debora pelamatti max pezzali

“SE SEI AMICO DI UNA DONNA NON CI COMBINERAI MAI NIENTE. QUELLO CHE CANTAVA MAX PEZZALI NE “LA REGOLA DELL'AMICO” CON ME NON HA FUNZIONATO” - DEBORA PELAMATTI, LA MOGLIE DEL CANTANTE, RIVELA COME SI SONO INNAMORATI DOPO 26 ANNI DI AMICIZIA: “ERO FIDANZATA CON UN “BAD BOY” CHE MI TRADIVA E MAX MI AFFRONTÒ DICENDOMI CHE MI AMAVA E PREFERIVA NON VEDERMI PIÙ. DOPO TRE GIORNI CHE NON LO SENTIVO, HO AVUTO UN ATTACCO DI PANICO IN PIENA NOTTE E SONO SCAPPATA DA LUI IN PIGIAMA. MI ASPETTAVO UNA SCENA DA FILM E INVECE…” - VIDEO

 

Ida Di Grazia per "www.leggo.it"

 

debora pelamatti e max pezzali 9

Debora Pelamatti, moglie di Max Pezzali: «La regola dell’amico? Con me non ha funzionato». La coppia vive a Pavia, città d’origine del cantautore, in una casa di campagna e prima di innamorarsi Debora e Max sono stati a lungo amici.

Sposati da tre anni Debora Pelamatti e Max Pezzali - ex cantante degli 883, gruppo fondato insieme all'amico Mauro Repetto nel 1991 e solista dal 2004  - si sono conosciuti più di 26 anni fa. 

 

«Era il 1995 quando ho conosciuto Max – racconta a Leggo Debora - mi ero iscritta all’università di Pavia e alcuni amici ci hanno presentato. Qualche giorno dopo uno di loro mi ha chiesto se avevo piacere a rivederlo e da lì è iniziata la nostra bellissima amicizia»

 

debora pelamatti

Nel ’95 Pezzali con gli 883 era già famosissimo. Aveva pubblicato due album di successo: Hanno ucciso l'Uomo Ragno e Nord sud ovest est che vinse anche il Festivalbar nel 1993, non era intimorita?

«In realtà no. Max è esattamente come lo vedi: empatico, semplice, non ho mai avuto la sensazione di stare con una celebrità inavvicinabile. Mi ha sempre fatta sentire parte della sua vita e dei suoi affetti».

 

Dopo tanti anni di amicizia, cosa ha fatto scattare la scintilla?

«All’epoca ero fidanzata con un “bad boy” , il classico ragazzaccio viziato e stupido che mi tradiva continuamente. I miei amici, Max compreso, non lo vedevano di buon occhio e quando partivo con lui nascondevo loro la verità. Un giorno Max, dopo aver scoperto le mie bugie, mi affrontò dicendo: “Se un amico ti dà dei consigli forse qualcuno potresti ascoltarlo, visto che così non è preferisco non vederti più, mi spiace che ti butti via così” e poi dichiarò il suo amore per me. Non gli ho creduto. Dopo tre giorni che non lo sentivo però, mi sono svegliata nel cuore della notte, ho avuto come un attacco di panico, ho riflettuto sulle sue parole e ho capito che aveva ragione su tutto».

 

debora pelamatti e max pezzali 7

E poi?

«Era la notte del 6 gennaio, mi sono infilata gli stivali, non ho tolto nemmeno il pigiama e sono corsa a casa sua alle tre. Non mi rispondeva, verso le 4 ha aperto la porta e gli ho detto che l’amavo. Mi aspettavo una scena da film e invece …  mi ha fatto entrare a casa e ha chiesto se volevo dormire lì, però mi ha messa in un’altra stanza. Mi sono addormentata, la mattina era in cucina parlava di tutto, persino dell’Inter ma evitava l’argomento, poi dopo mezz’ora mi chiede se fossi stata ubriaca… io sono astemia, e gli ho confermato che l’amavo ci siamo baciati e non me ne sono andata più via».

