Candida Morvillo per il “Corriere della Sera”
marta fascina con il velo e il padre
C'è chi fa il matrimonio simbolico per sposarsi in arrampicata, chi per dirsi sì vestito da imperatore romano, chi per avere un vero attore che fa il finto sindaco e sappia snocciolare un discorso memorabile che citi tutta l'aneddotica sul proprio amore.
Di solito, è il bis di coppie di coniugi certificati anche dalla legge, ma c'è anche chi fa il solo matrimonio per finta, denso di valore emotivo ma privo di ogni valore legale: o perché è ancora in attesa di divorzio o perché intanto risparmia meditando una dispendiosa festa di nozze o per sfuggire alle norme sulla successione ereditaria.
Silvio Berlusconi e Marta Fascina che, a marzo scorso, si sono sposati simbolicamente nel giardino di Villa Gernetto in Brianza non sono gli unici italiani che nel 2022 si sono regalati un «non matrimonio», che è un po' come il «non compleanno» di Alice nel paese delle meraviglie, puoi festeggiarlo tutti i giorni dell'anno.
Su Internet, si trovano finti sindaci a costi che vanno dai 300 e i 450 euro o forniti da wedding planner che organizzano tutto. O si può scegliere di sposarsi virtualmente in crociera, servizio disponibile sulle navi Msc. Andrea Apicelli ha 26 anni, Giulia Zagato 28, vivono in provincia di Padova e, a ottobre, si sono sposati simbolicamente, nel Mediterraneo, sulla Msc Radiosa. «Stavamo insieme da meno di un anno», racconta lei, «vorremmo sposarci sul serio, con duecento invitati, ma non possiamo ancora permettercelo, però desideravamo anche un matrimonio che fosse un momento solo nostro».
Spiega Andrea che questo è stato il suo regalo a Giulia per la laurea in Giurisprudenza. Si sono imbarcati con abiti e fedi in valigia. A bordo, hanno incontrato la wedding planner. Racconta Giulia: «Abbiamo scelto la torta a due piani, il bouquet, i fiori, la musica. Ci hanno dato parrucchiere, truccatrice. Ci siamo emozionati come se ci stessimo sposando davvero».
duetto confalonieri berlusconi al matrimonio del cav con marta fascina 3
Ora, portano le fedi. Andrea ci scherza su: «Se la tolgo, lei mi taglia le dita». Lei confessa: «I parenti e gli amici sanno la verità, ma se qualcuno vede la veretta e mi chiede se sono sposata, rispondo di sì: la promessa che ci siamo scambiati, per me, era vera». Simone D'Addato è l'event manager di Msc e spiega: «Il 60 o 70% delle cerimonie simboliche sono rinnovi di voti, spesso per le nozze d'argento o d'oro, il resto sono coppie che vogliono una cerimonia intima o che non possono sposarsi per vari motivi, noi per discrezione evitiamo di indagare». Possono esserci quelli in attesa di divorzio come gli amanti che si promettono di ufficializzare quando possibile.
«Soprattutto», chiarisce D'Addato, «è come fare matrimonio e luna di miele insieme. Ed è un luogo unico: su alcune navi abbiamo l'ascensore di cristallo, la scala di Swarovski. Alcuni amano la riservatezza, altri proprio l'aspetto hollywoodiano, vogliono l'equipaggio schierato. C'è chi invita amici e parenti e offre la vacanza a tutti. E ci si può sposare anche a Ocean Cay, la nostra isola privata alle Bahamas, riserva marina. Il 95% degli italiani, però, preferisce il Mediterraneo, dove d'estate facciamo otto o nove cerimonie a settimana».
Sono in aumento anche le cosiddette cerimonie laico umaniste, «scelte sia da chi è già unito legalmente sia da chi non lo è, ma vuole un rito speciale», spiega Maria Pacini, responsabile del progetto «Cerimonie uniche» dell'Uaar, Unione atei e agnostici razionalisti. Si tratta, racconta, di una scelta di libertà: «Gli sposi possono chiedere di essere dichiarati non marito e moglie o marito e marito, ma nel modo che preferiscono: io ho dichiarato una coppia "famiglia", un'altra "compagni di vita".
