salvini cucchi

“SALVINI PERDE SEMPRE L’OCCASIONE PER STARE ZITTO” - ILARIA CUCCHI VALUTA LA QUERELA CONTRO IL LEADER DELLA LEGA, CHE DOPO LA SENTENZA CHE CONDANNA I CARABINIERI HA SVIATO LE DOMANDE DI “FANPAGE” PARLANDO DI DROGA - QUANDO IL LEGHISTA DICEVA: “ILARIA CUCCHI SI DOVREBBE VERGOGNARE, FA SCHIFO”. DA GIOVANARDI A LA RUSSA AL LEGHISTA GIANNI TONELLI, ORA DEPUTATO: DOVE SONO ORA I POLITICI CHE HANNO ATTACCATO STEFANO? – VIDEO

 

 

 

 

LE DICHIARAZIONI DEI POLITICI SU STEFANO CUCCHI

CASO CUCCHI, SALVINI: "LA SORELLA SI DOVREBBE VERGOGNARE, FA SCHIFO"

Da www.adnkronos.com (5 GENNAIO 2016)

 

"Ilaria Cucchi? Capisco il dolore di una sorella che ha perso il fratello, ma mi fa schifo. E’ un post che mi fa schifo. Mi ricorda tanto il documento contro il commissario Calabresi". Lo dice Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, a La Zanzara su Radio 24, parlando della foto del carabiniere indagato per la morte di Stefano Cucchi, pubblicata da Ilaria Cucchi sul suo profilo Facebook.

 

 

il baciamano del carabiniere alla sorella di cucchi

"La sorella di Cucchi – sottolinea Salvini – si deve vergognare. La storia dovrebbe insegnare. Qualcuno nel passato fece un documento pubblico, erano intellettuali sdegnati contro un commissario di polizia che poi fu assassinato. I carabinieri possono tranquillamente mettere una foto in costume da bagno sulla pagina di Facebook. O un carabiniere non può andare al mare? E’ assolutamente vergognoso. I legali fanno bene a querelare la signora e lei dovrebbe chiedere scusa".

UN CARABINIERE BACIA LA MANO A ILARIA CUCCHI

 

"Io sto sempre e comunque con polizia e carabinieri - dice ancora il leader leghista - Se l'un per cento sbaglia deve pagare, anche il doppio. Però mi sembra difficile pensare che ci siano poliziotti o carabinieri che hanno pestato per il gusto di farlo".

 

CASO CUCCHI, SALVINI NON SI SCUSA: “QUESTO TESTIMONIA CHE LA DROGA FA MALE”

ILARIA CUCCHI CON IL SUO AVVOCATO FABIO ANSELMO

Stefano Rizzuti per www.fanpage.it

 

ilaria stefano cucchi

Il leader della Lega, Matteo Salvini, non si scusa con la famiglia Cucchi neanche dopo la sentenza che ha condannato due carabinieri per omicidio preterintenzionale per la morte di Stefano Cucchi. A Bologna il leader leghista ha uno scambio di battute con il cronista di Fanpage.it sulla morte di Stefano Cucchi e risponde sostenendo, in sintesi, di non avere nulla per cui scusarsi, in riferimento alle sue frasi del passato sul caso. Non solo, perché il leader leghista afferma anche: “Sono vicinissimo alla famiglia, la sorella l’ho invitata al Viminale. Se qualcuno ha usato violenza ha sbagliato e pagherà. Questo testimonia che la droga fa male, sempre e comunque. E io combatto la droga in ogni piazza”.

