale?

 

Risposta di Natalia Aspesi

Cara lettrice, care colleghe, care amiche, avete perfettamente ragione, perché il presente ha sempre ragione fino a quando non diventa passato: che ai suoi tempi era nel giusto, pensate a Enrico VIII che aveva tutte le ragioni d' epoca per mozzare la testa di due mogli su sei (due cacciate, una morta di parto, l' ultima, Catherine Parr, con precedenti due mariti, finalmente vedova in tempo per un quarto sposo, era molto pia e protestante).

 

Ma prima di chiedere la vostra comprensione, permettetemi una sola modesta osservazione: avrei preferito che la lettera fosse inviata a me in persona, e non attraverso la segreteria del Venerdì a tutta la redazione e quindi anche al direttore, che ha la generosità o la sventatezza (si sa, un Uomo!!!) di ospitarmi (fino ad adesso, ovvio).

blake bailey

 

È la nuova richiesta della giustizia sommaria e senza processo molto apprezzata dai social: in questo caso viene non implicitamente richiesta la mia testa, che, care ragazze abbiate pazienza, rotolerà presto giù dal patibolo in ogni caso, per ragioni anagrafiche. E un solo appunto sulla linea editoriale: se c' è un quotidiano che è dalla parte delle donne credo sia proprio Repubblica, con una sua vivace parte redazionale di femminismo molto attento ad ogni fatto che limiti la libertà delle donne, la loro carriera e giustamente la loro dignità e integrità. La pecora nera sono solo io, ma spero mi consentiate, accettando le mie scuse, di dare qualche spiegazione del mio aberrante comportamento.

 

aspesi

Cominciamo dai cinesi che nel loro immenso Paese probabilmente pensano all' Italia solo come a una microisola che compra miliardi di loro magliette: nella stupidaggine di Striscia la notizia, vedete come siamo diverse, non mi ha stupito (parola dimenticata sostituita da "esecrato") la tiratina d' occhi che è un gesto scherzoso infantile e antico, ma l' indignazione razzista di chi considera una persona con quei bellissimi tratti esotici un non bianco, non caucasico, quindi inferiore; e perciò rilevarlo è politicamente scorretto.

 

GERRY SCOTTI MICHELLE HUNZIKER

Spero che capiate il mio punto di vista certo arretrato ma che risale a quegli anni in cui si andava in giro col libretto rosso di Mao sognando la Rivoluzione Culturale da cui ci salvò, allora, il Pci. Quanto ai miei gusti cinematografici da troglodita, iniziati ai tempi del nazistissimo La città d' oro, mi sono abituata a giudicare un film non solo dalla trama, certo, ma anche da come ci comunica il suo senso, dagli attori, dalla regia, dal suo insieme: e Mank non racconta ma denuncia meravigliosamente gli anni di Citizen Kane (Quarto potere) e quindi le storture, il razzismo, la subalternità, lo sfruttamento.

NATALIA ASPESI

 

Permettetemi di essere contraria alla cancellazione della storia, il che farebbe affogare il presente nel vuoto da cui non sapremmo difenderci. E adesso veniamo alla mia maggior bassezza morale e sociale di signora di altri tempi: osservo solo che avete minuziosamente raccolto le mie malefatte ma non avete tenuto conto dell' articolo su Grillo Beppe e Ciro Grillo, che pure incominciava dalla prima pagina, perché non rientrava nella vostra ostilità, essendo forse il più crudele su quella vergogna.

 

chloe zhao 1

Quanto ai romanzi di Roth, alla sua vita, alle sue donne e al suo biografo, a parte la libertà di non leggerli ma anche di leggerli, perché non chiedete il rogo di romanzi scritti da nazisti, assassini, uxoricidi, terroristi, e delle loro biografie, perché non lottate contro la pornografia a disposizione anche dei bambini, perché non fate corsi per future madri di maschi affinché li educhino alla parità e non alla maschilità e scuole per attuali molestate perché la smettano di frignare su Instagram e si cerchino maschi normali che ce ne sono milioni? Certe battaglie funeree che mettono sullo stesso piano lo stupro e le molestie mi pare abbiano fermato solo le molestie ma non ancora lo stupro. Vorrei ricordarvi, naturalmente scusandomi, che in quei tempi pieni di quel futuro che non è poi arrivato io c' ero e voi ragazze brontolone no.

natalia aspesi

 

Io ricordo come erano i rapporti diciamo tra uomini e donne, c' erano quelli che sapevano imbelinarti e le cretinette ci cascavano per poi sentirsi dire non sono stato io. Ma non era solo violenza, o per lo meno non ci pareva: era gioco, seduzione, corteggiamento, piacere, anche sottomissione e delusione e abbandono e dolore e solitudine, ma pure lotta tra dame per la conquista del capo e spesso dell' agognata trappola matrimoniale. Allora il potere era solo degli uomini e bisognava appropriarsene nei modi consentiti alle donne, col corpo, con l' ipocrisia, con l' inganno, con l' innocenza, con le lusinghe sessuali. Pretendere che il passato sia stato come è l' oggi è ingiusto.

 

brad pitt 2

A voi ragazze spetta il giudizio sul presente, è vostra responsabilità impedire le molestie degli scemi con cui non dovreste accoppiarvi. Ci saranno stati, ci saranno nella vostra vita e in quella di altri milioni di donne anche uomini amabili e amanti, perché non parlate di loro? Ci dovrei scrivere un libro ma c' è già, il magnifico Questo è il piacere dell' americana Mary Gaitskill, tra l' altro tradotto in un italiano luminoso da Maurizia Balmelli: uscito negli Stati Uniti nel 2019, l' ha appena pubblicato Einaudi.

NATALIA ASPESIh.e.r. 2frances mcdormand chloe zhao youn yuh jung blake bailey 4h.e.r.chadwick boseman ma rainey's black bottom blake bailey e il libro ritiratochloe zhao 1daniel kaluuya daniel kaluuya premiato per judas and the black messiah GERRY SCOTTI MICHELLE HUNZIKERnatalia aspesi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”