esplosione ponte crimea kerch russia guerra in ucraina

“UNA RISPOSTA? UN GRANDE MISSILE NUCLEARE DEL CAZZO SU KIEV” – SUI CANALI TELEGRAM MILITARI RUSSI E PRO-PUTIN SI COMMENTA CON LA SOLITA PACATEZZA L’ESPLOSIONE DEL PONTE DI CRIMEA DA PARTE DEGLI UCRAINI – IL COMMENTATORE ULTRANAZIONALISTA IGOR GIRKIN: “MEDVEDEV E CO. DEVONO GUARDARE AI PONTI SUL VOLGA E SULLO YENISEI. È ORA DI COMANDARE LA RITIRATA” – LA DOMANDA CHE SI FANNO TUTTI ADESSO È: QUALE SARÀ LA REAZIONE DELLA RUSSIA A UNA DELLE PIÙ CLAMOROSE BATOSTE RICEVUTE DURANTE QUESTA GUERRA? UN RIPIEGAMENTO UMILIANTE O UN’ESCALATION ATOMICA? – VIDEO

 

Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it

 

STRANE ONDE SOTTO AL PONTE DI CRIMEA

Dopo le esplosioni che, all’alba questa mattina, hanno devastato e fatto crollare una carreggiata del ponte di Crimea, e danneggiato l’altra in maniera che non sarà facile riparare a breve, i canali telegram militari russi o pro Russia già fervono di commenti, alcuni dei quali annunciano una ritorsione imminente e terribile.

 

«Se non otterremo una risposta equa per ciò che è accaduto oggi, una risposta sotto forma di un grande missile nucleare del cazzo su Kiev, se non accadrà oggi, tra due settimane saremo in guerra in Crimea, ricordate le mie parole», chiede uno di questi canali (???????????), che in passato si è dimostrato in possesso di informazioni su ciò che avveniva sul campo di battaglia in Ucraina (non ovviamente sulle scelte dell’alto comando o del General Staff).

 

IL CAMION BOMBA CONTROLLATO DAI RUSSI PRIMA DELL ESPLOSIONE

Ma come spesso accade è Igor Girkin – l’uomo di Malofeev nel Donbass nel 2014, oggi un commentatore ultranazionalista molto critico (a dire poco) con le debolezze militari dell’azione dell’esercito russo – a far capire quali sono i sentimenti di quella comunità nazionalista, e assolutamente pro guerra, che però sta da tempo scuotendo l’inefficacia o l’inettitudine del comando generale e del Ministero della Difesa russo.

 

«Ecco un secondo esempio di "conseguenze catastrofiche" – scrive Girkin riferendosi sarcasticamente alle minacce di Medvedev dei giorni scorsi -. Medvedev e co. devono guardare ai ponti sul Volga e sullo Yenisei. Ci sono anche abbastanza condutture. È ora di comandare la ritirata».

 

 

meme sull esplosione del ponte tra crimea e russia

Mai si era spinto a tanto: chiedere che la Russia abbandoni le postazioni in Ucraina, non più difendibili, se non con un bagno di sangue russo. Girkin è estremamente acre anche con la mobilitazione, e è chiaro che sta parlando, non si sa se per conto di Konstantin Malofeev e Evgheny Prigozhin, due dei suoi referenti principali, addirittura ai comandi di Mosca: «Ora non dovete preoccuparvi di inviare poliziotti al fronte. C'è un gran bisogno di loro sul fronte interno. Chi sorveglierà i ponti e perquisirà le auto? Cherchez la femme».

 

I media di stato russi sanno che la battaglia si combatte prevalentemente su Telegram, e sono impegnati in queste ore a gestire l’evento dal punto di vista della fondamentale comunicazione su questi channels nei quali è possibile trovare tutti i pezzi del puzzle, strategico e mediatico. «I viaggi attraverso il ponte di Crimea saranno bloccati fino al 31 ottobre», comunicano i canali telegram dei media di stato russi.

