elisabetta sgarbi

NON SPERATE DI LIBERARVI DA ELISABETTA SGARBI - FARMACISTA, POI UFFICIO STAMPA DI BOMPIANI, L'INCONTRO FATALE CON MARIO ANDREOSE, QUINDI "LA NAVE DI TESEO" (''EDITORE, NON EDITRICE”), EX DI MORGAN, PARLA LA SGARBINA: “LO SCRITTORE CHE MI INCUTEVA PIÙ SOGGEZIONE? UMBERTO ECO - IL MIO RIMPIANTO? FRANZEN - LITIGAI CON CALASSO PERCHÉ MI PORTÒ VIA SEBALD - LA COSA DI CUI SONO PIÙ ORGOGLIOSA? DI QUALCOSA CHE NON HO FATTO IO: ESSERE FIGLIA DEI MIEI GENITORI E SORELLA DI VITTORIO”

Estratto dell’articolo di Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

 

Elisabetta Sgarbi

Elisabetta Sgarbi: editore o editrice?

«Editore. Mi piace l’idea di riempire di femminile un termine maschile».

 

Lei però nasce farmacista.

«Per la verità lo sono ancora: sono titolare a Ro Ferrarese della Farmacia Storica Rina e Nino Sgarbi».

 

Gian Antonio Cibotto è stato fondamentale.

«Entrava a casa nostra con la sua mantella scura, passando per la farmacia, gridando: “Dov’è la mia Ofelia?”. Mio padre si arrabbiava: “Ofelia ha fatto una brutta fine!”. Mi vedeva tristissima. Così cominciò a trascinarmi sulla sua Mini bianca nei teatri del Polesine. Mi introdusse come giurata a vari premi, dall’Estense al Campiello, che aveva fondato.

JONATHAN FRANZEN

Mi segnalò allo Studio Tesi di Pordenone, una piccola Adelphi diretta da Pierpaolo Benedetto, e poi fece il mio nome a Mario Andreose».

 

Altro personaggio chiave.

«Al primo colloquio a Milano non mi presentai. Mario chiamò mia madre a Ro, dicendo che era inaudito. Andai al secondo, e lei, per essere sicura, mi accompagnò. Gli chiesi quale sarebbe stato il mio stipendio mensile. Alla sua risposta, gli dissi che il giubbotto che indossavo costava di più. Insomma, feci di tutto per non farmi prendere.

Insieme costruimmo una nuova Bompiani».

 

Elisabetta Sgarbi

Il libro che avrebbe voluto pubblicare lei?

«Il giovane Holden ».

 

Il libro letto più volte?

«Storie fantastiche per uomini stanchi, di Max Beerbohm».

 

Quello che l’ha fatta piangere?

«Le poesie di Kenneth Patchen: Lo stato della nazione. In particolare La scuola all’angolo della strada ».

 

Che ha regalato di più?

«Specchio d’astrologia , di Max Jacob e Claude Valence».

 

roberto calasso

Da cosa riconosce un buon manoscritto?

«Lo leggo ad alta voce».

 

Quanto sono importanti, oggi, le agenzie letterarie?

«Molto, nella sempre maggiore frammentazione del nostro lavoro».

 

La classifica premia davvero il libro migliore?

«La classifica indica i libri più comprati in una settimana. Ci sono libri vendutissimi, per anni, che non sono mai entrati nei primi venti. Bisogna guardare le classifiche alla rovescia, cominciare dal centesimo e oltre».

 

La nave di Teseo è l’anagramma di «Va da sol e tiene». Chi lo formulò?

«Luigi Serafini. Era un anagramma e un buon auspicio. Pochi scommisero su di noi, e invece oggi l’intero gruppo, che comprende Baldini+Castoldi e Linus, fattura circa 35 milioni, con una quota di mercato dell’1,7 per cento».

Elisabetta Sgarbi La Milanesian foto di Simona Chioccia

 

La nave di Teseo ha vinto un solo Premio Strega.

«La nave di Teseo ha portato sette volte un autore in cinquina, e con Sandro Veronesi lo ha vinto. In nove anni di vita è un risultato importante. Ora Dario Voltolini, con Invernale, è arrivato secondo».

 

I premi sono importanti?

«Non bisogna sovraccaricarli di responsabilità».

 […]

 

Un libro che le è sfuggito?

