massimiliano latorre salvatore girone

“NON HO CREDUTO SUBITO ALL’ARCHIVIAZIONE” - IL MARÒ MASSIMILIANO LATORRE ROMPE IL SILENZIO: “QUESTI 10 ANNI SONO STATI DURISSIMI. LA MIA VITA È CAMBIATA. E DI MEZZO C'È STATO PURE IL MOMENTO TERRIBILE DELL'ICTUS” - “MI SONO IMMAGINATO SULLA FORCA, PER COME ERA L'ACCANIMENTO NEI NOSTRI CONFRONTI MI FACEVA PENSARE CHE NEI NOSTRI CONFRONTI LA CONDANNA FOSSE GIÀ STATA SCRITTA” - “L’ARCHIVIAZIONE DOPO 10 ANNI NON È L'UNICA COINCIDENZA DI QUESTA VICENDA, QUANDO SIAMO USCITI DAL PRIMO CARCERE INDIANO ERA IL GIORNO DEL…” - VIDEO

 

latorre girone

1 - E ALLORA I MARÒ? SONO STATI ARCHIVIATI - DOPO DIECI ANNI IL GIP DI ROMA HA MESSO LA PAROLA FINE AL CASO DEI FUCILIERI DI MARINA SALVATORE GIRONE E MASSIMILIANO LATORRE

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/allora-maro-sono-stati-archiviati-dopo-dieci-anni-gip-298142.htm

 

2 - «UN INCUBO DI 3.638 GIORNI MA FINALMENTE SONO LIBERO MI VEDEVO GIÀ SULLA FORCA»

Nicola Pinna per "il Messaggero"

MASSIMILIANO LATORRE

 

Nel lungo viaggio in treno tra Trento e Roma, Massimiliano Latorre ha il tempo di ripensare a tutto. A ognuno dei 3638 giorni che ci sono voluti per sentirsi dire da un giudice di essere innocente.

 

«Di non essere un criminale, anzi un terrorista, visto che l'India aveva associato la nostra vicenda ai reati che prevedono anche la pena di morte». Dal 15 febbraio 2012 il marò di Taranto ha sempre declinato gli inviti per le interviste. Niente tv e niente foto in prima pagina.

 

giulia massimiliano latorre

Oggi rompe le righe e racconta: la consegna del silenzio è finita, il Gip di Roma ha scritto su una sentenza che lui e il collega Salvatore Girone non dovranno essere processati. Perché i due marinai italiani, accusati di aver ucciso due pescatori indiani, in realtà non hanno commesso alcun reato. Caso chiuso e indagine archiviata.

 

I DUE MARO GIRONE E LATORRE

Scusi ma perché proprio oggi se n'è andato fino a Trento?

«Non sapevo che oggi sarebbe arrivata la decisione, ero andato a fare un corso, ero fuori da alcuni giorni. Ma appena è arrivata la telefonata sono ripartito».

 

Cosa ha pensato?

«Non ci ho creduto subito, perché in questi anni tante volte sono arrivate notizie che poi sono state smentite».

Salvatore Girone Massimiliano Latorre

 

L'archiviazione a 10 anni esatti: quanto è stata dura?

«Durissima, in tutto questo tempo la mia vita è cambiata. E di mezzo c'è stato pure il momento terribile dell'ictus. L'archiviazione dopo 10 anni, comunque, non è l'unica coincidenza di questa vicenda, quando siamo usciti dal primo carcere indiano era il giorno del mio compleanno, il 25 maggio».

 

GIRONE LATORRE

È questo il momento più bello?

 «Uno dei tre più importanti. Il primo è quando il direttore del carcere ci ha comunicato che saremmo usciti, il secondo quando ho riabbracciato Paola, mia moglie: grazie a lei ho avuto la forza di resistere fino a oggi. Non mi aspettavo che la magistratura italiana fosse così celere e per questo ringrazio i magistrati che hanno seguito il caso».

 

Cosa è successo quel giorno al largo delle coste indiane?

«I dettagli dell'inchiesta verranno fuori con la motivazione della sentenza. Io e Girone facevamo da scorta alla petroliera Enrica Lexie che trasportava combustibile, eravamo partiti in Sri Lanka e non mi ricordo neanche dove fossimo diretti.

