modi putin biden

MA CHE MODI SONO? IL MOTIVO PER CUI L'INDIA NON CONDANNA LA GUERRA DI PUTIN ALL'UCRAINA E’ CHE LA RUSSIA È IL PRINCIPALE FORNITORE DI ARMI DI DELHI. MA IL PREMIER MODI SEGUE LA POLITICA DEI DUE FORNI E SPERA DI NON ALLONTANARE TROPPO GLI STATI UNITI, ALLEATO ECONOMICO E STRATEGICO CONTRO LA MINACCIA CINESE. L'IMPORT DI ARMAMENTI AMERICANI È PASSATO DA ZERO A 20 MILIARDI NEGLI ULTIMI DIECI ANNI MA BIDEN HA DELUSO L'INDIA CON LA RITIRATA DA KABUL...

Carlo Pizzati per repubblica.it

 

PUTIN - MODI - XI JINPING

Come un incerto acrobata su una corda non abbastanza tesa, l’India tenta di salvaguardare un legame storico e l’importante fornitura d’armi dalla Russia, ma, al contempo, spera di non allontanare troppo gli Stati Uniti, nuovo alleato economico e strategico nell’affrontare la minaccia cinese che da due anni spinge da nord con continui scontri sull’Himalaya.

 

 

Gioco pericoloso e complesso, quello che il governo di Narendra Modi affronta in un coacervo di antiche alleanze, nuove speranze, armi, economia che cresce meno del previsto e importanti elezioni in alcuni Stati indiani. Aggiungiamo poi il destino di 2000 indiani in fuga da Kharkiv, che Mosca dice essere ostaggio degli ucraini e Kiev sostiene siano invece sequestrati dai russi.

putin modi

 

 

Lo shock per l’Occidente è arrivato quando l’India si è astenuta dal condannare l’invasione russa al Consiglio di Sicurezza dell’Onu e si è di nuovo astenuta, con altri 13 Paesi del Sud globale, dal condannare la guerra presso il Consiglio dei Diritti Umani. Il Dipartimento di Stato americano si è lasciato scappare “per errore” un dispaccio diplomatico molto critico, subito ritirato, ma reso pubblico: “Continuare ad astenersi per chiedere che ci sia il dialogo non è neutralità, vi mette nel campo della Russia, l’aggressore in questo conflitto”.

modi biden

 

 

Perché l’India mette in gioco il suo crescente rapporto con gli Stati Uniti? Le spese militari con gli Usa sono passate da 0 a 20 miliardi di dollari in questi ultimi dieci anni. Il filoamericanismo è in continua crescita. Da quando ci fu lo tsunami del 2004, l’India è uno dei quattro puntelli del Quadrilatero (Quad), assieme ad Australia, Giappone e America, promettente patto di contenimento all’espansione cinese nel Pacifico. Perché alienare i nuovi partner?

 

C’entrano Richard Nixon, Henry Kissinger, il Pakistan, il Bangladesh, l’arsenale bellico e una consegna di un sistema di difesa missilistico da 5,4 miliardi di dollari.

 

narendra modi e boris johnson 6

Prima la Storia: quando l’India fronteggiò il Pakistan nella guerra del Bangladesh del 1971, la Casa Bianca si schierò con il Pakistan, sguinzagliando una portaerei nel Golfo del Bengala per intimorire l’espansionismo indiano. I britannici piazzarono navi nel Mar d’Arabia, mentre a nord, d’accordo con Nixon e Kissinger, la Cina ammassava truppe minacciose. Fu Leonid Brezhnev a rompere l’accerchiamento inviando un sottomarino sovietico da Vladivostok per far capire agli americani che non potevano intervenire, e aumentando le truppe al confine con la Cina. L’India vinse. All’epoca, Delhi guidava i Paesi non-allineati, scivolando sempre più verso la sfera sovietica. Da allora, la Russia è il principale fornitore d’armi in India: la dipendenza dalle importazioni da Mosca varia ancor oggi tra il 50 e l’80 per cento, un legame dovuto anche alla manutenzione del vecchio arsenale sovietico, suggellato da un sodalizio nelle sedi internazionali dove, ad esempio, la Russia votò a favore dei test nucleari indiani degli anni Novanta.

 

 

narendra modi e mario draghi 3

Da quando è al potere, Modi ha incontrato Putin più di 20 volte. Entrambi sono l’esempio di un “nazionalismo muscolare” populista che finora ha avuto fin troppa fortuna. Inoltre, se da un lato Modi si stringe in un abbraccio occidentale con il Quad, dall’altro, va a letteralmente a braccetto con Putin nella Shanghai Cooperation Organization (dominata da Russia e Cina) e nel BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), organizzazione che punta a un mondo multipolare, ovvero all’indebolimento della supremazia americana.

 

narendra modi 2

L’America ha deluso l’India con la ritirata dall’Afghanistan, dove Modi aveva investito miliardi in infrastrutture. I buoni rapporti della Russia con il regime talebano possono aiutare Modi a recuperare quanto speso. Ma la Casa Bianca fa notare che il giorno dell’invasione dell’Ucraina il premier pachistano Imran Khan, acerrimo nemico di Modi, atterrava a Mosca. Alleanze mobili, anche lì.

 

Cosa più importante, se l’India si schierasse con l’Occidente, la Russia, con pretesti burocratici, potrebbe ritardare la consegna del moderno sistema missilistico s-400 in grado di contenere le spinte cinesi a nord, che invece Mosca ha iniziato a recapitare a dicembre.

 

Ed è anche per questo che molti dei sostenitori di Modi fanno il tifo per questi funambolismi diplomatici. Si teme il rischio che la Russia si avvicini troppo alla Cina. Un’asse Putin-Xi sarebbe fatale nel caso in cui la Cina facesse una “mossa ucraina” nell’Himalaya, dove accampa motivazioni pericolosamente simili a quelle del despota russo verso l’Ucraina: legami storici, collegamenti etnici, rischio di minacce dallo Stato confinante.

narendra modi

 

E c’è pure un motivo elettorale. Sulla posizione filorussa, il partito conservatore al potere, il Bjp, si trova oggi, per rarissima coincidenza, allineato con la posizione del Partito comunista indiano (marxista), cosa che lo potrebbe avvantaggiare nelle tornate elettorali del 2022. Si sta votando in questi giorni nel popoloso Uttar Pradesh, dove la politica di investimento nelle Forze armate indiane del Bjp di Modi trova ora una giustificazione nel contesto bellico globale.

 

Il nazionalismo muscolare se ne avvantaggia. E l’India acrobatica, attenta al potere occidentale, ma tentata dalla voglia multipolare, resta lassù a scrutare la mappa, in bilico, aspettando di capire dov’è più utile cascare in questa nuova era geopolitica nata dall’invasione russa dell’Ucraina.

narendra modi e boris johnson 1NARENDRA MODI EMMANUEL MACRON

 

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…