matteo renzi urbano cairo marco travaglio lilli gruber paolo savona blackstone

“È UNO DEGLI SCANDALI PIÙ INCREDIBILI DEL MONDO FINANZIARIO DEGLI ULTIMI ANNI” - COME MAI LA CONSOB DI SAVONA NON È INTERVENUTA SUL CASO RCS-BLACKSTONE? RENZI HA UNA TEORIA CHE SNOCCIOLA NEL SUO LIBRO “CONTROCORRENTE”: “IL GOVERNO E LE AZIENDE PUBBLICHE FANNO TANTA PUBBLICITÀ SUI GIORNALI E IN TV. FORSE NON È UN CASO CHE ALCUNE TRASMISSIONI DE LA7 E ‘IL FATTO’ STRINGANO UNA FORTISSIMA COLLABORAZIONE: PRENDIAMO AD ESEMPIO LA STORICA OTTO E MEZZO DI LILLI GRUBER…”

GIUSEPPE CONTE URBANO CAIRO

1 - CAIRO, LA CONSOB E BLACKSTONE

Estratto da “Controcorrente”, di Matteo Renzi, ed. Piemme

 

Ma volendo volare più basso torniamo alla nostra Italia nell'inverno 2020. Il Governo e le aziende pubbliche tornano a fare tanta pubblicità sui giornali e in tv. Sono denari sonanti per le anemiche casse degli editori italiani strangolati dalle difficoltà del mercato pubblicitario privato.

 

GIUSEPPE CONTE PAOLO SAVONA

La Consob, il cui presidente è nominato dal Governo populista, evita di intervenire sulle vicende complicate di Urbano Cairo e della sua causa a Blackstone.

 

Ovviamente nessuno fiata, per paura delle reazioni del principale editore italiano, ma il fatto che la Consob non ritenga di accertare la presenza di eventuali accantonamenti al gruppo RCS impegnato in una controversia legale del valore di circa seicento milioni di euro è uno degli scandali più incredibili del mondo finanziario degli ultimi anni.

 

matteo renzi Controcorrente

 

 

Altro che banche popolari e cooperative: il mancato accantonamento di RCS è una clamorosa ingiustizia per i risparmiatori. E forse non è un caso che alcune trasmissioni de La7 e la testata filogovernativa «il Fatto Quotidiano» — anch'essa in difficoltà economica dopo il crollo delle vendite della direzione Travaglio rispetto alla direzione Padellaro, e come tale costretta a ricorrere al sostegno finanziario dei Decreti Conte — stringano una fortissima collaborazione: prendiamo ad esempio la trasmissione più vista, la storica Otto e mezzo condotta dalla ex europarlamentare Lilli Gruber.

 

MARCO TRAVAGLIO LILLI GRUBER

2 - CASSANDRE, CONSOB E FINANZA USA NON SPAVENTANO CAIRO SUL «CORRIERE»

Marcello Zacché per “il Giornale”

 

sede del corriere della sera in via solferino a milano 1

Urbano Cairo non intenderebbe accantonare risorse di Rcs in vista della causa intentata da Blackstone a New York. La società lo comunicherà al mercato nella relazione semestrale che sarà sottoposta al cda venerdì prossimo 30 luglio. Per Cairo la causa di Blackstone non sarebbe fondata, oltre a non esserci nemmeno la competenza territoriale. Per questo, assistito da legali e consulenti, ritiene che non servano gli accantonamenti.

Gruber Cairo

 

Come noto il gruppo di fondi Usa chiede a Rcs 600 milioni di dollari di risarcimento per la mancata vendita dell'immobile di via Solferino e per i relativi danni. La questione deriva dal fatto che quando Cairo ha preso il controllo di Rcs, nel 2016, ha contestato a Blackstone di aver acquistato la sede storica del Corriere approfittando della situazione di difficoltà in cui versava Rcs. Ma l'arbitrato concluso a Milano qualche settimana fa ha escluso questa circostanza.

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI BY DE MARCO

E il presidente, fondatore e ceo di Blackstone Stephen A. Schwarzman, assai offeso per un'accusa di quel tipo, ha riavviato la causa rimasta in sospeso. In attesa che il procedimento avanzi, intorno a Rcs e al suo azionista di controllo (Cairo detiene il 63% di Rcs) girano Cassandre e nubi cariche di tempesta.

 

Giampaolo e Antonio Angelucci

A Milano la storia appassiona ogni salotto che si rispetti e i grandi nomi della finanza e dell'industria quali Mediobanca, Pirelli, Unipol e Della Valle, che sono rimasti nel capitale Rcs anche dopo la sconfitta del 2016. Da allora hanno lasciato il controllo ma non il cda. Quello che si dice è che, si presentasse l'occasione, sarebbero pronti a tornare all'attacco. E troverebbero tanti disposti ad accodarsi.

 

andrea riffeser monti

Dagli Angelucci, editori di Libero, ben consapevoli che per imprenditori romani della sanità una strada in solitaria verso il Corriere è improponibile, ma dentro a una cordata sarebbe un'altra cosa; ai Riffeser, già editori del gruppo Poligrafici e ben noti a Mediobanca; al cosiddetto «gruppo di Italo», gli imprenditori che hanno lanciato il treno privato ad alta velocità capitanati da Luca di Montezemolo; fino a Intesa, la prima banca italiana al fianco di Cairo nella scalata Rcs, ma i cui rapporti con l'editore si sono incrinati (anche per la faccenda Blackstone) proprio quando si sono stretti quelli con Mediobanca.

FONDO BLACKSTONE

 

Bisognerà vedere se nel cda di venerdì prossimo qualcuno contesterà la scelta di Cairo. Ma al momento non tira aria di tempesta. «Alla fine una soluzione con i finanzieri di Blackstone si troverà - dice un socio della vecchia guardia - e Cairo farà il suo cammino di Compostela».

Stephen Schwarzman

 

Per quanto riguarda la Consob, bisognerà vedere se all'Autorità guidata da Paolo Savona la semestrale di Cairo sarà giudicata sufficiente per la tutela dei soci Rcs. Certo, le pressioni non mancano. E arrivano anche da un ex premier, Matteo Renzi, che, a pagina 25 del suo ultimo libro, «Controcorrente» scrive che il mancato intervento della Consob «il cui presidente è nominato dal governo populista» sugli accantonamenti non effettuati da Rcs per la causa Blackstone «è uno degli scandali più incredibili del mondo finanziario degli ultimi anni».

andrea ceccherini

 

Renzi attacca Cairo perché non gli garba - e lo scrive - la linea filo grillina tenuta da La7, di cui è pure editore. E che gli avrebbe dato una mano tramite Savona. Ma così mantiene alta la pressione sul futuro del Corrierone. Di sicuro quel 63% del capitale è «tanta roba» come si dice oggi. Tanto che Cairo ripete che «me lo devono portare via a forza», riferendosi all'impossibilità di un'operazione di mercato.

 

BLACKSTONE

Certo, tutto cambierebbe se per far fronte a un problema finanziario Rcs avesse bisogno di così tanto capitale da costringere Cairo a diluirsi sotto il controllo. Per questo Blackstone accende la fantasia di tanti. E per lo stesso motivo è montata anche la questione dei fornitori di Rcs con fatture scadute da mesi e mesi. Tra questi ci sarebbe anche, secondo il sito Dagospia, Andrea Ceccherini, il promotore e presidente dell'Osservatorio permanente giovani editori. Un «fornitore» illustre, quindi. Tra quelli che possono tenere alto il pressing.

lilli gruber urbano cairo

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...