 

Massimiliano Latorre

Mentre costeggiavamo l'India la nave viene avvicinata da un natante, io e il collega siamo stati chiamati a intervenire per respingere questo attacco e lo abbiamo fatto seguendo tutte le procedure. La petroliera riesce quasi subito ad allontanarsi dalla barca e dopo un certo lasso di tempo viene poi contattata dalla capitaneria di porto indiana, che chiede di entrare in porto per riconoscere gli equipaggi che erano stati appena fermati».

 

E i due pescatori morti?

«Io vengo da una città di mare e per loro umanamente ho sempre provato grande dispiacere. Ma a loro non è successo nulla con noi. Noi non li abbiamo mai visti».

 

l arresto dei maro latorre e girone

Quando è scattato l'arresto?

«Il giorno dopo alcuni uomini della Capitaneria di porto indiana salgono a bordo e chiedono al comandante di attraccare in porto. Erano armati fino ai denti e ci costringono a scendere a terra. Volevano portarci incappucciati, seguendo la procedura di arresto locale.

 

Ma noi eravamo in divisa e non potevamo accettare questa umiliazione e per questo è stato fondamentale l'intervento immediato del nostro console. Per fortuna siamo scesi senza manette ma subito ci hanno tolto il passaporto».

 

peschereccio maro st antony

Poi che è successo?

«Da lì siamo stati in una casetta che loro chiamavano guest house, una specie di pre-carcere, con tutte le restrizioni della detenzione».

 

Dopo dove vi siete ritrovati?

«Siamo usciti il 3 giugno e siamo stati trasferiti in diversi hotel e ogni mattina avevamo l'obbligo di firma in un commissariato di polizia. Dopo abbiamo cambiato città siamo andati a vivere in ambasciata. Questo è durato fino a febbraio 2013».

 

enrica lexie

Avete mai subito violenza?

«Hanno tentato in ogni modo di umiliarci, ma violenza vera no. Noi non ci siamo mai tolti la divisa della Marina e abbiamo fatto in modo che non venisse offesa».

 

Vi siete mai sentiti abbandonati?

AUTOPSIA PESCATORI INDIANI NEL CASO DEI MARO GIRONE LATORRE

«Per noi è stato molto importante sapere che nel nostro Paese erano iniziate le campagne per la nostra liberazione. Questo, insieme alla certezza di essere innocenti, mi ha consentito di essere fiducioso e di mantenere la dignità. Quando siamo usciti dal carcere mi sono portato via un sacco pieno di cartoline spedite da tutto il mondo».

 

A un certo punto rischiavate la pena di morte. Che sensazione si prova?

«Mi sono immaginato sulla forca, sì, perché per come era l'accanimento nei nostri confronti mi faceva pensare che nei nostri confronti la condanna fosse già stata scritta».

peschereccio maro st antony

 

Poi è arrivato l'ictus: ha rischiato la vita ma è stata anche la salvezza?

«Certo non è stata la salvezza, perché 10 anni sono stati durissimi, ma quella disavventura ha accelerato il rientro in Italia».

 

Oggi ha cambiato lavoro: ma si considera ancora un marò?

«Certo, lo sarò per sempre».

 

Come sono i rapporti con Salvatore Girone?

«Da quando siamo arrivati lo scorso anno abbiamo avuto il divieto di sentirci: faceva parte di un accordo tra Italia e India. Quando c'è stata la sentenza della Corte dell'Aja, che assegnava all'Italia la giurisdizione sul caso, abbiamo riallacciato i nodi della nostra amicizia».

 

Gli italiani non sapevamo cosa fossero i marò. Siete diventati meme nei social e vi hanno dedicato persino due canzoni. La gente vi riconosce in strada?

«Sì, è bello che ancora tante persone si avvicinano per stringerci la mano e per esprimere solidarietà e apprezzamento».

girone latorreMASSIMILIANO LATORRE CON LA FIGLIApeschereccio maro st antonyMassimiliano Latorre e Salvatore Girone peschereccio maro st antony affondato

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…