ucraina soldato ucraino guerra

ORA PARLIAMO SOLO DI GUERRA IN UCRAINA, MA LO SAPETE QUANTI SONO I CONFLITTI NEL MONDO? - L'UNIVERSITÀ SVEDESE DI UPPSALA NE HA CENSITI 169 NEL 2020, L'ULTIMO ANNO PER CUI I DATI SONO DISPONIBILI, PER UN TOTALE DI OLTRE 81.447 VITTIME - DA ALLORA LO SCENARIO È ULTERIORMENTE PEGGIORATO: A DOMINARE IL PANORAMA SONO I CONFLITTI INTERNI O "INTRA-STATALI", IN TUTTO 53, COME IN AFGHANISTAN. MA CI SONO ANCHE LA NARCO-GUERRA MESSICANA, LA FEROCE ANARCHIA HAITIANA O GLI SCONTRI DELLE GANG IN CENTRAMERICA...

Lucia Capuzzi per “Avvenire

 

soldato russo

Lo dice la parola stessa. Guerra deriva dal termine germanico werra, cioè mischia furibonda, dove le parti si affrontano in un corpo a corpo rozzo, sconnesso, disorganico. «Werra» è, dunque, sinonimo di caos.

 

Non sorprende che nelle epoche di elevata instabilità geopolitica, le guerre si moltiplichino. Del resto, ricordava la filosofa Hannah Arendt, esse non servono a ristabilire i diritti, bensì a ridefinire i poteri.

 

soldati russi di guardia davanti alla centrale nucleare di zaporizhzhia

Più che la prosecuzione della politica con altri mezzi - come sosteneva Von Clausewitz -, sono la certificazione del suo fallimento. In questo tempo di crisi della politica e del suo principale riferimento - lo Stato nazione -, nuove fiammate belliche si sommano a vecchi scontri irrisolti.

 

Il risultato è un susseguirsi di crisi a intensità variabile che si consumano in gran parte nel Sud del mondo e, per questo a differenza per esempio dell'Ucraina, a distanza incommensurabile dalla ribalta mediatica.

 

confine india pakistan

Il "Conflict data program" della prestigiosa Università svedese di Uppsala ne ha censito 169 nel 2020, l'ultimo anno per cui i dati sono disponibili, per un totale di oltre 81.447 vittime. Un nuovo record, dopo 5 anni di relativo calo. E da allora lo scenario è ulteriormente peggiorato.

 

pakistan india soldiers

«Terza guerra mondiale a pezzi», non si stanca di definirla, fin dal 2014, papa Francesco. Solo tre dei 169 conflitti registrati implicano un confronto militare "classico" fra Stati: India-Pakistan per il controllo del Kashimir, Cina-India per la questione dell'Aksai Chin o Arunchal Pradesh e Israele-Iran, oltre ora a Russia e Ucraina.

 

i fucilieri della brigata sassari in trincea in afghanistan 8

Il fatto è che nel Novecento, lo scenario bellico ha subito una «mutazione genetica», accelerata nell'ultimo quarto del secolo scorso. Se la Guerra fredda aveva articolato la conflittualità intorno a un unico spartiacque ideologico, dalla sua fine questa ha assunto connotati sempre più cangianti.

 

A dominare il panorama sono, ora più che mai, i conflitti interni o "intra-statali". «A volte, un gruppo ribelle impugna le armi contro il governo come al-Shabaab in Somalia o i taleban in Afghanistan, prima che questi ultimi prendessero il potere lo scorso agosto - spiega Therese Pettersson, coordinatrice del Conflict data program -. Ne abbiamo individuati 53. Altre, l'attore Stato non è coinvolto.

 

strage afghanistan kunduz

In 72 conflitti, le parti in lotta sono milizie di vario tipo che disputano il controllo di un territorio. Vi sono, infine, ventuno crisi create da organizzazioni - statali o non - che prendono di mira deliberatamente i civili».

 

Un filo rosso unisce questo sfaccettato poliedro bellico: la tendenza crescente da parte di attori esterni di supportare militarmente uno dei contendenti. «Proxy war», «guerre per procura», le chiamano vari analisti.

militari per strada in sudan

 

«Sono stati gli scontri interni a produrre le conseguenze umanitarie più gravi nei decenni post-Guerra fredda. È sufficiente ricordare il dramma della Siria, dell'Afghanistan, dell'Iraq e dello Yemen. Le due eccezioni sono le guerre statuali tra Etiopia ed Eritrea (1999-2000) e quella in corso tra Mosca e Kiev», aggiunge Pettersson.

 

scontri in sudan

Il numero dei caduti negli scontri, inoltre, è solo uno delle tragedie causate dai conflitti. «La durata è un elemento cruciale. Quanto più lo scontro si protrae nel tempo, tanto più le conseguenze umanitarie rischiano di essere catastrofiche, indipendentemente dalla sua intensità, come vediamo in Sud Sudan, Nigeria, Congo, Sudan, Somalia», calcola Robert Blecher, direttore del Future of conflict program dell'International crisis group.

 

PARTITA NARCOS MESSICO

Una gravità, quella delle guerre prolungate, inversamente proporzionale all'attenzione internazionale, assuefatta di fronte alla cronicizzazione di crisi «lontane». I due fattori - morti e tempo - si sono intrecciati in modo perverso nella guerra afghana, conferendole il tremendo titolo più lunga e più letale: va avanti ininterrottamente, fra picchi di brutalità e timide frenate, dal 1978.

 

raid contro i narcos in messico 4

L'emergenza fame, seguita alla riconquista di Kabul da parte dei taleban, ne è solo un'altra sfaccettatura. Secondo Blecher, infine, va incluso a pieno titolo nella categoria dei conflitti, la violenza che dilania buona parte dell'America Latina, ufficialmente "al riparo" dalla bufera bellica dall'accordo di pace in Colombia nel 2016.

 

La realtà, purtroppo, è di segno opposto. La narco-guerra messicana, la feroce anarchia haitiana o gli scontri delle gang in Centramerica hanno costi umanitari e dinamiche a tutti gli effetti bellici. È lo svelamento di quanto affermava Hannah Arendt: il cuore della guerra - di ogni guerra, comunque la si definisca - è la ridefinizione del potere.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…