scuola mascherina

MASCHERINE, FINESTRE APERTE, DISTANZIAMENTO E GREEN PASS PER IL PERSONALE SCOLASTICO: IL PIANO DEL GOVERNO PER IL RIENTRO IN CLASSE - OGGI IL MINISTRO BIANCHI LO ESPORRA' IN PARLAMENTO, LA MISURA PRINCIPALE RESTA LA MASCHERINA, INDISPENSABILE AL BANCO, "FORTEMENTE RACCOMANDATA IN OGNI SITUAZIONE", VACCINATI E NON - IN ARRIVO ANCHE LA PIATTAFORMA DEL MINISTERO PER IL CONTROLLO DEI GREEN PASS DA PARTE DEI PRESIDI...

Gianna Fregonara per il “Corriere della Sera”

 

GREEN PASS SCUOLA

Green pass, mascherine, finestre aperte e distanziamento un po’ più flessibile dell’anno scorso. E professori per la maggior parte in classe già dai primi giorni. Comincia così la scuola nel terzo anno scolastico della pandemia. Le misure di sicurezza sono sostanzialmente confermate, anche se c’è il vaccino. La sfida: non tornare in Dad.

 

Oggi il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi in Parlamento esporrà il piano per il rientro in classe in sicurezza sul quale ha lavorato tutta l’estate. La misura principale di difesa dal virus resta la mascherina: «Al banco la mascherina chirurgica è indispensabile laddove non sia possibile il distanziamento di un metro, è fortemente raccomandata in ogni situazione». Nei corridoi, in mensa, nei bagni e negli ambienti chiusi. Al banco, se distanziati e fermi, si potrà cambiarla e mettere una mascherina di stoffa più sopportabile soprattutto per i lunghi periodi.

 

GREEN PASS SCUOLA

La possibilità di cui hanno parlato giovedì scorso i ministri Bianchi e Speranza di togliere la mascherina al banco nelle classi in cui tutti sono vaccinati, cioè eventualmente solo in terza media e alle superiori, per ora non c’è. Le linee guida sono in corso di elaborazione con il ministero della Salute e il garante della privacy, ma non sono attese prima della fine del mese. La proposta lanciata dal ministro Bianchi finora ha raccolto più dubbi che speranze: dai presidi, dai genitori e anche dagli esperti della pandemia che invitano alla cautela. Guido Rasi, consulente del generale Figliuolo frena: «Aspettare qualche dato in più non sarebbe male».

 

GREEN PASS SCUOLA.

Per quanto riguarda l’obbligo di green pass per gli insegnanti e il personale è in arrivo la piattaforma del ministero per il controllo automatico da parte dei presidi. Bianchi l’ha promessa entro il 13 settembre, giorno di inizio scuola in dieci regioni. Elaborata da Sogei, permetterà di incrociare i dati sulle vaccinazioni con quelli dei professori assegnati ad ogni istituto. Il preside dovrà chiedere il green pass soltanto a coloro che non sono in regola. Se non hanno il green pass non potranno entrare a scuola e saranno considerati assenti ingiustificati: alla quinta assenza, anche non consecutiva, saranno sospesi da incarico e stipendio. Non è invece previsto alcun obbligo di green pass per gli studenti, neppure per i più grandi. Sull’obbligo di vaccinazione per gli insegnanti Bianchi ha detto che si «prenderanno tutte le misure che serviranno», ma la decisione sarà collegiale del governo.

 

GREEN PASS SCUOLA.

Il distanziamento di un metro è diventato per questo anno scolastico una misura più flessibile: se non è possibile mantenerla, si potranno mettere i banchi un po’ più vicini purché si tenga sempre la mascherina chirurgica e si applichino tutte le altre regole di precauzione. Compresa quella che impone di tenere le finestre aperte per cambiare l’aria: soltanto alcune scuole hanno approfittato dei fondi messi a disposizione dal governo per acquistare filtri o altri dispositivi. Per la maggior parte, la corrente d’aria consigliata dal Cts resta l’unica misura al momento attuabile per areare i locali.

 

SCUOLA MASCHERINA 2

In tutte le grandi città, gli studenti delle scuole superiori faranno i turni, in ingresso e uscita. Servono per ridurre gli assembramenti sui bus e sui treni. Dal 13 settembre sarà sperimentata una piattaforma che permetterà ai presidi di seguire i flussi dei propri studenti sui mezzi pubblici.

 

Riaprono anche le mense, dove sono raccomandati turni e distanziamento ai tavoli visto che per mangiare bisogna togliere la mascherina. Riprenderà anche l’educazione fisica in palestra o, meglio, all’aperto. Si fa ginnastica senza mascherina ma niente sport di gruppo o di contatto e distanziamento di due metri se si è all’interno.

 

SCUOLA MASCHERINA

La gestione dei contagi in classe è affidata alla Asl. Le regole del protocollo prevedono che ci sia una quarantena di 10 giorni per i non vaccinati e di 7 per i vaccinati, alla fine della quale, previo tampone e certificazione, si possa tornare in classe. È una delle norme più contestate perché obbligherebbe alla didattica mista per i tre giorni in cui i vaccinati sono in classe e gli altri no. Germania e Francia hanno già notevolmente alleggerito le misure di isolamento in caso di contagio in classe.

 

scuola

Sono quasi 60mila le assunzioni in ruolo già fatte e centomila incarichi annuali sono stati assegnati prima dell’inizio dell’anno scolastico. Bianchi è ad un passo dal traguardo che si era dato a maggio: 70mila nuovi prof e maestre di ruolo per l’inizio della scuola. Una parte vengono dalle graduatorie a esaurimento, oltre 25mila dal concorso straordinario voluto dall’ex ministra Lucia Azzolina che si è concluso in primavera, e poi oltre 5mila dal concorso rapido per le materie Stem (corretto in corsa perché all’inizio non era stato previsto nulla per reclutare prof delle medie) e infine oltre 13.908 insegnanti di sostegno stabilizzati in via straordinaria, cioè bypassando il concorso tradizionale, sostituito da una prova a un anno dall’assunzione.

 

Poi ci sono i supplenti annuali: il ministero sostiene che le procedure siano quasi finite, ma i sindacati hanno dati diversi, con diversi problemi e pasticci segnalati in varie regioni. «Stiamo monitorando — dice Maddalena Gissi della Cisl — e abbiamo chiesto un incontro per capire le criticità».

 

scuola

È quasi pronta la campagna di tamponi salivari per i più piccoli predisposta dall’Istituto superiore di sanità: si testano 110mila bambini al mese, in scuole «sentinella». Non è un monitoraggio a tappeto ma un modo per seguire l’evoluzione dei contagi e la presenza del virus. I tamponi si fanno a scuola nel primo mese (si pensa a ottobre) e poi a casa appena alzati.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…