guido crosetto dossier dossieraggio top secret carlo de benedetti

IL PAESE DEI DOSSIERINI - “L’UNITÀ” E IL CASO CROSETTO-STRIANO: “LO STOP AL DOSSIERAGGIO DELL’UFFICIALE PASQUALE STRIANO È STATO FATTO PASSARE PER INTIMIDAZIONE DELLA LIBERA STAMPA. NESSUNA PAROLA INVECE SUL FATTO CHE IL FINANZIERE ABBIA COMMESSO DEI REATI GRAVISSIMI DIVULGANO ATTI COPERTI DAL SEGRETO ISTRUTTORIO CON IL SOLO SCOPO DI SCREDITARE UN AVVERSARIO DI CARLO DE BENEDETTI. QUANTI STRIANO SONO OGGI IN SERVIZIO NELLE CASERME ITALIANE? A CHI RISPONDONO? E COME VENGONO "AGGANCIATI' DAI GIORNALISTI CHE SONO SEMPRE GLI STESSI, NOTI PER PUBBLICARE ATTI RISERVATI O VELINE DEI SERVIZI?”

Estratto dell’articolo di Paolo Comi per “L’Unità”

 

guido crosetto foto di bacco (2)

Da "giornalismo d'inchiesta" a “dossieraggio” il passo è breve. Il procedimento della Procura di Perugia, che vede indagato per "accesso abusivo a sistema telematico o banca dati" l'ex maresciallo della guardia di finanza Pasquale Striano, in servizio presso la Direzione nazionale antimafia, ha messo ancora una volta in evidenza il rapporto quanto mai opaco che esiste fra alcuni giornalisti e uomini delle Istituzioni per veicolare all'esterno informazioni riservate che hanno il solo scopo di screditare l'avversario di turno. I fatti sono noti.

 

giovanni melillo

Lo scorso ottobre, dopo la formazione del governo Meloni, il Domani ed il Fatto Quotidiano avevano messo nel mirino il ministro della Difesa Guido Crosetto, uno dei fondatori di Fratelli d'Italia, ipotizzando dei conflitti di interessi fra il suo nuovo incarico e la precedente attività professionale. Vennero pubblicate per giorni le sue dichiarazioni dei redditi e i compensi percepiti come presidente dell'AIAD, l'Associazione che riunisce le aziende produttrici di armi, e da Leonardo.

 

andrea de gennaro

Il Domani non si limitò però ai redditi, pubblicando anche dati contenuti in alcune segnalazioni di operazioni sospette (Sos) a suo nome in quel momento riservate e nella disponibilità esclusivamente dell'Antiriciclaggio della Banca d'Italia, delle procure distrettuali, e dei reparti speciali della guardia di finanza.

 

Crosetto presentò allora denuncia alla Procura di Roma che inizio ad indagare 'a ritroso', andando a vedere chi aveva effettuato alla banca dati, dove resta traccia, l'interrogazione con il suo nome. Gli accertamenti permisero di scoprire che era stato Striano il quale nell'ultimo periodo, oltre a Crosetto, aveva effettuato centinaia di altri accessi alla banca dati con la scusa di una non meglio precisata attività "info-investigativa" […]

 

carlo de benedetti

Ulteriori accertamenti avevano poi permesso di scoprire che Striano si era incontrato con Giovanni Tizian, il giornalista autore dello scoop sul Domani, proprio nei giorni in cui avveniva la pubblicazione dei pezzi incriminati. Il fascicolo da Roma veniva quindi trasmesso a Perugia per verificare le eventuali responsabilità di magistrati in servizio alla Dna.

 

Nel frattempo, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo avviava una stretta su questo tipo di accertamenti e il comandante della guardia di finanza Andrea De Gennaro una ricognizione sul personale dipendente che abitualmente accede alle banche dati riservate.

 

Striano, che non ha potuto quindi negare di aver fatto tali accertamenti, aveva provato a giustificarsi, in modo poco credibile, sostenendo di essersi 'insospettito' su Crosetto perché in rapporti con soggetti sensibili. Tesi smentita totalmente in quanto si trattava di persone incensurate.

GIOVANNI TIZIAN

 

Per quale motivo, dunque, un ex sottufficiale delle fiamme gialle poi promosso per meriti ufficiale […] avrebbe dovuto mettere a repentaglio la propria carriera passando notizie riservate ad un giornalista con il rischio, in caso fosse scoperto, di finire sotto processo per un reato che prevede una pena fino a nove anni di prigione?

 

La risposta è arrivata direttamente dai giornalisti che hanno fatto lo scoop. Domenica scorsa Il Domani ha aperto con un articolo dal titolo "Intimidire giornalisti e investigatori, tutti i rischi del caso Crosetto". Lo stop al dossie-raggio di Striano è stato fatto passare per intimidazione della libera stampa ed un freno al giornalismo d'inchiesta.

 

LE OPERAZIONI DI DOSSIERAGGIO IN ITALIA

Nessuna parola invece sul fatto che il finanziere, la fonte ormai bruciata, abbia commesso dei reati gravissimi divulgano atti coperti dal segreto istruttorio con il solo scopo di scredita-.re un avversario di Carlo De Benedetti. L'inchiesta di Perugia, purtroppo caratterizzata l'altro giorno da una fuga di notizie, rischia di lasciare nell'ombra questa opaca filiera fra apparati dello Stato deviati' e giornalisti.

 

Quanti Striano sono oggi in servizio nelle caserme italiane? A chi rispondono? E, soprattutto, come vengono "agganciati' dai giornalisti che sono sempre gli stessi, noti per pubblicare atti riservati o veline dei Servizi? In altre parole, chi manovra questi personaggi che dietro la divisa fanno il doppio gioco?

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...