STEFANO ILARIA CUCCHIgianni tonelli matteo salvini

 

Salvini parte negando di dovere delle scuse a Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. “Perché? Io ho ucciso qualcuno?”. La sorella aveva chiesto delle scuse. Ma l’ex ministro dell’Interno replica: “Io ho invitato la sorella al Viminale. In Italia chi sbaglia paga. Punto. Però non posso chiedere scusa per eventuali errori altrui”. Ancora, il leader leghista risponde al cronista che gli ricorda di aver affermato che a suo parere i carabinieri non si divertivano a pestare gente: “Se qualcuno l’ha fatto – risponde – ha sbagliato e pagherà”.

ilaria cucchi

 

Salvini: questo testimonia che la droga fa male

Tornando sulle scuse, Salvini non risponde: “Devo chiedere scusa anche per il buco nell’ozono? Io ripeto tutto quello che ho detto”. E poi sottolinea: “Sono vicinissimo alla famiglia, la sorella l’ho invitata al Viminale. Se qualcuno ha usato violenza ha sbagliato e pagherà. Questo testimonia che la droga fa male, sempre e comunque. E io combatto la droga in ogni piazza”. Ma la sentenza di oggi certifica che a uccidere Stefano Cucchi siano state le botte e non la droga: “Condanno e sono vicino. Per quello che mi riguarda, da senatore e da papà combatterò la droga in ogni angolo d’Italia. Ma questo almeno lo posso dire? Posso dire che sono contro ogni genere di ogni spaccio di droga?”.

 

Salvini e l'invito a incontrare Ilaria Cucchi

Il leader leghista, evidentemente infastidito, replica ancora alla domanda su quale sia la motivazione per cui mette in relazione la morte di Cucchi con la droga: “Ha sentito cosa ho risposto? Si vede che sono io a non spiegarmi. Lo faccio lentamente: se qualcuno ha sbagliato paga. In divisa o non in divisa. La sorella l’avrei incontrata e la incontrerei volentieri. Punto. Sono contro lo spaccio di droga sempre e comunque. Punto. Posso dirlo o le dà fastidio?”.

 

 

 

 

 

ILARIA CUCCHI A CIRCO MASSIMO: "PRONTA A DENUNCIARE SALVINI. MIO FRATELLO NON È MORTO DI DROGA"

Da "Circo Massimo - Radio Capital"

COPERTINA DI LEGGO CON ILARIA CUCCHI

 

Commentando la sentenza di condanna per i carabinieri ritenuti responsabili della morte di Stefano Cucchi, il leader leghista Matteo Salvini ha detto che rispetta la famiglia ma il caso "dimostra che la droga fa male". "Che c'entra la droga? Salvini perde sempre l'occasione per stare zitto", ribatte Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, in diretta a Circo Massimo, su Radio Capital, "Anch'io da madre sono contro la droga, ma Stefano non è morto di droga. Contro questo pregiudizio e contro questi personaggi ci siamo dovuti battere per anni. Tanti di questi personaggi sono stati chiamati a rispondere in un'aula di giustizia, e non escludo che il prossimo possa essere proprio Salvini".

LE PAROLE DI SALVINI SU ILARIA CUCCHI

 

I due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro sono stati condannati ieri in primo grado a 12 anni per omicidio preterintenzionale nel processo per la morte di Stefano Cucchi. La sentenza è arrivata dopo dieci anni. Il reato contestato: omicidio colposo. Francesco Tedesco, che denunciò il pestaggio, imputato al processo, è stato condannato a due anni e sei mesi per falso ed assolto dall'accusa di omicidio.  Il maresciallo Mandolini, condannato a tre anni 8 mesi per falso, assolto dalla calunnia. Accuse prescritte per 4 medici e una assoluzione.

 

stefano cucchi

 

 

 

 

CUCCHI, LA SORELLA ILARIA: "VALUTIAMO QUERELA CONTRO SALVINI" | I GENITORI: "A STEFANO AVEVAMO PROMESSO GIUSTIZIA"

Da www.tgcom24.mediaset.it

 

"Che c'entra la droga? Salvini perde sempre l'occasione per stare zitto". Così Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ribatte al leader leghista che, dopo la sentenza emessa giovedì, ha detto che il caso "dimostra che la droga fa male". "Stefano non è morto di droga - ha detto Ilaria -. Contro questi personaggi ci siamo dovuti battere per anni. Tanti sono stati chiamati a rispondere in un'aula di giustizia e non escludo che il prossimo possa essere Salvini".

