sanificazione chiesa coronavirus messe messa

“LE MESSE? IO AVREI ASPETTATO ANCORA UN PO’” – IL VIROLOGO FABRIZIO PREGLIASCO: “È NECESSARIO CHE CI SIANO MISURE STRINGENTI, EVENTUALMENTE ANCHE, E QUI SERVIRÀ UN IMPEGNO DA PARTE DEI PARROCI, MOLTIPLICARE LE OCCASIONI DI INCONTRO, DARE MAGGIORI OCCASIONI DI ESSERE PRESENTI AL RITO, PER GARANTIRE IL MASSIMO DISTANZIAMENTO. SI POTREBBERO PREVEDERE PRENOTAZIONI ONLINE” – ACQUASANTIERE VUOTE, NIENTE SCAMBIO DELLA PACE E EUCARESTIA CON I GUANTI: LE REGOLE

 

 

1 – PREGLIASCO A RADIO CAPITAL: "LE MESSE IN CHIESA? AVREI ASPETTATO ANCORA UN PO'”

Da “Radio Capital”

 

messa coronavirus

Si è deciso di ricominciare le messe, con le dovute cautele. "La riapertura delle chiese è molto desiderata. Dal punto di vista del rischio di avere assembramenti, però, questo li aumenta, ogni rubinetto di apertura crea problematiche. Spero e credo che venga attuato nel miglior modo possibile, è una questione soprattutto di responsabilità e di autoconvincimento che non è ancora finita, che non siamo fuori dal rischio.

 

FABRIZIO PREGLIASCO

Io avrei aspettato ancora un po'", dice a Radio Capital il virologo Fabrizio Pregliasco, "il rischio è più elevato per gli anziani, quindi è necessario che ci siano misure stringenti, eventualmente anche, e qui servirà un impegno da parte dei parroci, moltiplicare le occasioni di incontro, dare maggiori occasioni di essere presenti al rito, per garantire il massimo distanziamento. L'organizzazione e la responsabilizzazione saranno elementi determinanti. Magari si potrebbero prevedere prenotazioni online, come stiamo immaginando per le attività sanitarie e altri ambiti. Bisogna migliorare l'efficienza e la sicurezza di questi momenti di raccoglimento".

 

2 – EUCARESTIA CON I GUANTI E ACQUASANTIERE VUOTE LE REGOLE PER LE MESSE

Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”

 

preti con la mascherinasanificazione chiesa

Con mascherine, distanze e numero chiuso, con le ostie distribuite dal sacerdote in «guanti monouso» e ricevute nelle mani senza contatti, insomma con tutta la prudenza del caso si ricomincia: dopo due mesi di divieto per la pandemia, da lunedì 18 maggio i fedeli cattolici potranno tornare a messa. Si parte dalle messe feriali, meno frequentate - e giusto nel centenario della nascita, il 18 maggio 1920, di Giovanni Paolo II - in modo da avere qualche giorno di rodaggio prima di domenica 24.

conte lamorgese

 

CARDINAL BASSETTI PAPA FRANCESCO

Il «protocollo di intesa» tra governo e Cei è stato firmato ieri mattina a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro dell' Interno Luciana Lamorgese e il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi. Dopo le tensioni di due settimane fa, e la protesta della Cei in nome della «libertà di culto», le parole concilianti di papa Francesco sulla «prudenza e obbedienza alle disposizioni» erano state il segno del ritorno al dialogo. Come chiedevano i vescovi, ora il protocollo prevede la «ripresa graduale» delle celebrazioni «con il popolo». Il ministro dell' Interno ha fatto sapere che un «impegno analogo» è stato preso anche con i rappresentanti delle altre fedi, dagli ebrei ai musulmani, e delle altre confessioni cristiane. All' inizio della settimana c' è stato un incontro telematico e ieri era pronta la terza versione del protocollo, un testo simile a quello con la Cei è definito, tutti hanno chiesto di poter ricominciare lo stesso giorno dei cattolici.

sanificazione chiesa 1

 

Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro

Nel dettaglio, il protocollo per le messe prevede di evitare «ogni assembramento» e che «il legale rappresentante», cioè il parroco, «individui la capienza massima dell' edificio, tenendo conto della distanza minima di sicurezza», almeno un metro tutt' intorno. L' accesso sarà «contingentato e regolato da volontari», se mai si celebreranno più messe. Entrando in chiesa bisogna rispettare la distanza di «almeno un metro e mezzo», le porte restano aperte «per evitare che porte e maniglie siano toccate». All' ingresso saranno disponibili dei «liquidi igienizzanti». I fedeli indosseranno le mascherine e non potranno entrare se hanno una temperatura pari o superiore a 37,5 gradi o sono stati in contatto «nei giorni precedenti» con persone positive al Covid-19.

messa coronavirus 2

 

Papa Francesco da solo in Piazza San Pietro

Si dovranno disinfettare tutti gli spazi, gli oggetti sacri e i microfoni alla fine di ogni messa. Bisogna poi «ridurre al minimo la presenza di concelebranti e ministri», ci può essere un organista ma non il coro, non si deve fare lo scambio della pace, le acquasantiere resteranno vuote. Quanto alla distribuzione della comunione, «avvenga dopo che il celebrante e l' eventuale ministro straordinario avranno curato l' igiene delle mani e indossato guanti monouso; gli stessi - indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un' adeguata distanza - abbiano cura di offrire l' ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli». Evitare contatti, soprattutto: niente libretti di preghiere e canti e niente offerte durante la messa. Tutte le disposizioni si applicano anche per battesimi, matrimoni, unzione degli infermi e funerali. Le cresime sono rinviate. Anche le confessioni devono avvenire «in luoghi ampi e areati», sacerdoti e fedeli «indossino sempre la mascherina».

 

chiesa vuotavia crucis solitaria coronavirus

In Vaticano la faccenda è ancora «allo studio». Per il momento Francesco continuerà a dire messa a Santa Marta senza fedeli. La prima grande celebrazione in vista è Pentecoste, il 31 maggio. «Si stanno valutando le modalità» spiegano Oltretevere, perché le messe del Papa sono un problema a parte, San Pietro è enorme e anche rispettando le distanze ci sarebbe un problema di code all' ingresso e assembramento.

coronavirus sanificazione chiesa 1coronavirus sanificazione chiesa

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...