“LA GIUSTIZIA NON C’ENTRA NULLA, LA DECISIONE DEL GOVERNO FRANCESE È BASSA POLITICA” - IRENE TERREL, AVVOCATO DI SEI DEI DIECI TERRORISTI ARRESTATI IN FRANCIA, PROMETTE BATTAGLIA: “QUESTI ARRESTI SONO IRRICEVIBILI, SONO LA NEGAZIONE DELLO STATO DI DIRITTO. LA FRANCIA NON PUÒ TRADIRE LA PAROLA DATA” - “PER UNA SENTENZA CI VORRANNO MESI, FORSE ANNI. L’ESTRADIZIONE? CI SARÀ IL RICORSO ALLA CORTE DI CASSAZIONE, POI EVENTUALMENTE CI SONO IL CONSIGLIO DI STATO E LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL' UOMO”

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irene terrel 3 irene terrel 3

Alberto Mattioli per “La Stampa”

 

È bene non farsi troppe illusioni. Per riportare in Italia gli "esuli" di Parigi ci vorrà molto tempo e anche molta pazienza. Irène Terrel, avvocata di sei dei dieci terroristi (Giorgio Pietrostefani, Roberta Cappelli, Marina Petrella, Narciso Manenti, Luca Bergamin e Giovanni Alimonti) annuncia una battaglia processuale dura e soprattutto lunghissima.

 

Giorgio Pietrostefani - Omicidio Luigi Calabresi Giorgio Pietrostefani - Omicidio Luigi Calabresi

Andiamo con ordine. Intanto, può confermare che questa sera (ieri per chi legge, ndr) i suoi assistiti sono tornati a casa?

«Sì, tutti».

 

E adesso cosa succederà?

«Mercoledì ci sarà un' udienza per le notifiche, ma è un passaggio puramente formale».

 

E poi?

«E poi ogni singolo caso sarà discusso davanti alla Corte d' Appello di Parigi. Poiché si tratta di questioni giuridiche delicate, saranno "affaires" molto complessi».

 

marina petrella marina petrella

Tempi per la sentenza?

«Impossibile prevederlo».

 

Grosso modo: settimane, mesi, anni?

«Mesi, sicuramente. Forse anche anni».

 

Se la Corte deciderà che sono estradabili, lo saranno subito?

«No. Ci sarà il ricorso alla Corte di Cassazione, poi eventualmente ci sono il Consiglio di Stato e la Corte europea dei Diritti dell' uomo».

 

Il fatto che molti siano anziani o malati peserà?

«Certamente. E anche che da quarant' anni e più vivono in Francia dove si sono rifatti una vita, hanno coniugi, figli, nipoti francesi e hanno rispettato le leggi».

 

NARCISO MANENTI 8 NARCISO MANENTI 8

Secondo lei, perché la Francia ha deciso di cambiare politica sulla giustizia?

«La giustizia in questo caso c' entra nulla. Quella presa dal governo francese è una decisione politica e solo politica, anzi di bassa politica. In Francia si dice di politique politicienne».

 

Ma i dividendi di Macron quali sarebbero?

«Non sono nella testa di monsieur Macron. Io faccio l' avvocato e posso dire che questi arresti sono irricevibili sia dal punto di vista politico che giuridico. Sono la negazione dello Stato di diritto e di norme giuridiche elementari, come la prescrizione».

ex terroristi roberta cappelli ex terroristi roberta cappelli

 

Anche le famiglie delle vittime aspettano giustizia da quarant' anni.

«A differenza di quel che ho letto su qualche giornale, ho la massima compassione per le vittime e rispetto per le loro famiglie. Ma in questa vicenda ci sono due problemi.

Il primo è che le storie di queste persone non sono più valutabili dal punto di vista giudiziario, ma soltanto da quello storico. Serve un' opera di pacificazione e di riconciliazione. Ricordo che in Francia ci sono state delle amnistie per sanare vicende molto laceranti, come la guerra di Algeria».

mario draghi emmanuel macron mario draghi emmanuel macron

 

E la seconda?

«La Francia non può tradire la parola data. Dal 1982 la République ha garantito asilo alle persone di cui parliamo e questa politica è stata seguita per i quattro decenni successivi da tutti i presidenti e da tutti i governi, sia di destra che di sinistra.

 

Perché il diritto di asilo non era una concessione di François Mitterrand, ma della Francia. Infatti Nicolas Sarkozy, che sicuramente ha ben poco a che spartire con Mitterrand, a suo tempo respinse la domanda di estradizione per madame Petrella».

LA DOTTRINA MITTERRAND SU LE MONDE LA DOTTRINA MITTERRAND SU LE MONDE

 

La dottrina Mitterrand, però, non dava copertura a chi si fosse macchiato di crimini di sangue.

«È assolutamente falso e mi stupisce che in Italia si continui a credere a una circostanza che non è suffragata da nulla. Basta andare a rileggere il discorso di Mitterrand al congresso della Lega di diritti dell' uomo, credo nel 1985. Il Presidente disse che l' asilo era concesso a chi avesse rinunciato alla lotta armata e rispettato le leggi francesi. Non ha mai parlato di crimini di sangue».

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