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Nika, una donna russa, è morta tragicamente lo stesso giorno in cui si è ricongiunta con il marito cinese dopo tre anni di lontananza a causa del Covid: si è ammalata dopo il loro incontro, secondo quanto riferito dal marito Ouyang, 38 anni.
«Abbiamo pianto e ci siamo abbracciati per cinque minuti - ha dichiarato al South China Morning Post, parlando di quando sono riusciti a incontrarsi - Ero felice, estremamente felice. Tuttavia, è accaduta una tragedia mentre tornavamo a casa».
Ha raccontato che mentre viaggiavano per strada, Nika ha improvvisamente iniziato a respirare con difficoltà e lui l'ha portata di corsa in un ospedale vicino.
Secondo quanto riferito, la donna Ha subito un arresto cardiaco dovuto a un'embolia polmonare e che al marito è stato detto che non ci sarebbero state speranze.
Ma l’uomo non ha accettato la diagnosi e l'ha portata in un ospedale più grande a Nanning, a circa 90 miglia di distanza.
«Era in coma dopo la comparsa dei sintomi. Non ha detto una parola - ha dichiarato, per poi aggiungere che Nika era una persona gentile e che non vedevano l'ora di avere un futuro insieme - Mi sentivo tranquillo con lei, ho imparato molto da lei. Stavamo pensando al nostro futuro. Ci siamo detti che avremmo dovuto lavorare sodo per vivere insieme, in Russia o in Cina».
La donna, che ha sofferto di problemi di salute per gran parte della sua vita, pare abbia avuto l'embolia a causa del lungo volo verso la Cina. Ora gli organi di Nika sono stati donati a quattro persone in Cina. La storia di Nika è stata condivisa sui social media cinesi e la donna è stata elogiata per aver donato gli organi.
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