 

debora pelamatti e max pezzali 8

E addio alla “Regola dell’amico” (Brano icona degli 883). Qual è la vostra canzone?

«Effettivamente con me non ha funzionato (ride ndr). “Sembro matto” è la canzone che racconta la nostra storia, ma anche “L’Universo tranne noi”, ci rappresenta, perché è un testo che mi ha regalato durante una delle nostre cene…sono scoppiata a piangere».

debora pelamatti e max pezzali 6

 

Vivete a Pavia ma avete una casa a Roma che ha ispirato anche una canzone in cui si parla persino dei cinghiali, vero?

«‘Chissà se stasera incontro il mio amico cinghiale ... Che non è un soprannome è proprio l'animale’-  (canta Debora ndr)- Si chiama “in questa città”, racconta Roma in un modo così naturale, che gli stessi romani sono rimasti colpiti. E’ uno dei talenti di Max, raccontare tutto quello che gli succede in un modo così speciale che tutti possono trovare un pezzo di se stessi…a volte pure troppo! Spesso gli dico “magari non dire proprio tutto"».

debora pelamatti e max pezzali 3

 

Pur seguendolo molto spesso nei vari Tour non ha mai lasciato il suo lavoro di legale aziendale

«Già. Ho sempre voluto mantenere la mia identità e indipendenza economica e non rinuncerei mai al lavoro per il quale ho studiato tanto, lui l’apprezza molto. Di 46 date lo scorso anno ne ho fatte 36, lo seguo il più possibile perché ha bisogno dei suoi affetti, ma non sarò mai una che “segue il marito” come lavoro».

 

A proposito di Tour: a luglio Max Pezzali sarà a San Siro, come vi state preparando?

debora pelamatti e max pezzali 4

«Il 15 e il 16 luglio 2022, non vede l’ora!  Era già stato rinviato causa Covid, ma appena sono stati messi in vendita i biglietti c’è stato sold out, era stupito. Max come tanti artisti ha sofferto molto non poter fare il suo lavoro e speriamo che il tour sia l’inizio del ritorno alla normalità».

 

Come avete affrontato la pandemia?

«In realtà siamo due casalinghi, quando ci invitano alle cene diciamo “Nooooooo”. Abbiamo fatto maratone di serie tv incredibili, qui vicino c’è il parco del Ticino ne abbiamo approfittato per passeggiare in mezzo alla natura, abbiamo visto i cervi, e Max ha imparato a cucinare le torte, chiamava mia sorella e mia nipote per le ricette».

 

Nel 2015 Pezzali è stato giudice a The Voice insieme a Raffaella Carrà, l’ha conosciuta?

debora pelamatti e max pezzali 2

«Sì con lui c’erano anche Emis Killa e Dolcenera, è stata un’esperienza stupenda. Per Max ovviamente era tutto normale, ma per me era emozionante trovarmi nell’olimpo dei grandi. La Carrà era bellissima, ma non solo in senso estetico, aveva un’aurea magnetica e poi sia lei che Fiorello prima, hanno detto: “Ammazza Max ma com’è bella, ma come hai fatto?” Mi sono sentita estremamente lusingata. Non le ho mai chiesto una foto perché mi vergognavo, però era disponibile con tutti, non si è mai data arie. È una cosa che ho notato spesso tra i grandi: l’umiltà. Vasco, Eros, Max solo per citarne alcuni, ti fanno sentire parte della loro vita, sembrano non rendersi conto della loro grandezza e ti senti a tuo agio. Credo sia prerogativa solo di chi non ha nulla da dimostrare perché è tutto così palese».

debora pelamatti e max pezzali 15debora pelamatti e max pezzali 14max pezzali debora pelamattidebora pelamatti e max pezzali 13debora pelamatti e max pezzali 1debora pelamatti e max pezzali 10debora pelamatti e max pezzali 11debora pelamatti e max pezzali 12debora pelamatti e max pezzali 16

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…