Alcuni scelgono la sola cerimonia laica perché non si rispecchiano nelle formule del rito civile, in particolare nel residuo moralistico dell'obbligo di fedeltà. Altri ci scelgono per sposarsi dove vogliono. Abbiamo un officiante rocciatore che ha celebrato in arrampicata».
Dal 2009, in appositi corsi, l'Uaar ha formato almeno trecento officianti laici.
Susanna Lecchi è una di questi e con il marito ha un'agenzia, la Amarena Eventi, che dal 2018 organizza anche matrimoni simbolici.
Lei evita chi non vuole legalizzare l'unione, ma come tutti i colleghi conferma che le nozze simboliche sono in aumento: nei mesi di pandemia con cerimonie regolate dalle restrizioni sanitarie, infatti, chi si è sposato senza poter festeggiare ha spesso recuperato invitando poi parenti e amici a cerimonie officiate da finti sindaci e, magari, optando per riti romantici non consentiti in Municipio, tipo quello della luce, con accensione di candele o il rito del buon vino o quello dell'albero della vita, in cui gli sposi piantano un alberello che crescerà col loro amore, ma anche stile Las Vegas o col rito celtico. Spiega Lecchi: «Le nozze col sindaco si risolvono in tre minuti e nessuno vuole sposarsi in tre minuti». I finti celebranti, invece, offrono anzitutto una «predica» su misura degli sposi.
Claudia Carbonara, anima di Cerimoniavip.it, ha all'attivo 700 nozze simboliche: «Possono essere unite al rito civile se la location è autorizzata dal Comune», spiega, «io ho sposato soprattutto persone appena state davanti al sindaco, ma mi è capitato qualcuno che aspettava il divorzio. Le spose vogliono luoghi incantevoli, non spogli uffici pubblici, e una giornata indimenticabile; allora, scrivo io il discorso: faccio ridere, commuovere, si crea una magia.
Questo è il cuore della cerimonia simbolica. Studio, poi, riti personalizzati: per una coppia di Napoli che aveva detto "l'amore è il primo che si alza e fa il caffè", ho inventato un rito della caffettiera». Nei commenti del sito, la sposa Claudia Girola racconta di aver chiesto che Dafne, il suo chihuahua, venisse adottata dallo sposo durante le nozze. A volte, ci sono vere e proprie sceneggiature.
Vanno forte, come ispirazione, Il signore degli anelli e Harry Potter. Confessa un'altra sposa, Anna Marta Giannotta: «Aspettavo le e-mail di Carbonara come se fossero le puntate della mia serie tv preferita».
Anche Carlo Simonazzi, con la sua Ever Glades, partito dall'animazione musicale, organizza matrimoni civili e simbolici. Ha la sua firma una cerimonia in stile Impero Romano per Veronica Moriconi, 50 anni. Matrimonio vero il suo, unito a quello simbolico, alla presenza della vicesindaca con fascia tricolore, il 31 maggio scorso, in un agriturismo del Lazio: «Sono arrivata su un cavallo bianco, facendo una sorpresa allo sposo», racconta, «poi, siccome amo gli scherzi, ho fatto finta di scappare, ma sono tornata su una lettiga portata da quattro centurioni in costume d'epoca.
Io e mio marito Gianluca siamo orgogliosi del passato di Roma e amiamo le feste. Lui era vestito da gladiatore, era bello come il sole. Si è esibito anche un corpo di ballo di ancelle». Elvio Petroni dell'agenzia Il Coriandolo, che organizza nozze simboliche ma non finte, spiega che la principale motivazione sta nel poter scegliere la location senza vincoli: «Ho saputo che alcuni preti, per incentivare le nozze religiose, iniziano a portare le cerimonie fuori dalle chiese». Finirà così, che il prossimo passo sarà avere i finti preti.