« Le correzioni di Jonathan Franzen, di cui avevo comprato il primo romanzo, Strong Motion. Luigi Bernabò volle darlo all’Einaudi. Ma, sempre con Bernabò, condussi una trattativa difficile per portare tutto Steinbeck a Bompiani, strappandolo a Mondadori».

VITTORIO ELISABETTA SGARBI 3

 

Da poco ha perso i diritti di «Triste tigre» di Neige Sinno.

«Ma stavamo seguendo il romanzo di JB Andrea, Vegliare su di lei , che poi ha vinto il Goncourt. Un editore ha un catalogo di libri persi: “È l’acquario di quello che manca”, direbbe Enrico Ghezzi».

 

Quanto è importante il catalogo per una casa editrice?

«È fondamentale. Era il nostro grande timore quando siamo partiti, nove anni fa.

elisabetta sgarbi foto di bacco

Costruirlo e tenerlo vivo sono la cosa più difficile e importante per un editore: è la risorsa prima e la misura di giudizio di una casa editrice».

 

Lo scrittore che le incute più soggezione, se esiste...

«Umberto Eco. Ero veramente intimidita. Ma non era colpa sua, lui era affettuoso.

Sono io che sono timida».

[…]

I suoi scrittori le chiedono consigli sui farmaci da prendere quando stanno male?

«È capitato: Tondelli, qualche volta Houellebecq. Verdone no: chiedo io a lui».

 

Una volta mi ha detto: «Ho letto anche i libri che non ho letto». Cosa intendeva?

«L’alchimista di Paulo Coelho l’ho letto dopo averlo acquistato, perché era in portoghese. Ma ci ero entrata, “capendo” nonostante i miei limiti linguistici. La Settologia del Nobel Jon Fosse non esisteva quando la contrattualizzai. L’intuizione editoriale talvolta è più lucida della lettura integrale del testo».

elisabetta sgarbi boris pahor

[…]

Esiste la competizione?

«Certamente. Litigai con Calasso perché mi portò via Sebald, che avevo pubblicato alla Bompiani, in un modo rapinoso, facendomi scrivere da Andrew Wylie. Lui non mi parlò per anni perché portai alla Bompiani la leggendaria traduzione dei Saggi di Montaigne di Fausta Garavini, una pietra miliare del catalogo Adelphi. Non c’entrano la stima o la simpatia, mai mancate. È recidere il legame che si ha con libri e autori, che genera rabbia e sofferenza».

 

ELISABETTA SGARBI

Ha tanti «figli», nati dalla sua creatività, determinazione e capacità generatrice: penso alla Nave di Teseo, alla Milanesiana, ai film. A «chi» tiene di più?

«Non riesco a distinguerli in modo così netto. Per me è tutto un flusso, sono mondi connessi».

 

Quale edizione della Milanesiana, in questi 25 anni, le è rimasta nel cuore?

«La prima, con Carmelo Bene e Riccardo Muti a chiuderla. E un Houellebecq ancora non così noto».

[…]

Di tutte le cose che ha fatto, di quale è più orgogliosa?

«Di qualcosa che non ho fatto io: essere figlia dei miei genitori, ed essere sorella di mio fratello».

 

In quale momento avrebbe voluto che ci fossero ancora i suoi genitori?

elisabetta sgarbi con i genitori

«È un argomento doloroso. Sempre. Mi manca mia madre che smitizza i successi e anche gli insuccessi. E mio padre, che guarda con distanza le turbolenze umane».

 

La cosa più coraggiosa che ha fatto in campo editoriale?

«Lasciare la Bompiani e fondare La nave di Teseo».

 

L’editore che ha ammirato o ammira di più?

«Molti: io sono una ammiratrice nata. Daniel Keel, Michael Kruger, Roberto Calasso, Carol Janeway, Bernard de Fallois, Jean Claude Fasquelle. Ma la lista è lunga».

 

umberto eco

Lo scrittore?

«Domanda impossibile».

 

Quale sarà l’ultimo libro della storia umana?

«I libri non moriranno mai. E ce lo dice Umberto Eco nel suo libro scritto con Jean Claude Carrière: Non sperate di liberarvi dei libri ».

jonathan franzen e se smettessimo di fingere

ELISABETTA SGARBIelisabetta sgarbi ELISABETTA SGARBI FRANCO BATTIATOELISABETTA VITTORIO SGARBI

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO