NON BASTAVA LA PANDEMIA, ORA CI SI METTE ANCHE IL GELO - IN FRANCIA L'80% DEI VIGNETI E’ A RISCHIO A CAUSA DELLE BASSE TEMPERATURE REGISTRATE NEGLI ULTIMI GIORNI - I VITICOLTORI SI ATTREZZANO CON BRACIERI, CANDELE E PERSINO ELICOTTERI PER FARE RISALIRE LE TEMPERATURE - GLI ABITANTI DEI COMUNI VICINI TEMONO DI RESPIRARE ARIA INQUINATA: IL DIPARTIMENTO DELLA GIRONDA, VICINO A BORDEAUX, HA UN INDICE DI PARTICELLE PM10 DI 420, IL PEGGIORE DI TUTTA LA FRANCIA…

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Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"

 

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L'80 per cento dei vigneti francesi è colpito da un'ondata di gelo senza precedenti, che compromette l'annata e provocherà una catastrofe economica nel settore agricolo già colpito dalle conseguenze del Covid.

 

Il primo ministro Jean Castex ha già annunciato lo sblocco dei fondi per la calamità naturale, «provocata con ogni probabilità dal cambiamento climatico. Mobiliteremo fondi eccezionali per rispondere a una situazione eccezionale». Da qualche anno si ripetono i fenomeni di repentino abbassamento delle temperature, ma finora di minore intensità rispetto a quello che sta accadendo in questi giorni dal Nord al Sud del Paese.

 

gelo francia gelo francia

Il presidente Emmanuel Macron in questi anni ha tenuto a mostrarsi vicino a un settore chiave dell'economia e dell'identità nazionale francese, opponendosi per esempio a rafforzare le campagne pubblicitarie per limitare il consumo di vino e alcolici.

 

In questi giorni di catastrofe naturale Macron si è rivolto agli agricoltori assicurando loro «il nostro sostegno pieno e intero in questa lotta».

 

«Resistete», ha aggiunto. «Siamo al vostro fianco e ci resteremo».

 

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Le temperature la notte sono scese fino a meno 5 o meno 6 gradi, e Météo France annuncia ancora freddo straordinario nei prossimi giorni. In Borgogna o nella valle del Rodano i danni potrebbero toccare fino al 90 per cento della produzione, nonostante tutti gli sforzi dei viticoltori.

 

I meteorologi hanno previsto l'ondata di gelo e i proprietari delle vigne si erano attrezzati con bracieri e candele che riescono a fare risalire la temperatura di un paio di gradi.

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Ma sono misure insufficienti, e da ieri bisogna anche fare fronte alla penuria di candele. Le scorte sono finite, bisogna ormai farle arrivare dall' estero. Combattere il gelo con candele e bracieri è costoso, fino a 7000 euro all' ettaro soprattutto per la manodopera. Oppure i viticoltori usano gli elicotteri, che riescono a distribuire calore abbastanza bene ma sono ancora più costosi.

elicotteri per riscaldare vigneti elicotteri per riscaldare vigneti

 

 E poi ci sono le proteste degli abitanti dei comuni vicini, che sentono odore di petrolio e di bruciato e temono non a torto di respirare aria inquinata: il dipartimento della Gironda, vicino a Bordeaux, ha un indice di particelle PM10 di 420, il peggiore di tutta la Francia e ben superiore al 18 registrato prima dell'accensione dei bracieri.

 

Una riunione di crisi si è tenuta ieri al ministero dell'Agricoltura a Parigi con i rappresentanti dei viticoltori, assicuratori, banchieri e funzionari degli altri ministeri per studiare risposte finanziarie che evitino il fallimento di tante imprese agricole.

 

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Una delle zone più colpite è quella del Cognac, nell' ovest della Francia. «Con tutto quello che succede in questo momento, i dazi americani, il Covid, i ristoranti e i bar chiusi, il nostro settore non aveva certo bisogno anche della gelata», dice Christophe Veral presidente dell'Ufficio nazionale del cognac (Bnic).

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