PERCHE’ DOBBIAMO PAGARE L'ELENCO DEL TELEFONO ANCHE SE NON LO USIAMO PIU’? – LE "PAGINE BIANCHE" NON RIENTRANO PIÙ PER LEGGE NEGLI OBBLIGHI DEL SERVIZIO, E SONO QUASI SCOMPARSI. MA NON DALLE BOLLETTE DI DIVERSI UTENTI, CHE CONTINUANO A TROVARSI OGNI ANNO LA CIFRA DI 3,90 EURO. IL BELLO E’ CHE GLI ELENCHI TELEFONICI NEANCHE ARRIVANO...

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Massimiliano Di Giorgio per "il Venerdì - la Repubblica"

 

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Un fantasma si aggira tra le bollette degli utenti della telefonia fissa: quello degli elenchi telefonici di carta. Chi ha più di vent' anni, se li ricorda: volumi spessi con la lista alfabetica di quasi tutti gli abbonati della città, le cosiddette Pagine Bianche, distribuiti nei condomini o casa per casa (mentre le Pagine Gialle erano l'elenco degli esercizi commerciali).

 

Dal 2012, con l'avvento definitivo di internet e degli smartphone, gli elenchi non rientrano più per legge negli obblighi del servizio, e sono quasi scomparsi. Ma non dalle bollette di diversi utenti, che continuano a trovarsi ogni anno la cifra di 3,90 euro - Iva inclusa - per la loro consegna. «Credo che a me e altri condòmini arrivino ancora» racconta perplesso al Venerdì un utente che ha notato quella strana voce in bolletta. «Ma restano qualche giorno nell'androne del palazzo e poi vengono gettati».

 

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Quanti sono gli utenti che ancora pagano? Non ci sono numeri precisi, però la voce "corrispettivo annuo consegna elenchi telefonici" comparirebbe su una buona parte delle bollette per le circa venti milioni di linee fisse esistenti. Molti non ci fanno caso, altri invece lo scoprono all'improvviso leggendo il conto, che spesso non viene neanche più inviato per posta, proprio per ridurre le spese e l'accumulo cartaceo.

 

Che cosa si deve fare per smettere di pagare? Dare la disdetta, spiega l'Agcom, attraverso un modulo normalmente disponibile sul sito web degli operatori telefonici, annullando così il pagamento dall'anno successivo. Per quanto riguarda il rimborso di quanto già versato, aggiunge l'authority delle telecomunicazioni, «andrà chiesto all'operatore e, laddove quest' ultimo non intenda fornirlo, dopo aver presentato formale reclamo si potrà agire in sede conciliativa».

 

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Tim, l'erede dell'ex monopolista telefonico Telecom che oggi detiene circa il 44 per cento delle linee fisse, precisa che il servizio non riguarda i nuovi clienti (che devono chiedere espressamente gli elenchi). La consegna dei volumi, oggi, è affidata a ItaliaOnLine, società nata dalla vecchia Seat. Molti però lamentano di non riceverli. «Può capitare che l'elenco venga depositato in prossimità delle abitazioni» spiega Tim in una nota, «questa modalità comporta che a volte il cliente non venga in possesso della copia a lui destinata perché sottratta indebitamente da persone non destinatarie del prodotto». U anche se per molti è solo un ricordo, Chi ha una vecchia linea fissa una volta all'anno se lo ritrova tra le voci della bolletta. uscirne, però, si può. richiedendo la disdetta del servizio.

 

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