benjamin netanyahu onu unifil

NETANYAHU FA COME CAZZO GLI PARE – NUOVO ATTACCO ALLE FORZE UNIFIL, NEL SUD DEL LIBANO: UN MILITARE INDONESIANO E' STATO FERITO DA COLPI DI ARMI DA FUOCO A NAQURA, IL QUARTIER GENERALE DELLA MISSIONE. ESPLOSIONI HANNO DANNEGGIATO UNA STRUTTURA CHE OSPITA TRUPPE GHANESI – L’ONU RESPINGE LE PRESSIONI ISRAELIANE A LASCIARE CAMPO LIBERO: IERI 34 PAESI CONTRIBUTORI DELL'UNIFIL, TRA CUI L'ITALIA, HANNO FIRMATO UNA DICHIARAZIONE CONGIUNTA PER RIBADIRE IL SOSTEGNO ALLA MISSIONE ONU (E SAI "BIBI" QUANTO SE NE SBATTE!)

Estratto dell’articolo di Giordano Stabile per "la Stampa"

 

MISSIONE UNIFIL - LIBANO -

L'Unifil resiste, anche se deve registrare il suo quinto ferito in pochi giorni, e danni sempre più gravi alle sue strutture. Il governo libanese riceve il presidente del Parlamento iraniano Mohammed Bagher Ghalibaf e rilancia la richiesta di un cessate il fuoco, nel rispetto della risoluzione Onu 1701, una prima, timida pressione su Hezbollah, perché la 1701 prevede il suo ritiro oltre il fiume Litani, cosa fin qui ritenuta inaccettabile.

 

Ma la tregua è ancora lontanissima. Ieri sera, allo scadere dello Yom Kippur, Israele ha colpito pesantemente Nabatieh, la roccaforte del Partito di Dio nel Sud, e i miliziani hanno risposto con il lancio di 300 razzi su tutto il Nord dello Stato ebraico. […]

 

Distruzione in Libano dopo raid aerei israeliani - foto lapresse

Beirut ancora non vuol crede alla guerra, anche se ha subito più bombardamenti che nel 2006, l'ultimo conflitto con Israele, oltre duemila morti in tutto il Libano e diecimila feriti[…] Nel Sud, […] il filo che non si deve spezzare è lo schieramento dei Caschi Blu, l'ostacolo che impedisce all'Idf di penetrare più a fondo con le sue tre divisioni schierate lungo il confine, compresa la più temibile e decorata, la Golani.

 

Nella notte tra venerdì e sabato un altro militare indonesiano è stato ferito a Naqura, il quartier generale della missione, da colpi di arma da fuoco, di «provenienza sconosciuta», come ha precisato la stessa Unifil. È stato operato, non è in pericolo di vita. Altre esplosioni hanno invece danneggiato alcuni container in una struttura che ospita truppe ghanesi.

 

Distruzione in Libano dopo raid aerei israeliani - foto lapresse 2

Le pressioni internazionali, dell'Europa e degli Stati Uniti, hanno in parte frenato la spinta israeliana. La richiesta all'Unifil di farsi da parte è cominciata tre settimane fa, appena l'Idf ha annunciato la nuova fase del conflitto con Hezbollah, terrestre. Ma a differenza che nel 2006, l'Onu non ha intenzione di lasciare il campo libero.

 

E ieri trentaquattro Paesi contributori dell'Unifil, tra cui l'Italia, hanno firmato una dichiarazione congiunta che ribadisce il sostegno alla missione Onu e condanna gli ultimi attacchi contro i caschi blu. […]

 

MISSIONE UNIFIL IN LIBANO

Dalla tenuta dell'Unifil dipendono anche gli ultimi, disperati tentativi diplomatici per evitare un'invasione su larga scala. Un bagno di sangue, in altre parole. In questa fase l'Iran, indebolito dal totale fallimento della sua intelligence negli ultimi due mesi, prova a recitare la parte del moderato.

 

Dopo il tour nei Paesi del Golfo del presidente Masoud Pezeshkian, ieri è toccato al pur più radicale Ghalibaf mediare con il premier libanese, il sunnita Najib Mikati, e il presidente del Parlamento, lo sciita Nabih Berri. Tutti e due hanno sottolineato la disponibilità di «tutte le parti», quindi compresa la dirigenza di Hezbollah, o quel che ne resta, a implementare la risoluzione 1701.

Distruzione in Libano dopo raid aerei israeliani - foto lapresse

 

Ghalibaf è stata anche attento a portare la sua solidarietà al «governo, l'esercito libanese, e le forze della resistenza», quindi non solo alle milizie sciite addestrate dall'Iran. Le forze armate libanesi, che per tradizione hanno al loro vertice un cristiano, hanno assunto un ruolo determinante, dopo essere state al margine per decenni. Sono state schierate al Sud fino a cinque chilometri dal confine, hanno subito alcune perdite, sono più presenti sul territorio.

LA MISSIONE UNIFIL IN LIBANO

 

[…] Israele, e in fondo anche gli Stati Uniti, vogliono invece spezzare la presa di Hezbollah sulle istituzioni libanesi, governi, ministeri, e pure le stesse forze armate, dove l'influenza sciita è cresciuta moltissimo negli ultimi dieci anni, dopo l'accordo tra l'ex presidente cristiano Michel Aoun e il defunto Hassan Nasrallah per un esecutivo di coalizione.

 

"Liberare" il Libano da Hezbollah è l'ambizioso obiettivo finale di Benjamin Netanyahu, convinto che la cosa non dispiaccia all'alleato americano, visto che nel 1983 i militanti sciiti fecero saltare in aria 241 Marines e li costrinsero alla ritirata. I tempi sono però incerti.

Per la rappresaglia annunciata sulle infrastrutture iraniane, legata più che altro all'appuntamento elettorale negli Stati Uniti. E per l'eventuale vera invasione di terra. Prima bisogna però "liberare" Gaza da Hamas.

 

[…]  L'Idf ha chiesto ai 400 mila palestinesi che ancora stanno nel Nord della Striscia (all'inizio della guerra erano 1,4 milioni), di lasciare le loro case, o quel che ne resta. Hamas ha replicato che non lo consentirà. Israele ha bloccato gli aiuti umanitari. Si prospetta un assedio terribile. Per fame e per bombe.

CASCHI BLU GHANESILE BASI UNIFIL COLPITE CASCHI BLU GHANESICASCHI BLU MALESI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...