scene di sesso nei film-30

NON SI PUÒ PIÙ NEMMENO FAR FINTA DI TROMBARE IN PACE! – SAPETE QUAL È L’EREDITÀ DEL METOO? DOPO LE TANTE ACCUSE DI MOLESTIE A HOLLYWOOD SUI SET ARRIVA UN NUOVO ESPERTO, IL COORDINATORE DI INTIMITÀ CHE STILA UN CODICE ETICO RELATIVO ALLE SCENE DI SESSO –  HBO HA ANNUNCIATO CHE D’ORA IN POI NON CI SARÀ BACIO, FRANCESE O MENO, CHE NON PORTI L’AVVALLO DELL’ESPERTO, MA…

Paola Piacenza per "www.iodonna.it"

 

scene di sesso nei film 17

Consigli di amministrazione e studi di avvocati. Per individuare i cambiamenti innescati dal movimento #MeToo, a un anno e mezzo dalla sua nascita, bisogna cercare tra le boiserie. Le teste – con una leggera prevalenza dei produttori sugli attori – continuano a saltare.

 

L’ultima in ordine di tempo è quella del Ceo della Warner Kevin Tsujihara, la cui posizione a capo di uno degli Studios più imponenti di Hollywood è stata giudicata incompatibile con gli sms inviati a un’attrice inglese e pubblicati dall’Hollywood Reporter.

scene di sesso nei film 18

 

Ma per un executive che esce dalla porta un altro rientra dalla finestra. John Lasseter, già direttore della Pixar accusato di molestie nel 2017, ha infatti trovato un nuovo lavoro alla testa del dipartimento animazione di Skydance. L’attrice Emma Thompson si è risentita e ha lasciato un progetto, Luck, per non averci a che fare.

scene di sesso nei film 19

 

Coté registi, Woody Allen – il cui ultimo film A Rainy Day in New York, non è stato distribuito, nonostante le accuse mosse all’autore di Io e Annie dalla figlia Dylan fossero state archiviate con un non luogo a procedere a metà degli anni ’90 – ha fatto causa ad Amazon: 68 milioni di dollari per rottura di contratto.

 

scene di sesso nei film 16

Ma gli attori? La conquista che si è aggiudicata un taglio basso in prima sul New York Times porta il nome di una nuova specialità, intimacy coordinator, il coordinatore di intimità.

 

La signora britannica assai intervistata dai giornali di tutto il mondo cui si deve la compilazione di un codice etico in base al quale girare le scene di sesso, si chiama Ita O’Brien e la sua agenda deve essere piuttosto fitta se l’emittente televisiva Hbo ha annunciato che d’ora in poi non ci sarà bacio, francese o meno, che non porti il suo avvallo.

scene di sesso nei film 14

 

Il futuro: regole e coreografie

O’Brien, che è un’ex danzatrice e stunt, nel codice di sua formulazione prevede un accordo a monte sulle aree del corpo da coinvolgere nell’atto, l’adozione di un vocabolario non sessista nell’indicazione delle medesime e la necessità di coreografare ogni movimento per non lasciare spazio all’improvvisazione.

scene di sesso nei film 13

 

Riesce difficile immaginare come girerebbe oggi Lars Von Trier Nymphomaniac, Tinto Brass Caligola, Vincent Gallo la celebre scena della fellatio in The Brown Bunny, o Patrice Chéreau quella di Intimacy, per non parlare di classici come Ecco l’impero dei sensi di Nagisa Oshima.

 

scene di sesso nei film 2

Ma parliamo di gente che a Hollywood non ha mai messo piede. Un film rumeno dove si parla molto e si fa sesso non simulato, Touch me not(Ognuno ha il diritto di amare), precipitò nello sconcerto parte della critica europea quando vinse la Berlinale nel 2018. Il critico del britannico Guardian inserì l’Orso d’oro al film di Adina Pintilie tra le catastrofi del momento, «insieme alla presidenza Trump e alla Brexit». Ma non arrivò a invocare la dittatura dei coach.

scene di sesso nei film 15

 

A voler mettere mano alla calcolatrice, tra le conseguenze di #MeToo va annoverato prima di tutto il fatto che il sesso, pur facendo parte della vita, fa sempre meno parte delle sceneggiature dei film americani. E quando c’è riporta le lancette dell’orologio al codice Hays (entrato in vigore nel 1930, stabiliva cosa fosse “moralmente accettabile” in un film).

scene di sesso nei film 12

 

Agenti, avvocati e centimetri di pelle

In Disobedience del 2018 Rachel Weisz e Rachel McAdams girano una scena di sesso lesbo senza mai togliersi il reggiseno. «Chi ci crede?» commentò una parte della critica Usa.

