lloyd blankfein donald trump

I PARACULI DELLA FINANZA AMERICANA PRIMA HANNO SFRUTTATO TRUMP E ORA LO SCARICANO - IL MEA CULPA DI LLOYD BLANKFEIN, EX PRESIDENTE E CEO DI GOLDMAN SACHS: “STAVA OFFRENDO QUELLO CHE VOLEVAMO. NON IGNORAVAMO IL TIPO DI RISCHI CHE STAVAMO CORRENDO. LI ABBIAMO REPRESSI. CI SIAMO TURATI IL NASO CON UNA MOLLETTA. PENSIAMO AI PLUTOCRATI DELLA GERMANIA DEI PRIMI ANNI ’30 A CUI PIACEVA IL FATTO CHE SI STESSE RIARMANDO FACENDOLI USCIRE DALLA RECESSIONE E…”

 

 

lloyd blankfein goldman sachs

Vittorio Da Rold per www.businessinsider.com

 

Lloyd Blankfein, l’ex presidente e CEO di Goldman Sachs, la maggior banca d’affari del pianeta, ha criticato pesantemente Wall Street per aver chiuso gli occhi sui rischi rappresentati da una presidenza di Donald Trump. Gli operatori di Wall Street si sarebbero, secondo l’ex protagonista dei mercati e della finanza americana, collettivamente “turati il naso con una molletta”. Una metafora di montanelliana memoria.

 

Blankfein ha detto che il mondo di Wall Street ha sopportato Donald Trump semplicemente per ciò che poteva offrire, principalmente meno tasse aziendali e meno regolamentazioni. “Trump stava offrendo quello che volevamo così ci siamo messi una molletta sul naso. Non ignoravamo il tipo di rischi che stavamo correndo. Li abbiamo repressi“, ha detto con sincerità Blankfein in un’intervista concessa e raccolta da uno dei giornalisti più famosi del New York Times, Andrew Ross Sorkin, autore del best seller “Too Big to fail” sulla crisi dei mutui subprime del 2008 che a sua volta provocò la crisi dei debiti sovrani del 2010 in Europa.

TRUMPOOL - BY PAT LUDO

 

Poi Blankfein nella sua intervista lancia la stoccata più dura, dopo aver ricordato che molti hanno fatto finta di non aver visto il nastro del video della NBC che parlava dei comportamenti inaccettabili di Trump verso 20 donne e dei dubbi sulla correttezza delle dichiarazione dei redditi del tycoon di New York.

 

trump come hitler su instagram

L’ex ceo di Goldman Sachs tenta un riferimento storico facendo un salto agli anni ’30: “Pensiamo ai plutocrati della Germania dei primi anni ’30 a cui piaceva il fatto che Hitler si stesse riarmando e industrializzando, spendendo soldi e facendoli uscire dalla recessione e guidando l’economia attraverso il suo stimolo alla spesa in materiale bellico. Non voglio andare troppo lontano con questo paragone, ma solo per mostrare cosa penso”.

 

gary cohn lloyd blankfein

Blankfein prosegue nel corso dell’intervista riferendosi ai molti pentiti dell’ultima ora: “Quindi, sì, lo hanno sostenuto. E penso che il sostegno non sia annullato da qualche confessione sul letto di morte da un minuto a mezzanotte che, “Oh mio Dio, questo era troppo per me”.

DONALD TRUMP COME HITLER

 

L’assalto al Campidoglio

I commenti di Blankfein arrivano giorni dopo che una folla violenta incitata da Trump è penetrata nel Campidoglio degli Stati Uniti, alimentata da teorie del complotto infondate secondo cui la sconfitta per la rielezione di Trump era il risultato di una frode elettorale mai documenta da nessun tribunale. La violenza dell’assalto ha causato cinque morti.

gas lacrimogeni contro i manifestanti a washington

 

Blankfein, che ha lasciato Goldman nel 2018, non ha votato per Trump. Anzi a settembre, è sembrato suggerire su Twitter che i mercati sembravano pronti alla vittoria del candidato democratico Joe Biden.

 

La biografia di Blankfein sembra un romanzo dove il protagonista parte da origini umili per arrivare alle massime vette del successo. Nato a New York nel settembre del 1954 in una famiglia di origine ebraica, Blankfein cresce in un’area di edilizia popolare noto come Linden Houses.

donald trump meme

 

Suo padre, Seymour Blankfein, è dipendente del servizio postale mentre la madre fa la centralinista. Da studente Lloyd guadagna qualche dollaro vendendo bibite allo Yankee Stadium. Il balzo lo fa quando viene accettato ad Harvard, alla facoltà di legge e dove si laurea nel 1978. Poi nel 1982 passa alla società di trading sulle commodities Aron & Co, che successivamente viene acquistata da Goldman Sachs. E da lì inizia la scalata fino al vertice della banca d’affari.

i supporter di trump invadono il congressolloyd blankfeinmike evans con lloyd blankfeineugene goodman distrae la follaLLOYD BLANKFEINla polizia fa passare i supporter di trump supporter di trump assaltano il congresso usadoug jensen 2la guardia nazionale supporter trump assalto al congressola guardia nazionale scorta i parlamentari americani fuori dal congresso dopo l arrivo dei supporter di trumpsupporter trump assalto al congressouna ghigliottina a phoenix, arizonamanifestanti pro trump manifestanti pro trump atlanta il manifestante black lives matter a los angelesuna donna di qanon in texas milizie armate in georgia manifestanti pro trump alla city hall di los angeles tim gionet e donald trumpproteste in mississipiun poliziotto si fa un selfie con i supporter di trumpun poliziotto aiuta una supporter di trum psupporter di trump assaltano il congresso usa supporter di trump assaltano il congresso usa 1polizia davanti alla casa bianca LLOYD BLANKFEIN BARBUTO A DAVOS

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."