 

 

ponte sullo stretto di kerch

 

Ma quasi nessuno crede che a novembre le cose saranno ripristinate, dopo un colpo del genere. Una cosa interessante è che i video dell’esplosione sono stati condivisi proprio da canali telegram russi ufficiali, segno che una cosa del genere è impossibile da nascondere, e Vladimir Putin potrebbe trovarsi di fronte al più allarmante dei dilemmi, che abbiamo riferito all’inizio: quella tra chi gli chiede di rilanciare e colpire Kyiv, e quella che ormai pensa l’unica cosa razionale sarebbe una ritirata gestita.

 

 

esplosione ponte tra crimea e russia 6

La comprensione della dinamica delle esplosioni diventa fondamentali anche dal punto di vista della possibile reazione russa. Secondo il generale americano in pensione Mick Ryan, per far cadere una campata di ponte come questa ci vorrebbe un bel po' di esplosivo e un buon progetto di demolizione.

 

I ponti più difficili da abbattere sono quelli in cemento armato come questo: «La quantità di esplosivo necessaria sarebbe superiore a quella che potrebbe trasportare un paio di uomini delle forze armate.  Alcuni camion o missili/bombe sarebbero sufficienti, se puntati nei punti giusti della campata del ponte».

 

esplosione ponte tra crimea e russia 4

Il crollo parziale del ponte di Kerch non blocca tecnicamente i rifornimenti alla Crimea (ci sono le barche e la rotta che passa da nord, quindi da Melitopol), ma questo significa che la tenuta di Melitopol diventa fondamentale per i russi. E non sarebbe più così facile se cedesse Kherson. Paradossalmente, anche Ryan espone un concetto affine a Girkin, e cioè che questo colpo espone la vulnerabilità di altri obiettivi russi: «Questo sarebbe il momento in cui l'istruttore militare dovrebbe chiedere: “Allora, quale pensiamo possa essere il prossimo obiettivo operativo per gli ucraini?”. Per questo motivo, potremmo assistere a ridispiegamenti russi nel sud, che sveleranno altre debolezze e opportunità per l’Ucraina».

esplosione ponte tra crimea e russia 1

 

Sul telegram russo si stanno diffondendo ovviamente diverse voci, difficili per ora da verificare, ma che spiegano un altro problema della infowar, esasperato dall’attacco al ponte di Kerch. Una di queste è che siano iniziati razionamenti di beni in Crimea. È dovuto intervenire, sempre su telegram, il consigliere del capo della Crimea Oleg Kryuchkov per negare le restrizioni alla vendita di merci: «Le informazioni sulla restrizione della vendita di merci in Crimea non corrispondono alla realtà. Ulteriori chiarimenti seguiranno a breve».

 

esplosione ponte tra crimea e russia 3

Forse il commento più esplicito nell’invocare una drammatica reazione militare è quello di Margarita Simonyan, la direttrice di RT, che ebbe un ruolo cruciale nella propaganda della costruzione del Ponte. L’infrastruttura simbolo dell’annessione illegale della Crimea alla Russia nel 2014 era stata inaugurata il 16 maggio 2018, il collegamento ferroviario era stato finito il 18 dicembre 2019 e fu inaugurato da Vladimir Putin in persona il 23 dicembre 2019. La propaganda si scatenò. «La Crimea è nostra!».

 

I lavori miliardari furono svolti dalle aziende di Arkady Rotenberg, l’oligarca creato da Putin, il vecchio amico dei suoi allenamenti di judo, Simonyan fece da madrina mediatica. Ora la direttrice di RT si limita a postare un commento di un solo carattere sull'esplosione del ponte: «E?». Come a dire: e adesso come reagiamo? Evidentemente, lei si aspetta un contrattacco micidiale. E torniamo alle righe con cui abbiamo iniziato.

esplosione ponte kerch crimea 4ESPLOSIONE - PONTE SULLLO STRETTO DI KERCH - CRIMEAesplosione ponte tra crimea e russia 5esplosione ponte tra crimea e russia 2ESPLOSIONE - PONTE SULLLO STRETTO DI KERCH - CRIMEA esplosione ponte kerch crimea 5esplosione ponte kerch crimea 3esplosione ponte kerch crimea 2esplosione ponte crimea

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?