 

STEFANO CUCCHI E LA SORELLA ILARIA matteo salvini gianni tonelli

I genitori di Cucchi: "Avanti per la verità, lo giurammo a Stefano" "Andremo sempre avanti. Lo abbiamo giurato davanti a quel corpo martoriato. A Stefano abbiamo promesso di andare avanti per avere verità e giustizia. Questo è il primo passo e andremo avanti fino alla fine". Così i genitori di Stefano Cucchi, Rita e Giovanni, subito dopo la sentenza che ha riconosciuto l'omicidio preterintenzionale del giovane pestato dopo l'arresto nel 2009 e condannato, a vario titolo, quattro carabinieri.

 

CASO CUCCHI, IL DEPUTATO LEGHISTA TONELLI NON SI SCUSA: “ASPETTIAMO LE MOTIVAZIONI”

Stefano Rizzuti per www.fanpage.it

 

Il corpo di Stefano Cucchi

Neanche dopo la sentenza sul caso Cucchi, con la condanna a 12 anni per omicidio preterintenzionale per due carabinieri, arrivano le scuse di Gianni Tonelli, ex segretario del Sindacato autonomo di polizia e ora deputato della Lega, nei confronti della famiglia e della sorella di Stefano, Ilaria Cucchi. Intercettato dalle telecamere di Fanpage.it a Bologna, Tonelli non chiede scusa per le sue affermazioni sulla morte di Stefano Cucchi, così come non l'ha fatto Matteo Salvini, leader del Carroccio.

GIANNI TONELLI

 

Tempo fa, infatti, l’ex segretario del Sindacato autonomo di polizia, aveva dichiarato, parlando della morte di Cucchi: “Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze”. E aveva anche parlato di responsabilità di “chi abusa di alcol e droga”.

 

maresciallo roberto mandolini caso cucchi

Tonelli è diventato deputato della Lega, ma la sua posizione sul caso Cucchi non sembra cambiare più di tanto, neanche dopo la sentenza della Corte d’assise di Roma in primo grado. Tonelli afferma di non aver mai messo in dubbio che Cucchi fosse morto per le botte ricevute e riferendosi alle sue vecchie dichiarazioni spiega: “Lei deve vedere quello che c’è scritto nella commissione bicamerale di inchiesta presieduta da Ignazio Marino e nelle perizie che sono agli atti”. Secondo il deputato leghista, tutti quegli atti “vanno in una certa direzione”.

 

francesco tedesco all'udienza del processo sulla morte di stefano cucchi 5

Tonelli ritiene di non dover chiedere scusa alla famiglia Cucchi: “No, assolutamente”. E spiega il perché: “Io semplicemente ho parlato per voce di sentenze”. Sentenze passate e lontane nel tempo, diverse da quella di oggi. Che, però, ci tiene a sottolineare Tonelli, “non è in giudicato”. Ovvero, non è definitiva, trattandosi di una sentenza di primo grado. Per il deputato leghista ora “staremo a vedere”. Una frase che sembra voler dire che il secondo grado, a suo parere, potrebbe ribaltare la decisione dei giudici: “È in giudicato?”, chiede ancora riferendosi alla sentenza di oggi. Di cui, afferma ancora, “voglio vedere le motivazioni”.

LA STRETTA DI MANO TRA FRANCESCO TEDESCO E ILARIA CUCCHI

 

gianni tonelli

Tonelli ritiene di aver sempre aspettato le sentenze in passato, prima di parlare del caso. In realtà si riferisce a sentenze precedenti, del primo processo Cucchi. Infatti spiega: “Io ho parlato di quella volta là. La mia dichiarazione è datata 31 ottobre 2014, il giorno della sentenza dell’appello”. E, per questo, ribadisce: “Io ho parlato per voci di sentenza”. Infine, al cronista che gli chiede se crede di poter restare a fare il deputato, Tonelli replica lasciando intuire di non avere dubbi e di ritenere che non debba scusarsi con la famiglia Cucchi né dimettersi dalla sua carica per quelle affermazioni.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...