vladimir putin esercito russo

MA QUALE TREGUA, PUTIN PREPARA UN NUOVO ASSALTO A KIEV – LA RUSSIA STA AMMASSANDO 150-200 MILA UOMINI PER UNA NUOVA OFFENSIVA SU VASTA SCALA CHE POTREBBE PARTIRE A GENNAIO, CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE LA CAPITALE UCRAINA – SUI SOCIAL RUSSI SI OFFRONO ALTI SALARI PER TROVARE MANOVALANZA DISPOSTA A SCAVARE TRINCEE – PUTIN TORNA A PARLARE IN PUBBLICO: “IL PIANO DELL’OCCIDENTE PER DISTRUGGERCI È FALLITO”. PER RIBALTARE LA SITUAZIONE SUL CAMPO, "MAD VLAD" HA BISOGNO DISPERATO DELL'AIUTO MILITARE DI LUKASHENKO...

1 – IL CREMLINO AMMASSA 200MILA UOMINI “PREPARANO UN SECONDO ATTACCO A KIEV”

Estratto dell’articolo di Luigi Guelpa per “il Giornale”

 

militari russi in ucraina

L'inverno ormai è arrivato, e sono le strategie a prendere in parte il sopravvento sulle manovre di campo. La Russia sta ammassando truppe e armi (si parla di 150-200mila uomini) per una nuova grande offensiva e sui social offre inoltre alti salari per trovare manovalanza disposta a scavare trincee e costruire fortificazioni. Un attacco su vasta scala dal Donbass, da Sud, o anche dalla Bielorussia, potrebbe essere sferrato già a gennaio. È il quadro che emerge dopo il briefing tra il presidente Zelensky e i suoi ufficiali.

 

ESERCITO RUSSO IN UCRAINA

Le truppe di Mosca punteranno a respingere le forze ucraine e starebbero persino organizzando un secondo tentativo per prendere Kiev. Non solo, dopo la controffensiva nelle direzioni di Kherson e Kharkiv, la leadership militare e politica russa ha modificato i suoi piani operativi e sta facendo di tutto per coinvolgere Lukashenko nella partita e avere uomini a sufficienza per arrivare nella capitale.

 

Nel breve termine, gli sforzi principali si concentreranno quindi nello stabilire il controllo di Donetsk e Luhansk. «Per garantire un vantaggio in termini di armi ed equipaggiamenti al fronte, Mosca sta incrementando la produzione bellica a livello nazionale e finalizzando accordi di fornitura con altri Paesi», rivela il comandante Oleksiy Gromov, mentre il capo delle forze armate Valery Zaluzhny aggiunge: «Capite che non è pensabile una tregua natalizia. Mi fido dei miei generali, ma dall'inizio della guerra ne ho licenziati dieci perché non erano all'altezza. Un altro si è suicidato». Vale la pena ricordare che l'efficacia dei sistemi di difesa aerea dell'Ucraina è aumentata dal 50% all'inizio della guerra all'80% a dicembre.

 

vladimir putin brinda con lo champagne e parla della guerra 1

La Bielorussia, come accennato, ha avviato un'ispezione improvvisa per verificare la prontezza operativa delle proprie forze. Esercitazioni sarebbero in corso nel Nord Ovest del Paese, lontano dal confine ucraino. La Russia ha inoltre recentemente dispiegato in Bielorussia unità extra di riservisti mobilitati. È quanto viene spiegato nel rapporto quotidiano dell'MI6 britannico, che conferma anche come il ministero della Difesa russo abbia caricato un missile balistico Yars in un sito nella regione di Kaluga, a Sud-Est di Mosca.

 

vladimir putin brinda con lo champagne e parla della guerra 2

L'installazione del razzo intercontinentale potrebbe essere la risposta a Washington, che starebbe finalizzando una fornitura di Patriot all'Ucraina. Notizia quest' ultima che è stata commentata dalla portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, più che mai convinta che «gli Usa sono diventati parte del conflitto ucraino e non potranno sottrarsi al coinvolgimento nel terrore scatenato da Kiev».

 

Ieri sul conflitto è tornato a parlare anche Putin, focalizzando il suo intervento sulla situazione economica nel Paese.

«Stanno tentando in ogni modo di metterci in ginocchio, ma le finanze russe restano resilienti e il piano di distruggere la nostra economia è fallito». […]

 

 

2 – PUTIN TENTA DI RASSICURARE IL PAESE "IL PIANO PER DISTRUGGERCI È FALLITO"

Giuseppe Agliastro per “La Stampa”

 

aleksandr lukashenko vladimir putin

Promesse alla popolazione, accuse all'Occidente e la volontà di apparire con lo sguardo sempre più rivolto verso est. Si può sintetizzare così il discorso che Vladimir Putin ha pronunciato ieri al Consiglio nazionale per lo sviluppo strategico. Un intervento in cui non sono mancate retorica e propaganda, a partire dalla dichiarazione secondo cui le regioni ucraine che Mosca si è annessa illegalmente «diventeranno un tutt' uno» con la Russia.

 

putin si aggrappa alla sedia durante l incontro con lukashenko

Ma il discorso di Putin davanti alle telecamere era dedicato in buona parte a temi economici. Il presidente russo ha puntato il dito contro i Paesi occidentali affermando che stiano conducendo «una guerra economica» contro la Russia, ma che «hanno fallito». Nel mirino ci sono ovviamente le sanzioni occidentali, alle quali Putin ha detto che Mosca risponderà rafforzando l'interscambio con «altri partner più promettenti nelle regioni in crescita dell'economia globale» e aumentando le forniture di gas «verso Est», e quindi prima di tutto verso la Cina, «fino a 48 miliardi di metri cubi entro il 2025 e fino a 88 miliardi entro il 2030».

 

BOMBARDAMENTI A KIEV

Mosca e Pechino rinforzano da anni la loro relazione, che però secondo molti analisti vede la Cina come partner più forte. Secondo il Wall Street Journal, dal 2014 - anno in cui la Russia si è attirata le prime sanzioni occidentali a causa della guerra nel Donbass e dell'annessione illegale della Crimea - l'interscambio tra i due Paesi è salito da 95,3 a 146,9 miliardi di dollari e quest' anno potrebbe raggiungere i 200 miliardi.

 

Putin ha inoltre ribadito che intende realizzare un hub del gas in Turchia nei prossimi anni e che «nei prossimi mesi» può essere realizzata una «piattaforma elettronica» dove determinare «il prezzo finale per i consumatori europei». Nel classico dilemma tra burro e cannoni, Putin pare aver scelto entrambi. Almeno a parole e davanti alle telecamere.

 

BOMBARDAMENTI A KIEV

Nelle stesse ore il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha detto che Kiev si aspetta «una grande offensiva a gennaio». L'aggressione all'Ucraina costa cara alle casse dello Stato e - secondo Reuters - la Russia prevede di spendere quasi un terzo del bilancio del prossimo anno. Eppure in tv Putin ha chiesto al governo di far crescere i salari e ridurre la povertà. Come riuscirci, in un momento in cui l'economia non gira di certo al massimo, è un problema dell'esecutivo. Sarà un caso, ma non manca molto al 2024, quando in Russia si svolgeranno nuove elezioni presidenziali.

 

BOMBARDAMENTI A KIEV BOMBARDAMENTI A KIEV

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…