MILLE CHILOMETRI A PIEDI SUI PIRENEI: COSI' DANIEL HA RITROVATO IL CORPO DELLA RAGAZZA SCOMPARSA - LA GIOVANE AVEVA INIZIATO UN PERCORSO IN SOLITARIA A NOVEMBRE DELLO SCORSO ANNO, MA POI ERA SCOMPARSA - LA POLIZIA FRANCESE E QUELLA SPAGNOLA IN QUESTI MESI HANNO CERCATO SENZA SUCCESSO - LO SCORSO APRILE DAN HA DECISO DI INIZIARE A SETACCIARE LA ZONA, HA CAMMINATO A OLTRANZA FINCHE'...

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Chiara Bruschi per "il Messaggero"

 

Esther Dingley Esther Dingley

Dopo mesi di speranza e angoscia, si è conclusa la ricerca della giovane britannica Esther Dingley. A trovare il corpo della 37enne dispersa da novembre scorso è stato il fidanzato Daniel Colegate, 38 anni, che per mesi ha passato al setaccio i Pirenei, camminando per oltre mille chilometri. Esther e Daniel si erano incontrati nel 2003 quando entrambi studiavano all'università di Oxford.

 

PROSSIMI AL MATRIMONIO Dopo essersi trasferiti a Durham la loro vita sembrava quella di tante coppie di innamorati: dieci anni più tardi, nel 2013, come raccontato nel loro blog, contavano i giorni che li separavano dalla data del loro matrimonio e dalla luna di miele dei loro sogni.

 

Daniel e Esther Daniel e Esther

Quando Daniel ha rischiato di morire e questo ha cambiato per sempre le loro vite. L'aver sfiorato la fine li ha portati a mettere in discussione ogni cosa. Hanno rinunciato al loro lavoro e hanno acquistato un camper di seconda mano per ricominciare da capo, attraverso l'Europa. Il viaggio sarebbe dovuto durare un anno ma è diventato uno stile di vita, con l'obiettivo di assaporare ogni momento, cogliere l'attimo. In questi anni hanno attraversato montagne, solcato i mari e perfino i cieli, come quando hanno sorvolato il Nilo bordo di una mongolfiera.

 

Daniel e Esther 3 Daniel e Esther 3

Durante una delle loro tappe in Spagna hanno adottato un cane che ha dato alla luce cinque cuccioli, divenuti poi compagni inseparabili delle avventure successive. Avventure che sono diventate libri e pagine di racconti sul loro blog. Più di tutto, però, si legge sul sito, Esther e Dan hanno avuto l'occasione di confrontarsi con le loro insicurezze e interrogarsi su come la vita dovrebbe essere davvero vissuta.

 

La giovane, esperta camminatrice ed ex canottiera, aveva iniziato un percorso in solitaria sui Pirenei che sarebbe dovuto durare un mese e ha comunicato con il compagno per l'ultima volta alle 16 del 22 novembre, dalla cima di Pic De Sauvegarde. L'uomo si trovava a circa 160 chilometri di distanza in un agriturismo francese e avrebbe dovuto incontrarla alcuni giorni dopo, alla fine dell'escursione. Quando non si è presentata all'appuntamento il fidanzato ha lanciato l'allarme.

 

Esther Dingley 3 Esther Dingley 3

La polizia francese e quella spagnola si sono messe alla ricerca della giovane con elicotteri e squadre speciali per giorni. Nonostante l'impegno dei due paesi, interrotto solamente quando la neve e il rigido inverno hanno reso impossibile proseguire, non è stata trovata alcuna traccia di Esther e proprio per questo il compagno ha iniziato a temere che la donna fosse stata rapita.

 

Lo scorso aprile, quando ancora la neve rendeva impossibile alle autorità riprendere le ricerche, Dan ha deciso di ricominciare setacciare la zona. Ha camminato a oltranza fino al ritrovamento due settimane fa di un frammento di ossa che ha fatto temere il peggio. L'esame del DNA ha poi confermato che il reperto apparteneva alla ragazza e in prossimità di esso Dan ha ora trovato le attrezzature dell'amata e il suo corpo.

 

Mappa Mappa

L'ipotesi al momento più accreditata è quella dell'incidente, come confermato dall'associazione di beneficenza LBT Global che sta supportando la famiglia in questi momenti difficili. Tuttavia, le indagini sono in corso per chiarire la dinamica dell'accaduto e cercare di arrivare alla verità. Le autorità francesi, inoltre, si sono dette disponibili a utilizzare un elicottero per recuperare la salma, se sarà necessario.

 

LE INDAGINI «La polizia sta compiendo tutte le indagini necessarie per fare luce sulla tragedia ha affermato Lbt Global alla Bbc la famiglia è estremamente grata alla polizia per i suoi sforzi e l'impegno profuso nel cercare le cause della morte di Esther». Dan e la madre della ragazza, Ria Bryant, con un comunicato hanno cercato di esprimere il loro dolore: «Sapevamo che le possibilità di riabbracciare la nostra amata Esther, di sentire il calore delle sue mani nelle nostre, di vedere il suo bellissimo sorriso e vedere ancora le stanze illuminarsi al suo arrivo, erano molto limitate. Con questa conferma quella piccola speranza è svanita per sempre. Ed è devastante oltre ogni immaginazione».

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