 

Per anni del resto avevamo visto tre delle quattro protagoniste di Sex and the City, la serie che avrebbe «cambiato per sempre la visione del mondo (e di sé) delle donne americane», avere rapporti semi-vestite.

scene di sesso nei film 11

 

Samantha, la più edonista del quartetto e l’unica di cui abbiamo intravisto i capezzoli, era portatrice di un’idea probabilmente condivisa dagli avvocati e dall’agente di Kim Cattrall, l’attrice che la interpretava: la libertà ha poco a che fare con la negoziazione sui centimetri di pelle scoperta. Soprattutto quando l’aspirazione alla libertà rischia di farsi imbrigliare dal sistema che si intende contestare.

 

scene di sesso nei film 10

Sul tavolo la prima pratica da evadere, nel luogo in cui è “follow the money” (segui la pista dei soldi) l’indicatore principale, resta quella della parità salariale. Pagate meno dei loro colleghi maschi, le attrici possono contare sulla tutela dell’intimacy coordinator. Qualcosa non torna. Così come – e ancora una volta dobbiamo far ricorso ai dati – nell’incidenza di ruoli femminili nei film di grosso budget. Scrive Variety: «Anche se film come Halloween, A Star is Born e Crazy & Rich hanno proposto ruoli femminili forti, l’industria continua a dare le parti migliori agli uomini».

scene di sesso nei film 1

 

Secondo la statistica compilata dal Center for the Study of Women in Television & Film della San Diego State University alle donne spetta solo il 36 per cento dei ruoli da protagonista. E quando poi dai primi ruoli si scende nella scala gerarchica, il dato di quelli che passano il Bechdel Test rispetto al periodo pre-#MeToo resta stagnante.

 

scene di sesso nei film 20

Diverso è il discorso per i cosiddetti film indipendenti: dalla visione di Tully con Charlize Theron o The Wife con Glenn Close si esce davvero con la sensazione di aver visto un film su una donna. Per non parlare di Gloria Bell, ancora sugli schermi, con Julianne Moore protagonista tra l’altro di scene molto intime (e senza reggiseno), girate con grande delicatezza da Sebastián Lelio (lo stesso regista di Disobedience).

 

scene di sesso nei film 21

Insomma, se il budget ha qualche zero in meno parrebbe che ci si guadagni in libertà e, se si è bravi, anche in creatività.  «Stiamo lavorando diligentemente per far sì che la narrativa su #MeToo cambi» ha dichiarato Tarana Burke, la fondatrice del movimento al magazine The Cut. «Dobbiamo smettere di pensare che si tratti di una guerra di genere, una guerra tra uomini e donne, e soprattutto che valga solo per un certo tipo di persone – donne bianche, cisgender (cioè, chi è a proprio agio con il suo genere), eterosessuali, famose».

 

scene di sesso nei film 22

Ora anche Marvel ha la sua eroina

Liberare la parola delle donne dovrebbe avere come conseguenza, soprattutto entro i confini di un’industria che macina molti miliardi di dollari, quella di liberare spazio per le donne. È un buon segno che uno dei film di maggior successo al botteghino in queste ultime settimane sia Captain Marvel, con una donna (Brie Larson) a indossare l’attillata tutina dell’ero(ina) Marvel? Charlize Theron, che in Mad Max: Fury Road diceva a Tom Hardy quello che doveva fare, ci dava, per tutto un insieme di ragioni, più piacere.

scene di sesso nei film 24

 

È il sito Women and Hollywood a tirare le somme sul campione di cui Captain Marvel fa parte, i blockbuster (100 film distribuiti nel 2018): il 4 per cento è diretto da donne, il 15 scritto da donne, il 18 prodotto da donne. Ah, il 50 per cento del pubblico di quel genere di film è femminile.

scene di sesso nei film 25scene di sesso nei film 26scene di sesso nei film 28scene di sesso nei film 27scene di sesso nei film 5scene di sesso nei film 4scene di sesso nei film 6scene di sesso nei film 7scene di sesso nei film 9scene di sesso nei film 8scene di sesso nei film 3scene di sesso nei film 23

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…